Il viaggio surreale del COVID19

E’ stato definito bello, e in un certo senso lo è.

Ma è anche SCONOSCIUTO, e questo lo rende anche tenebrosamente affascinante.

Si chiama COVID19

 

 

Ha cambiato le nostri abitudini sociali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Prepariamoci all’anno nuovo

Sta per arrivare,  porterà a tutti cose meravigliose, sarà migliore di quello che  ci lasciamo alle spalle, ricco di promesse e speranze.

Bisogna crederci, che la fiducia nel futuro può fare miracoli…sempre.

Bisogna avere speranza e coraggio.

E poi non si tratta banalmente  di miracoli, ma di sogni per cui abbiamo lottato che diventeranno realtà più che meritate… Diamoci da fare :-)))

 

 

 

Dio è amore o l’amore è Dio?

Ho appena terminato di leggere  il libro di Osho intitolato  “Amore, libertà e solitudine”.

Ero curiosa di approcciare  lo spirito buddhista che è profondamente diverso dal modo di pensare occidentale, anche se ovviamente rimangono dei punti di aggancio tra le due culture.

Mi sembra d’avere capito queste poche cose capitali:  noi Occidente abbiamo un approccio materialistico e consumistico della vita, tendiamo per la nostra nevrosi possessiva a ridurre le persone a cose e a considerarle quindi delle proprietà.

Nel nome dell’amore assoluto arriviamo a commettere atti terribili che nulla hanno a che fare con l’amore, perchè  la cultura sociale dominante non ci insegna il concetto di  rispetto dell’altro, il concetto di meditazione della vita, il concetto di  amore come  donazione e non come acquisto di qualcosa che può essere anche l’affetto di una persona scambiato per conquista.

Detto materialismo è assolutamente presente anche nella civiltà indù, ma totalmente assente nel pensiero buddista  che predica appunto l’ascesi, il distaccarsi dalle cose, il lasciarle fluire verso la loro naturale direzione.

Per Osho i legami matrimoniali non dovrebbero proprio esistere  perchè legano dentro un contratto due persone che si promettono amore eterno, senza considerare che l’amore non può essere messo dentro un contratto, in quanto per essenza impalpabile, etereo, non circoscrivibile, libero e mutevole come il vento.

In merito al problema  dei figli, Osho sostiene che una  società a misura d’uomo si prende cura dei bambini  in quanto tali, sapendoli   assistere e crescere durante tutte le tappe della vita con  qualunque cosa  possa  accadere ai loro genitori.

Una specie di comunità  stile hippy,  dove tutto è aperto, tutto è  ammesso,  se per tutto si intende  che le persone non si devono sentire in nessuna maniera obbligate a fingere quello che non pensano e non provano più.

Sul piano  della natura, critica il vivere dentro città  super popolate dove si è in tanti ma tutti condannati all’isolamento;  condanna anche le piccole comunità  dove vige la regola della castrazione,  del doversi auto-controllare, auto-reprimere. Distingue l’isolamento (pessimo) dalla solitudine ( utile e buona)  perchè  sapere stare da soli con se stessi è una vera virtù, è una cosa bella e preziosa,  da non vedersi come asocialità.

Sul piano dello Stato condanna ogni forma di politica, compresa quella gerarchica della Chiesa e dei suoi preti,  perchè intesi come  strutture padrone  e prevaricatrici che avrebbero la pretesa di dirci cosa fare, chi essere, come pensare…

Sul piano della Scienza condanna ogni forma di ricerca futile ed assurda, come l’andare su Marte a discapito della distruzione dell’ozono e quindi a discapito della salute  della Terra destinata di questo passo all’implosione e al surriscaldamento.

Sul piano della fede condanna ogni forma di credo disciplinato dentro una Chiesa, nessuna esclusa,  perchè dette chiese avrebbero tradito il vero mandato spirituale di Gesù e di Maometto, che era ed è un messaggio di amore puro.

Sul piano del lavoro, non comprende gli uomini che si dedicano anima e corpo alla carriera sacrificando ad essa tutto di se stessi, fino a diventare dei robot, assenti ai  veri bisogni   e ai loro cari.

Sul piano dell’economia la circolazione  del denaro   dovrebbe sparire e dovrebbe subentrare l’uso del baratto.

Che dire.  In linea di massima come si può essere contrari a queste belle  considerazioni?

Peccato che non sono attuabili,  non su scala mondiale, ma il tutto si può ridurre alla scelta di singoli uomini che scelgono per sè il cammino iniziatico  del diventare un Budda;   peccato che il mondo  rimane legato alle sue Nazioni ed ai suoi Nazionalismi,  al potere del denaro  che è l’unico  che non subisce mai crolli.

Comunque   è utile leggere di pensieri  così liberi e sganciati dalla nostra pesantissima   struttura   storica, fatta sempre di cause ed effetti,  di  obblighi  e  rispetto delle leggi, comprese quelle ingiuste.

Ma ecco che arrivo da dove  ero partita: per Osho non è che Dio è amore, ma è ovviamente  l’amore stesso ad essere Dio.

Lui dice che c’è una sostanziale differenza. Se si parte da Dio mettiamo Dio fuori di noi, e Dio ci dominerà; se si parte invece dall’amore, mettiamo  l’amore davanti a tutto  e quindi Dio stesso in noi,  noi stessi  diventiamo Dio grazie all’amore che è in noi  e fuori di noi.

