Dopo la contestazione, qualcosa c’è, molto manca…

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UOMINI AL ROGO

 

 

"Voglio morire": artigiano si dà fuoco davanti alla Commissione tributaria/  Foto

grussospena       

BASTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Snoq, la protesta si fa app mobilitazione via smartphone

 

NON AMMAZZARTI  PER LE TASSE INGIUSTE

LA TUA VITA VALE DI PIU’

 

 

 

 

 

 

 

 

NO AGLI INCAPPUCCIATI

Disordini durante la manifestazione degli indignati a Roma, 15 ottobre 2011 (Ansa)

Roma, guerriglia in piazza San Giovanni Ancora scontri in piazza San Giovanni

Inferno indignati a Roma: città devastata, 70 feriti

Purtroppo quello che nemmeno tanto tacitamente  si temeva è accaduto.

Il gruppo dei Black bloc si è infiltrato nel corteo  romano ed ha fatto scempio di edifici, cose e persone; 70 feriti,  un milione  di euro di danni; peccato, perchè il peggio ha avuto la meglio.  La partita è ancora tutta aperta. La gente autentica scesa in piazza  per protestare  pacificamente  non si   fermerà certo a questa sconfitta,  perchè   ci vuole ben altro per scoraggiare  ottime e sacrosante ragioni che invece nelle altre città del  mondo (900 città su tutto il pianeta…)  non sono capitolate a  causa della solita  faziosa minoranza  disturbatrice  e manovrata.

Perchè proprio Roma? Perchè sempre  l’Italia?   Sembra  che qui le piazze siano   più facilmente  preda  di questi orribili e assurdi episodi.

Abbiamo ancora negli occhi gli orrori accaduti al G8  di Genova nel 2001 (in quel contesto ci furono purtroppo una serie  di  errori commessi anche dalle forze dell’Ordine);  abbiamo ancora nella memoria  gli anni tristi e bui del terrorismo politico e dell’odio  di classe.

NO,  bisogna  stare lontani da quei vortici, da quei meccanismi insani e malati, deviati e devianti.  I violenti sono solo violenti e basta;  è gente assoldata  da regie occulte, è gente che non ha cervello perchè così dimostra, che si droga  di  eresie  e falsità  (quando non lo fa anche con altro…), che non ha credi (che non sia quello della distruzione gratuita e  assoluta), che non ha coraggio di nulla, nemmeno dell’andare in piazza a volto scoperto per far vedere chi sono, sapendo d’essere nel torto,    come dei meschini vigliacchi  della peggior specie  che non vogliono farsi  riconoscere per le loro ovvie responsabilità.

E’   gente che è andata  a prendersela  con i simboli religiosi (che sono sopratutto simboli di pace) e che ha devastato  persino una casa privata e le macchine dei poveri cittadini indifesi  che si sono trovati in mezzo, dal nulla,   ad una vera e propria  guerriglia urbana.

Sono giovanissimi  e meno giovani  senza una storia culturale  che odiano le forze dell’ordine che stanno nelle piazze come espressione dello stato,  mentre sono solo  padri di famiglia  che magari  nello stato ci credono e che magari   semplicemente  stanno lì  a svolgere  il loro lavoro (e ci può stare il dissenso  politico   ma che andrebbe  espresso con altri mezzi laddove  la guerra cosìffatta porta solo alla  dura reazione)

Qualcuno ha perso (lo scopriremo  più tardi)  la sola cosa che aveva e che ancora gli dava la gioia di vivere…(la sua bicicletta), anche se può sembrare poca cosa di fronte  a sfasci   ed attacchi  di estrema gravità.

Mettiamo questi esaltati/squilibrati/sconnessi    in grado di non potere più nuocere. Come? Ovviamente con gli strumenti della legge, rimanendo nella legge, perchè solo la legge  ci può salvaguardare dal caos e dalla devastazione. Ovviamente la legge praticata in un paese democratico e nel nome della democrazia. Democrazia, sempre e solo democrazia  e non totalitarismi, e non demagogie, e non partitismi, e non  provocazioni  minacciose, e non cedimenti alla violenza.  Potrebbe essere quella l’occasione di un confronto  che per  scelta viene invece  rifiutato dai leader  del  “blocco nero”.