Personalmente  concluderei così:  ognuno faccia come meglio crede, l’amore è sempre buono se è sganciato dall’idea di possesso.  Certo che  essendo e sentendomi figlia della mia cultura, della mia cultura accetto l’idea di un Dio che sta fuori di me e che non percepisco come il mio Padrone, ma come il mio Custode.

Del resto, so anche che Dio sta dentro di me, e non può stare solo fuori, e quindi io stessa sono Dio nel senso che partecipo della sua bellezza e forza.  Senza questo Dio esterno, secondo me si rischia di  perdere di vista  la trascendenza, riducendola ad estasi, ad ascesi, ad esperienza mistica  umana, temporanea e  fine a se stessa.

Non per nulla il buddismo prevede la reincarnazione, il ciclo metempsicotico della vita.

Con un Dio esterno si parla invece di resurrezione, di un ciclo che inizia, si evolve e si compie. Ognuno scelga quello che sente più proprio.

 

 

 

 

 

 

 

Ilaria Capua

Lei è una eccellenza della ricerca in campo medico.

Dava fastidio in Parlamento e quindi viene ingiustamente accusata di un fatto gravissimo e infamante.

Ci vogliono dieci  anni di processo prima di arrivare alla assoluzione  definitiva.

Alla fine la nostra eccellenza italiana  non più motivata a rimanere in patria, ci dice addio a testa alta, si dimette da quel Parlamento che ha rappresentato per lei solo un incubo infinito (le sue testuali parole),  e fugge in America.

Questo è uno spaccato del nostro Paese, purtroppo.

Ilaria Capua si dimette

Siamo anche quello che mangiamo

Le farine non sono tutte uguali

Dicasi Filantropia

Milionario muore e lascia tutto in beneficenza

Ed i nipoti   non hanno avuto nulla da contestare.

Mi sembra che per essere oggi la giornata del dono,  nulla poteva essere più rappresentativo.

la parola handicap non è più adeguata…

Ridere del problema...

Ridere del problema…

fa benissimo!!!

fa benissimo!!!

ecco il video

L’energia pulita esiste…

L’aereo della speranza

Olimpiadi 2016

Sono già iniziate da qualche giorno, ma sinceramente  non mi sono sembrate l’evento prioritario.

Però è bello potere parlare ogni tanto di cose positive, ed i giochi olimpici, doping permettendo,  sono senza dubbio un evento che ancora ci  conquista.

Tante medaglie all’Italia, naturalmente!!!

Calendario programma completo

 

Cercasi medico vero disperatamente

Ci sono medici veri che curano facendosi mille domande,

e altri che le domande le rifuggono, pensano solo a pararsi il culo quando il malato presenta un problema che vedono per se stessi solo come una possibile complicazione, fregandosene di quel benedetto giuramento che hanno pronunciato nel nome della medicina e dei diritti del malato.

Di questi secondi i nostri ospedali ed ambulatori sono pieni zeppi.

Io lancio un urlo di sconcerto: “Cercasi medico vero disperatamente”

E intanto nel mondo scopriamo che la medicina non è mai una sola…

i medici volanti

l’alternativa alla chemio

il metodo di bella in africa

la medicina in mozambico

 

 

davvero il mondo intero

 

il tag sull’estate

Ricevo dal Blog ” Marisa  Cossu- Vola alta parola ” https://marisacossu.wordpress.com/   il  simpatico   Tag dedicato all’Estate,  tempo di  svago e rilassamento, che  tutti vorremmo il più concesso possibile…

Il Tag è stato ideato da http://iriseperiplo.wordpress.com.

Regole per  partecipare:

-Citare il blog che ha creato il Tag

-Ringraziare il Blog che vi ha nominati

-Inserire il logo del Tag

– Nominare e avvisare 5 Blog

-Raccontare le vostre preferenze estive ( cibo, gelato, abiti, calzature, … e per finire, citare la vostra canzone dell’Estate).

Per quanto riguarda  le mie preferenze estive, posso raccontare poche semplici  cose immagino molto comuni:

come cibo prediligo le insalate (anche se sono onnivora e mi piace tutto); il mio gelato preferito è alla panna ( gli altri gusti a volte stancano,  ma la panna   è sempre la numero uno) ; gli abiti devono essere larghi e meglio se di lino,  non per forza bianchi, va bene  anche se colorati, dall’azzurro al rosso ( se siamo in spiaggia  un semplice bikini  che  ci permette di prendere più sole possibile  ma senza diventare delle caldarroste); le calzature leggere, aperte e comode, tipo i sandali (lasciamo i tacchi alti per altre occasioni…); lo sport preferito  potrebbe essere nuotare, visto che solo  d’estate  è più facile approfittarne ( ma estate è anche sinonimo del dolce far niente, e quale sport più ricercato dello stare ore e ore in spiaggia, meglio se dopo una certa ora, a fare lunghe chiacchierate con gli amici?); il libro dal quale non separarsi mai  è  una serie di  documenti utili  per il corso di formazione che ci attende ( come a dire che è vero che l’estate viene per farci riposare, ma non ci permette di mollare completamente la presa…); il momento della giornata  più goduto  è senz’altro il primo mattino, quando ci svegliamo in tutta relax, è c’è silenzio, e sappiamo d’avere davanti tutta la giornata  libera da poter fare qualunque cosa  decideremo di intraprendere,  magari anche niente (senza però esagerare  con la pigrizia);  la mia canzone per l’estate  potrebbe essere  quella che ascolteremo in un momento particolare e ci rimarrà   in mente  per una qualunque  ragione…

Le mie graditissime nomine  sono queste:

https://aidamillecento.wordpress.com/          una simpaticissima persona scoperta sulla rete

https://arringo.wordpress.com/       una delle tantissime e bravissime insegnanti conosciute sul web  che parlano di scuola

http://francescocallegari.blogspot.it/           un preside  che si occupa anche di vita normale

http://www.didatticarte.it/Blog/         una professionista della didattica dell’arte

http://www.robertosconocchini.it/           un professionista della  scuola digitale

Grazie   Marisa  per avermi inserito in questo serpentone  colorato…:-)

l’amore non è violenza

L’evento è già accaduto, ma non per questo scaduto.

Volantino-

peggio, certificato medico stracciasi…

recuperocorpi

 

Cari amici, la verità sul volo di provenienza tedesca che è andato schiantandosi sulle Alpi francesi, con a bordo (oltre molti tedeschi)   anche molti  spagnoli,     e    diventando nello  sfracellamento   cibo per le aquile,  è che il copilota suicida e pluriomicida aveva a suo carico un certificato medico che lo dava per malato per il giorno dell’incidente, ma il pilota lo aveva stracciato e non consegnato.

Ma come?  Siamo nell’era della certificazione on line, e questo lavoratore  dichiarato super malato  è stato libero di omettere un dato così importante? Ma non doveva essere direttamente l’Asl o chi per essa ad inviare a chi di competenza questo documento?

Più questa storia procede  e più  rivela falle incredibili nel sistema  preventivo, organizzativo e strutturale.  Per non andare a toccare quello umano e quello esistenziale,  che ci dimostrerebbe quanto ancora occorre imparare su come “Vivere per essere  felici permettendo al nostro prossimo di continuare ad esserlo”

 

 

emergency

3

anche in italia

carlo faggi

faggi marzo 2015(1)

afrodite k

un esempio di donna ok
per una società più giusta
il diritto di guarire

dona un farmaco

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buona domenica

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sciare sotto casa

il ristorante ruben

il ristorante ruben

Un modo straordinario e   molto semplice di aiutare il prossimo, da parte di chi lo può fare, decide di farlo, sa di doverlo fare, e non si spreca in parole o in ipocrisie…

Un esempio di imprenditore ok

 

3 gennaio 2015

Ebola può essere sconfitto

E’   guarito dall’Ebola e presto tornerà in Africa dai suoi ammalati-

è un medico italiano e si chiama Fabrizio Pulvirenti-

un medico ok

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propositi per il nuovo anno

Per il  nuovo anno mi sto preparando con tanti buoni propositi.

So che il pensiero positivo aiuta e dunque non serve ripetere all’infinito le cose che non vanno bene, quanto piuttosto sottolineare nella testa le cose che stanno già funzionando e che possono, anzi, devono, migliorare.

La prima tra tutte ci può stare l’avere cura di noi stessi. Se dovessimo ammalarci o se ci dovesse accadere qualcosa, addio buoni propositi, tutto finirebbe in ramenga in un batter di ciglio…

La seconda cosa, ci può stare un pensiero per il lavoro. Se lavorare stanca, non avere un lavoro uccide, e quindi qualunque sforzo faremo per migliorarlo, sarà certo ben fatto. Non solo per migliorarlo, ovviamente, ma anche per proteggerlo e per non farcelo portare via da una classe politica che sa fare solo tre cose molto bene: rubare, rubare e rubare, creando povertà sociale.

La terza cosa  che non può mancare è la serenità in famiglia.  Le nostre famiglie sono il nostro treno viaggiatore. Ci sono tanti vagoni, ogni vagone è una famiglia, un insieme di famiglie; se il treno si ferma, ci fermiamo tutti.

Sul treno, viaggiando, passiamo di vagone in vagone, facciamo conoscenze, ma poi ognuno torna al proprio posto, a sedere, a ristorarsi, aspettando il momento di scendere.

La nostra famiglia in un certo senso è la nostra carta di identità. Lo so che lo è sempre di meno in un mondo dove i legami sono diventati fragili e solo pura formalità, lo so che non si può chiamare famiglia chi ci uccide, ci violenta, ci minaccia, ci ignora, e non ci ama affatto, verso la cui violenza ognuno di noi deve sapersi ribellare e sapere chiedere aiuto; ma le vere famiglie, quelle che ci mettiamo sulle spalle  e che sappiamo perchè vogliamo e perchè dobbiamo sostenere, quelle sì che sono i nostri occhi, il nostro naso, la nostra bocca, le nostre mani…

Al quarto posto  metto senz’altro il tempo libero.

Il tempo libero  è un  poco il sabato della settimana, o la domenica, per chi il sabato lavora.

E’  quel giorno che possiamo dedicare non dico solo a noi stessi, che sarebbe triste, a pensarci un pò bene;  lo possiamo dedicare al fuori programma, a quel che capita capita, e così sia, e così accada, e possa il sole illuminare e creare l’ombra che creerà giochi di luce che ispireranno l’artista che ne farà disegni e colori che produrranno sogni che diventeranno farfalle  che si poseranno di fiore in fiore, sempre più in alto, lassù, fino a toccare le nuvole, per poi finire nella valle, sulle rive del mare, e decidere di prendere una barca, e di andare a remare…

Insomma, il giorno del non so che, del quasi nulla, dell’imprevisto.