In tal modo   il movimento degli  indignados avrà  anche  nel nostro paese   la  propria  prossima occasione   di farsi valere e di esprimersi pacificamente.

Non mollate, non molliamo.  Così come non molleranno tutti gli altri  che altrove  sono riusciti  a manifestare senza incidenti e senza catastrofi (vedi  Spagna, Inghilterra, Stati Uniti, Francia…)

Ci sono buone ragioni per pensare   e  sperare  che questo  grande gruppo  vestito di un abito   universale e globale  (e non mascherato) possa  dimostrare  di avere qualche più che  buona idea,  qualche più che buona progettazione, qualche più che  buona energia  da spendere.

Idignati: protesta a Parigi con cartelloni e slogan

A Parigi gli indignati manifestano davanti al Municipio Francoforte, proteste contro la finanza davanti a sede Bce

Cosa sta accadendo in Thailandia?

 

 

In Thailandia   sta accadendo uno scontro civile  tra i  sostenitori dell’ex premier politico  Thaksin  Shinawatra  e l’attuale governo in carica rappresentato dal Partito Democratico.  Chi è o chi era  Thaksin  Shinawatra?  La sua figura oscilla tra  un ricco e corrotto  imprenditore  che si è arricchito sembra anche grazie  al suo potere politico ed un benefattore  che ha dato con il suo modo di porsi e la sua capacità  comunicativa  speranza  a una parte del  popolo,  quella meno istruita e  preparata,  di potere vedere la trasformazione  dell’attuale sistema politico vigente in Thailandia  e che effettivamente comincia ad essere visto come troppo restrittivo ed antiquato.

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Kasserine, un piacevole incidente di percorso

 

 

Siete mai stati a Kasserine? No? Bene, non andateci, non per dormire.

Io ci sono capitata per sbaglio durante il mio bellissimo viaggio in Tunisia; il programma era fare tutto il giro del paese partendo da Tunisi, tappa obbligata dello sbarco e poi via Bizerta/Tabarca fare il confine interno verso la Libia, quindi giù verso il confine sud   via Le  Kef  e via Tozeur   fino alla zona desertica di Douz; da lì spostarsi  verso la costa orientale e su su attraverso   El Jem e Kairowan , ritornare, dopo una toccata e fuga sopra il mare di Madia, verso il grande golfo tunisino dove non si può non visitare le antiche rovine di Cartagine…

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Cannibalismo in cravatta e cannibalismo primitivo

             Grecia nel caos, scontri e violenza ad Atene           Scontri ad Atene, 3 morti al Marfin Egnatia Bank

Con  questo articolo vorrei   riallacciarmi  al post in cui si parlava della terribile capacità dell’uomo di perpetrare atti violenti, ossia a quell’articolo in cui si invitava a ripensare attraverso  immagini storiche  crude ed impietose  a quanto si sia potuto e si possa spingere  il senso dell’odio e della crudeltà umana. Un lettore attento  mi fece osservare  con grande correttezza che una di quelle immagini  non era storica ma bensì cinematografica e relativamente recente. La ripresa cinematografica in questione riprendeva, vedi il caso e l’origine dell’equivoco,  la stassa orrida pratica dell‘impalamento dei propri nemici, spesso donne o anziani (non riesco ad immaginare l’impalamento di bambini ma ritengo   purtroppo che la realtà supera sempre la  più fervida  fantasia). Quando vidi quell’immagine in effetti non mi colpì tanto la donna indigena raffigurata nella sua misera condizione, quanto l’indifferenza o se si vuole il distacco o se si vuole la freddezza  degli individui intorno a lei  che la filmavano come per collezionare souvenirs  da portare a casa da mostrare come trofei al mondo ritenuto cosidetto civile (per chi volesse avere in chiaro   l’immagine  può visionare il post intitolato appunto Ricordiamo. riguardiamo, ripensiamo… è la quarta foto in discesa…).

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