Infine, nel nuovo anno ci dobbiamo portare il  silenzio.

Sì, ragazzi, è così bello il silenzio.

E’ una pagina vuota senza parole, che vuol dire che può contenere di tutto, anche quello che non c’è.

E’ una pagina bianca, che in ogni momento potrebbe diventare colorata.

E’ una pagina democratica, perchè non dà sentenze irremovibili e perentorie.

Dice a ognuno di noi: ” Tu chi sei? Come ti chiami? Cosa vuoi? Cosa hai fatto per averlo?…”  E ci lascia parlare, raccontare, sproloquiare, a volte.

E la pagina bianca, saggiamente e con grande umiltà, rimane in silenzio, e raccoglie tutti i nostri pensieri  segreti e privati, solo nostri,  perchè solo  noi potremmo capirli, apprezzarli, accoglierli.

Ecco,  questi mi sembrano dei buoni propositi, per l’anno nuovo che arriva.  Non vi pare, amici carissimi?

 

la felicità è un dettaglio

che fa la differenza

oggi si parla di…

orrore dal Pakistan la dolce morte o la morte amara?

fabiola gianotti

Il sopravvissuto (il puntodivista)

Racconto suggerito da  I discutibili

IL SOPRAVVISSUTO

Bene. Come inizio tema letterario  per rompere il ghiaccio, non c’è davvero male.

Tutti sopravviviamo a qualcosa o a qualcuno.

Io stessa se sono qua è perchè sono sopravvissuta a una serie di giornate difficili o più e meno catastrofiche.

La differenza tra esseri ed esseri è che c’è chi lo comprende,  d’essere a prova di resistenza, e c’è chi si ritiene una specie di palla da bowling. Basta che rotola.

Chi si ritiene  una specie di meccanismo a prova di rottura, è perchè si crede intoccabile, ma è solo un perfetto cretino.

Per esempio: Luca  è sopravvissuto alla scuola e a tre ragazze che gli hanno rovinato l’esistenza  in tutte le maniere possibili ed immaginabili. Per lo meno,  ci sono andate molto vicino.

Quando era bambino  amava giocare a calcio, è stata una bella infanzia la sua; da adolescente, ha vissuto giorni felici, ma già il morbo del “che cazzo dovrò fare da grande”  cominciava ad essere una specie di spada di Damocle che pendeva inesorabile sulla sua testa.

Poi la grande stangata; tanti tentativi forsennati di aprire porte (alcune molto curiose) che non hanno mai portato a nulla, mentre i suoi amici e compagni di corso  trovavano, uno ad uno, la loro  brava destinazione.

Scusate, può sembrare una scusa, ma io credo che si nasce con una fottutissima carta d’identità, quella scritta con un inchiostro simpatico  che dopo che l’hai letta, sembra sparire.

Anzi, peggio; almeno quella si riesce a leggerla una volta.

Le relazioni sentimentali, almeno per ora, non hanno portato a nulla.

La prima troppo giovane ma anche fin troppo sicura di quello che voleva, ed una fuga a Dubai per raggiungere la sorella non era certo un programma facilmente condivisibile.

La seconda troppo frignona e troppo del sud; ti voleva tutta per sè, sempre per sè, esclusivamente ventiquattrore su ventiquattro; ti sei talmente esaurito ad ascoltare le sue lamentele querule al cellulare attaccato all’orecchio, che chiuso con lei, promettente psicologa al  Caldarelli di Roma,  ti sei sentito persino un poco risollevato.

Solo un poco, non proprio del tutto.

Luca è di quelli che senza una ragazza al suo fianco non si può realizzare. Ma dove la trovi oggi una brava  figliola  che ha intenzioni serie di voler bene a qualcuno con cui  possa durare  oltre qualche mese di tentativo???

Così è arrivata anche la terza, Dio te la raccomando.

Una psicopatica, conosciuta su internet, che non faceva cose strane, questo no, ed anche di una certo carattere e di un certo standard di vita medio alto…però non  era nemmeno con lei arrivato il momento della fortuna.

Prima si è ammalata, poi ti ha tenuto ossessionato sulla rete a ritmi di collegamento folli, obbligandoti a dormire con la luce accesa in modo che  ti potesse meglio controllare.

Tu sei stato talmente disponibile e direi resistente, da concederle ogni capriccio,  fino a quasi compromettere il tuo stesso equilibrio mentale.

Poi ti sei finalmente ravveduto.

E ti sei ravveduto quando lei ti ha concesso di vederla. Già, perchè non l’avevi mai vista, non avevi voluto  incontrarla nella sua fisicità sino a quando lei stessa avesse deciso di mostrarsi di persona.

Ragazzi, che delusione.

Una bella ragazza trasformata in un mostro di lardo da una cura terribile al cortisone.

E ti è caduto il mondo addosso.

Ma sei sopravvissuto.

Marco in compenso   fino a l’altro ieri  ha condotto una vita dentro la quale, più che lui sopravvivere a cose folli, erano le persone girate intorno a lui a dovergli sopravvivere.

Poi un bello o brutto giorno che dir si voglia,  la ruota è girata.

E’  scattata l’ora x.  Ed è stato lui che nel giro di due mesi ha dovuto sopravvivere ad ogni genere di sciagura.

Un trauma cerebrale, un intervento d’urgenza dopo ogni genere di esame di controllo, e poi una trombosi che parte come una scheggia impazzita  che va a piazzarsi nel  dentro dei  tuoi polmoni che lentamente smettono di pompare e tu nemmeno te ne accorgi.

Sei talmente stato una macchina perfetta ed insensibile al  dolore, che quel fiato che si era ridotto  al lumicino non l’avevi nemmeno percepito.

Uomo d’acciaio, abituato  a sopportare il freddo  dei ghiacciai come il caldo torrido del deserto,  come potevi pensare che sarebbe stata una silente e mefistofelica  embolia  a portarti quasi al creatore?

Ma sei sopravvissuto.

Si amici cari,  nella vita si sopravvive, si può sopravvivere ad ogni genere di sciagura o di giornata di merda, basta che non sia ancora giunta la nostra ora fatale…

Di sicuro  in un istante può cambiare la vita, o il punto di vista  con cui osservarla.

“Ma no, dai, non è successo niente. Ce la farai, ce la faremo, pensa a come sei stato fortunato: stavi per crepare ed invece ecco che porti a casa la pellaccia, ti pare poco?”

“Per quanto dovrai avere più cura di te stesso, per quanto dovrai  evitare di fare sforzi fuori misura, una vita pressappoco normale  non te la toglie nessuno.”

Già; non ce la toglie nessuno.

Ma tu non volevi una vita normale, nè mai l’hai avuta, ne mai l’hai vissuta…

E nemmeno io.

Hai fatto sempre quello che volevi, quando volevi e come ti saltava in testa.

Per questo tuo modo di fare il tuo  matrimonio stava persino andando a puttane…

E  adesso questi medici della domenica   che non hanno saputo curarti a dovere perché ti hanno dimesso quando dovevano ancora tenerti dentro,  ti vengono a dire che sei stato addirittura fortunato…visto come si stavano mettendo le cose…

Mi sa che hanno anche ragione.

In  quanto a me,  io sono sopravvissuto a tutto;  alla solitudine, all’abbandono, alla sfiga;   all’amore  senza risposte; e all’amore impossibile.

E  adesso ci va alla grande.

io ballerei sempre…

al di là di divertimento e bella

Balletto Fotografia

Vedere questa immagine di Towson, MD - Rachel Bell nel prossimo libro di Jordan Matter: Dancers Among Us - in libreria il prossimo autunno!cz

Vedere questa immagine di Madison, GA - Jacob Bush e Claire Stallman nel prossimo libro di Jordan Matter: Dancers Among Us - in libreria il prossimo autunno!

 

 

Vedere questa immagine della 5th Avenue, New York - Michael McBride e Ellénore Scott nel prossimo libro di Jordan Matter: Dancers Among Us - nelle librerie il prossimo autunno!

See this image of Venice Beach, CA - Kayla Radomski in Jordan Matter's upcoming book: Dancers Among Us - in bookstores this fall!

 

 

GIORNO DI NATALE PER quei signori!

 

Vedere questa immagine di San Francisco - Dudley Flores nel prossimo libro di Jordan Matter: Dancers Among Us - nelle librerie il prossimo autunno!

 

e la danza classica sotto la pioggia?  sempre così freddo

Questo è il modo vorrei poter LAVORO!

OMG, incredibile ..

Vedere questa immagine di Sarasota, FL - Ricardo Rodi nel prossimo libro di Jordan Matter: Dancers Among Us - in libreria il prossimo autunno!

 

 

 

 

 

 

L’albero d’arancio

Una terrazza marina sopra la valle

muri rosa

una tenda gialla che veleggia

contro il cielo;

è grande il silenzio cristallino

interrotto qui e là

dai viandanti,

e nello scrigno delle stanze dipinte,

nulla disturba il nostro pacifico lavoro.

Dimora dolce dimora

che ci abbracci senza farci male

dove tutto ride

di rosso vestito

anche i passeri sotto le grondaie e le formiche in fila su per l’albero d’arancio;

domina nel mezzo della corte il verde oleandro dopo la fioritura

e i nostri pensieri trasparenti

volano non molto lontano

verso il mare

blu.

Sento il rumore delle onde attraverso le conchiglie

le mie dita accarezzano la sabbia bianca

non certo tropicale ma che sa di

vita quotidiana

e quando accenderemo il forno e faremo il pane

ci sarà il profumo del grano e del sale.

Ruscelli fragorosi

cantano l’acqua

che ci nutre

ed anche quando sarà inverno e ci sarà la nebbia,

per noi sarà sempre estate

dentro il sole.

Morire di crepacuore

Oggi ho visto una mia parente acquisita, morire.

Aveva ottant’anni ed era una specie di zia che però da anni non frequentavo più, per vecchie storie come ne esistono spesso in molte famiglie.

Voi mi direte: e allora, era vecchia, non ci eri affezionata, non era quasi niente per te, e dunque? dove sta il dolore? dove sta la notizia degna di riflessione?

La notizia degna di riflessione è che la conoscevo, e per diversi anni  l’avevo frequentata, del tipo Natale insieme, le domeniche ogni tanto, ed era una brava donna.

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Dopo la contestazione, qualcosa c’è, molto manca…

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QUASI AMICI

 

 

Due  vite si incontrano e i loro destini si incrociano.

Uno è un giovane  di colore che ha bisogno del sussidio di disoccupazione; l’altro è un maneger ultra ricco  che per un incidente di percorso si ritrova su una sedia a rotelle, paralizzato dal collo in giù.

L’unica parte del corpo rimasta sensibile  è il volto,…e il cuore.

Il giovane disoccupato dal passato turbolento  si presenta  al colloquio perché Philippe è alla ricerca di un badante personale, ma sa già  che non sarà assunto, perché non ha credenziali, non ha titolo, e sinceramente  nemmeno gliene importa più di tanto…

Il colloquio  sembra invece catturare la curiosità  dell’invalido,  che vede in quel ragazzotto tutto muscoli e simpatia  una persona autentica, vera, genuina, piena di vita, proprio quello che lui ha perso o rischia di perdere per sempre, seppellito dentro quella  poltrona  completamente strappato alla gioia di sapersi vivo.

Gli lancia una sfida; gli propone l’incarico in prova per un mese , ed aggiunge “Secondo me non resisterai nemmeno due settimane…”

Driss accetta, tanto non ha niente da perdere; fuori c’è solo la strada ad attenderlo, ed una famiglia in bilico,  piena di problemi, dove la madre lavora dalla mattina alla sera per potere guadagnare per tutti  il necessario  per andare avanti.

Inizia così un periodo  di  convivenza, dove hanno modo di conoscersi.

Da un lato  il  giovane  ormai  ex disoccupato  che diventa giorno dopo giorno un bravo  assistente specializzato, ma solo perché ha carta bianca, solo perché Philippe lo lascia libero di esprimersi in tutto e per tutto, trattandolo da subito come uno della famiglia e non come l’ultimo intruso; dall’altro lato, l’invalido  che si trova improvvisamente catapultato in una serie di situazioni  dove non esiste più la regola, l’etichetta, la forma, il già detto e risaputo,  ma  l’imprevisto, la novità, l’improvvisazione, la proposta  di nuovi esperimenti,  di nuove esperienze,  trattato non più come un handicappato e basta, ma come una persona che nonostante il suo handicap ha bisogno di fare una vita assolutamente  normale,  dove ci si alza al mattino   con la contentezza d’essere vivo, con la speranza di cose belle e   positive, dove  si cerca  di combattere  la noia,  la solitudine, l’ipocrisia…

Nasce  tra i due, senza nessun calcolo,  un’amicizia spontanea, nonostante il legame professionale e specifico.

Philippe si diverte con Driss, come non si divertiva più da un’infinità di tempo. Non solo si diverte Philippe, ma si diverte chiunque viene a contatto  con la sua presenza, perché la sua bellezza  umana  è semplicemente  contagiosa…

A sua volta  Driss    ha trovato una vita normale e  positiva con Philippe,  e non è più sotto i ponti…

Certo,  questo può accadere perché  il giovane   è  fondamentalmente  una persona  onesta, e valida,  nonostante  tutta la sfortuna  che  l’ha perseguitato fino  a quel momento…e Philippe  non è un coglione ricco pieno di sé  e privo di attenzioni umane, che un giorno sfigato  si è trovato privo  dell’uso delle gambe;  prima di diventare invalido era stato  un uomo normale; aveva amato profondamente sua moglie, ormai morta; ed ora nel presente,   non soffre tanto per la sua immobilità fisica,  quanto per la sua solitudine  affettiva…

Non a caso cerca di trovare una nuova compagna, che probabilmente troverebbe senza problemi,  nonostante  il suo stato…, ma lui non vuole una donna  qualunque, non si accontenta.

Inizia pieno di aspettative  una relazione  epistolare  che Driss finisce per seguire passo a passo…

Philippe  desidera al suo fianco  una donna   innamorata, capace d’affetto  almeno quanto lui potrebbe di sicuro  essere   con la sua eventuale  compagna…

Ma c’è un ma, c’è un ostacolo oscuro  che sembra vincere  sul desiderio  di tornare a vivere;  l’ostacolo è la paura di sentirsi rifiutato, di sentirsi  giudicato, soppesato, messo a nudo  nella propria  fragilità…la paura di non potere essere all’altezza…

E Philippe allora scappa, si sottrae all’ultimo momento   alla prova, all’incontro,  all’impresa…

Continuerà a sottrarsi  fino a che l’amico, e non certo il badante,  l’obbligherà  a farvi fronte.

E’  lui che deciderà, è lui che li farà incontrare, è lui che organizzerà   a sua insaputa  la frittata.

E vince,  tutto va come  doveva andare,  come  la squisita  umanità dei due protagonisti  permette  che venga ad  accadere.

E la vita per Philppe riprenderà alla grande; un nuovo matrimonio, nuovi figli, una nuova vita.

E la vita per Driss    comincerà a girare;  un lavoro vero, una compagna, una famiglia tutta sua.

E se pensiamo che questo film si ispira  ad  una storia  vera,  c’è veramente da sorridere, da essere contenti…

E’  stato campione d’incassi in Francia, e nonostante questo, merita sul serio.

S.O.S. GIUSTIZIA CERCASI

 

 

 

Ciao amici,  oggi si parla di giustizia.

Ma quale  giustizia?  Quella  dei tribunali?, quella processuale? O quella più  generalmente intesa  come senso  positivo  della vita?  La mia attenzione riguarda quest’ultima.

Io non auguro    al mondo  felicità  o ricchezza o potere  o successo…tutte cose  estremamente  soggettive  che lascio alle considerazioni personali, oppure estremamente oggettive che lascio alle considerazioni  generali  ;  io auguro  al mondo che possa avere  la sua giustizia, semplicemente.

Già la premessa  fa comprendere    che di essa ce ne sia un grande bisogno, ovunque, sempre, da sempre.

Il fatto  che questa  emergenza o necessità prioritaria  non si sia mai placata nella storia e nel tempo  non è una buona ragione  per  ritenere  archiviabile o secondario il  tema di discussione.

La giustizia va amata di per se stessa perché è una meta, è un progetto collettivo ed universale che coinvolge tutto il tessuto della comunità.

Mentre il sentimento della felicità è qualcosa di assolutamente intimo e privato, quasi segreto o da segretare,  mentre  il  successo  è qualcosa di molto esteriore, di molto contingente, di molto  visibile e concreto,  per cui su di esso, sulla sua  oggettività  si è tutti generalmente  d’accordo,  la giustizia  è un cammino, è un sentiero, è un percorso  che  solca  tracciati  impervi  e spesso sconosciuti alla grande  notorietà, senza per questo rimanere    mai un fatto squisitamente privato, squisitamente del singolo.

Cercano  giustizia  tutti  gli uomini che hanno ricevuto un oltraggio, un’offesa, un torto, una prevaricazione; cercano giustizia  tutti  gli esseri privi di parola, privi di capacità di  difesa, privi di autonomia  che per difendersi  dalle offese   devono ricorrere alla parola di chi sa e deve  spendere voci per loro.

Cercano  giustizia  i carcerati nelle carceri,  che si trovano a scontare una giusta pena  in condizioni incivili  ed ingiuste;   cercano giustizia i  perseguitati, gli scherniti,  gli esclusi, i diversi,  che per le più varie ragioni  non si sono trovati garantiti  i diritti  più elementari e prioritari,  sopratutti quelli che faticano a trovare riconosciuti  i loro diritti  anche dopo lunghe lotte  e battaglie.

Cercano giustizia  i normali, quelli che hanno sempre fatto il loro dovere e si sono sempre spesi  per  la giusta via di mezzo,  ma che al posto di riconoscimenti si sono trovati solo  negazioni, scorrettezze, squilibri;  cercano giustizia.

Cercano giustizia  gli incompresi e i calunniati,  quelli che hanno agito bene ma sono stati accusati  di avere agito male, quelli  che hanno gito per l’interesse comune  ma si sono trovati tacciati  di avere agito  per interessi personali;  cercano giustizia  gli infermi  obbligati  a condizioni di vita  disumane   e  ben oltre il  limite della sopportazione.

Cercano giustizia  gli sfortunati  che sono nati nella parte sbagliata  del mondo, nel momento sbagliato, o nel modo sbagliato;  cercano giustizia gli sfruttati,  i raggirati,  quelli che sono stati usati come oggetti  e poi buttati via   come pezzi di ricambio;  cercano giustizia  gli umili, gli ultimi, le persone normali ed ordinarie  che a causa di leggi ingiuste o non perfette  si sono trovati a pagare le colpe  degli altri, della cattiva politica,  della cattiva  amministrazione.

Cercano giustizia  quelli che non capiscono,  quelli  che  devono fare appello a tutta la loro  buona volontà    per  far tornare i conti che non tornano,  quelli che non hanno mezzi adeguati  per  farsene una ragione  e tuttavia  se la inventano, se la sanno  improvvisare.

Cercano giustizia quelli che stanno  al palo, che per le più varie ragioni non sono dentro il circuito del mondo,  e attendono, attendono, attendono che venga anche per loro il momento  del salto, dello scatto, dell’involata.

Cercano giustizia quelli che danno cento e ricevono trenta,  però continuano lo stesso a dare quello che  sanno  fare e costruire, perché le loro   ragioni superano ogni forma  di  soddisfazione apparente.

E cercando dunque ovunque, di sopra e di sotto, a destra e a sinistra, dalla mattina alla sera,  si ha solo da sperare  che non ci si stanchi mai di farlo.

Tra  l’inizio di questa ricerca e la sua  risoluzione il tempo che può intervenire  nessuno può calcolarlo e prevederlo;  vuoi perché i tempi stessi  della  sua   realizzazione sono assai contorti, vuoi perché   non è affatto garantita nessuna  dirittura d’arrivo.

Nella ricerca  di questa benedetta  benedizione,   corre la vita.

La vita di quegli stessi corridori  che pensano solo a correre, a correre, a correre, correre sempre.

Non c’è pausa, non c’è sosta, non c’è  intervallo, che non sia quello  contingente ed inevitabile, giusto il tempo di riprendere fiato, di recuperare le forze,  di riorganizzare  il tempo.

Alla fine della corsa  uno saprà la verità.

Qualcuno però  non arriverà nemmeno a conoscerla, perché non arriverà alla fine della gara; anche loro cercano giustizia,  perché  non hanno potuto  avere le loro occasioni.

Non crediamo  a chi vuol scoraggiarci ;  non crediamo   a chi  vuol depistarci dal nostro sogno; non crediamo  a chi  sembra già avere il paradiso  nelle mani  mentre ha solo palta e fango.

C’è da credere solo a se stessi e a quelle poche persone  che abbiamo avuto la fortuna di conoscere perché ci hanno insegnato il vero senso   della vita.

Tutto qui.

La giustizia insomma è solo una questione  di  volontà,  che supera  l’oggi, che supera lo ieri,  che  supera  la paura del fallimento e della solitudine.

 

ORA SI CORRE

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Non di solo pane o di sole debolezze vivrai…

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paraolimpiadi L amore al tempo dei disabili

Finalmente adesso i preti pedofili vengono (forse) tempestivamente spretati

 

                                                                                                  

Prete pedofilo immediatamente sospeso dal Papa

Ho accolto con gioia e sollievo la notizia   pervenuta dai media  riguardante  la Santa Sede (e che sinceramente attendevo): il pontefice Benedetto XVI  ha ordinato   l’immediata  sospensione  dalla funzione ecclesiastica  di un suo  ministro accusato di un episodio di pedofilia  appena commesso  ai danni  di una bambina  di dieci anni. Finalmente   la Chiesa attraverso la sua massima autorità  ha dato il primo significativo e tempestivo  segnale  in materia di  giustizia e di cura delle anime al popolo cristiano  e non solo;  Continua a leggere

La vita privata di Freud

                                       

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Diventare psicanalisti/psicologi di se stessi: omaggio a Freud

             Freud (1856-1939)    il padre della psicanalisi   

Credo  che la psicanalisi  sia stata una delle cinque maggiori scoperte/conquiste del secolo scorso; Continua a leggere

Da zero a dieci

 

 

Locandina Da zero a dieci

 

Da zero a dieci

 

 

Il gioco  del voto.

L’idea mi è stata suggerita  dal  film di Luciano LIGABUE  che mette in scena  questo divertente/impegnativo   gioco di società dove  la sola regola da rispettare tra amici  è di rispondere a delle domande in modo assolutamente sincero.

La  trama  della storia  è presto detta: un gruppo  di ex ventenni  si ritrova dopo altri vent’anni per passare quattro giorni insieme sulla costa romagnola nella mitica Rimini,    decidendo  attraverso l’idea  divertente  del gioco  di raccontarsi, di fare il punto della propria vita, una sorta di bilancio personale e collettivo, dandosi per ogni domanda posta dal leader  un ipotetico voto  da  zero  a dieci,  spiegando  in assoluta  libertà  poi agli altri il perchè di quel voto.

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Ma perchè mi drogo?

l’esercito dei morti

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Una nuova idea di medicina per nuovi medici e nuovi malati

Ciao a tutti, carissimi, sono di nuovo qui tra voi  con l’articolo che vi avevo promesso.

Si tratta  della  scoperta scientifica del  dottor  Ryke  Geerd  Hamer,  studioso e ricercatore, laureato  in medicina, nonchè oncologo, psichiatra e teologo;   con la sua teoria  detta delle 5 leggi biologiche  rivoluziona  il tradizionale  modo di intendere la medicina  e di intendere  il malato.

Decisamente un argometo di  estremo interesse e di  altrettanta   estrema complessità e delicatezza.

Non ho intenzione di esprimere pareri personali ma vorrei  lasciare che sia il lettore che,  prendendo lettura di alcuni documenti qui allegati,  possa farsi un’idea diretta e non influenzata dalla medesima,  sul tema in questione.

Consigliata  la lettura a chi vuole aprire la sua mente…

Chi è l Associazione ALBA

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L’amore è stupido? L’amore è facoltativo? L’amore è indecente?

                        

 

 Non c’è nulla di buono o cattivo al mondo se il pensiero non lo fa tale.          William Shakesperare

Ciao a tutti.

Carissimi,  scusate se continuo il tema dei sentimenti  ma voglio chiudere il capitolo prima di passare ad altro, ossia al già anticipato  problema del marxismo oggi…

Dunque, si diceva dell’amore platonico, dell’amore cortese e dell’amore borghese; ora si vuole  approfondire l’argomento con il riflettere se  detto sentimento possa essere   stupido, facoltativo o indecente. Continua a leggere

La calma è la virtù dei forti, il panico il limite dei deboli, la sincerità la qualità dei giusti

Ciao a tutti.

Continuiamo le nostre piccole lezioni di filosofia: oggi  cominciamo  con il riflettere  su una virtù assai rara ai giorni nostri, ossia l’esercizio della calma.  Esercitare  la calma  significa  che  quando tutto intorno a te   sembra crollare, tu rimani capace di rimanere calmo,  di raccogliere le  poche idee chiare rimaste e di farti forza; così facendo non ci si butta nella prima decisione presa d’impulso e si rimanda ogni genere d’intervento in un momento successivo, quando si è riusciti a recuperare la naturale   lucidità. Continua a leggere

Ho trovato la mia libertà di PD

 

 

Ho trovato la mia libertà

A te che pensi di avere  cose più  divertenti  da fare che leggermi

A te che ti diverti solo quando stai davanti al grande fratello

A te  che te ne stai beato  seduto in qualche  angolo della stanza a fare nulla

A te che stai aspettando  il momento di partorire

A te che non hai avuto figli  perché sei stato sfortunato Continua a leggere