La scienza avanza o l’uomo retrocede?

Ieri tutti i giornali del mondo parlavano della nuova e straordinaria scoperta scientifica: la prima costruzione  della cellula capace di autoriprodursi, in altre parole, l’avvento della vita artificiale, di cui è apparso un articolo sulla  rivista più autorevole in materia,  Science.    Si allega anche l’articolo  dell’Economist    ed   il punto di vista del Vaticano.

Bene,  è già tutto detto in queste semplici parole: si è evoluta  per davvero  la vita  artificiale  grazie alla creazione del genoma sintetico, ma che non è nulla in sè se paragonata alla vita naturale, quella autogenerantesi  per intenderci, quella originale, per dirla come va detta, e non il suo clone.

Non si vuole minimamente sminuire questo eccellente avanzamento  della scienza, anzi;  bisogna  assolutamente  elogiarlo, esserne fieri e tutto il resto.  La ricerca non deve e non può fermarsi; ci sono ancora  infinite malattie che la medicina purtroppo non sa ancora  curare, ci sono  mille domande aperte che la scienza  ha il dovere di  dissolvere o quanto meno   di affrontare, ma  per riprendere il tema dei due occhi che guardano e che nutrono uno stesso pensiero,  occorre ricordare e ricondurre il discorso sulla complessità dell’essere umano e dunque sulla complessità della vita stessa.

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Le colpe della Chiesa, le nostre colpe…

C’era una volta una chiesa assoluta, intollerante ed inquisitoria; oggi c’è una chiesa, e sto parlando sopratutto della chiesa cattolica,  che cerca  di replicare e di difendersi da orribile accuse  emergendo come una comunità  gerarchica senz’altro in difficoltà,    sens’altro con     qualche  problema di troppo.

Ma cominciamo dall’inizio:  Irlanda, Inghilterra, Stati Uniti, Olanda, Belgio (solo per citarne alcuni) e la stessa Italia  sono diventati/e    teatro  di  scandali e di delitti innominabili quali la profanazione dei bambini.  Dagli anni cinquanta  l’alta gerarchia  fu  informata  di questo  ma  per timore di nuocere all’immagine  intoccabile della Santa Sede   e del suo massimo Vicario,  tutto è sempre stato o messo a tacere o ridotto  a  semplice caso isolato  e quindi non  ritenibile degno d’attenzione.

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Cosa sta accadendo in Thailandia?

 

 

In Thailandia   sta accadendo uno scontro civile  tra i  sostenitori dell’ex premier politico  Thaksin  Shinawatra  e l’attuale governo in carica rappresentato dal Partito Democratico.  Chi è o chi era  Thaksin  Shinawatra?  La sua figura oscilla tra  un ricco e corrotto  imprenditore  che si è arricchito sembra anche grazie  al suo potere politico ed un benefattore  che ha dato con il suo modo di porsi e la sua capacità  comunicativa  speranza  a una parte del  popolo,  quella meno istruita e  preparata,  di potere vedere la trasformazione  dell’attuale sistema politico vigente in Thailandia  e che effettivamente comincia ad essere visto come troppo restrittivo ed antiquato.

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Isola di Pasqua, Atlantide, Petra e Nomadelfia…cos’hanno in comune?

   Isola di Pasqua

Atlantide

Petra

Nomadelfia

Partiamo dal titolo:

Isola di Pasqua, Atlantide, Petra e Nomadelfia cos’hanno in comune?

 Innanzitutto l’alone  di mistero e di fascino  che le circonda;  per l’isola di  Pasqua  si tratta delle sue oltre 600 statue giganti che troneggiano come degli dei  sopra i prati ai piedi dei monti e davanti all’oceano  silente; per Atlantide si tratta  della leggenda che da sempre  la riguarda e la racconta tramandandocela come un sogno, un mito sospeso e perduto  nella memoria  senza tempo delle civiltà passate  ma che in qualche modo non ci rassegnamo a lasciare morire;  per Petra  si tratta  della suo essere stata costruita  nella pietra stessa, tanto che viene anche detta la città perduta  che per lungo tempo rimase nascosta perché mimetizzata  nella montagna stessa che la proteggeva come una rosa  specialissima e delicata; per Nomadelfia  si tratta  del suo essere un popolo  che sceglie contro ogni logica  atea ed agnostica  di  vivere   il senso di solidarietà   perfettamente  e nel suo più autentico spirito  evangelico.  Delle quattro  l’unica perfettamente  vivente e vitale nel suo spirito  di testimone  del tempo  che rimane ancorato  alle radici della storia.

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Kasserine, un piacevole incidente di percorso

 

 

Siete mai stati a Kasserine? No? Bene, non andateci, non per dormire.

Io ci sono capitata per sbaglio durante il mio bellissimo viaggio in Tunisia; il programma era fare tutto il giro del paese partendo da Tunisi, tappa obbligata dello sbarco e poi via Bizerta/Tabarca fare il confine interno verso la Libia, quindi giù verso il confine sud   via Le  Kef  e via Tozeur   fino alla zona desertica di Douz; da lì spostarsi  verso la costa orientale e su su attraverso   El Jem e Kairowan , ritornare, dopo una toccata e fuga sopra il mare di Madia, verso il grande golfo tunisino dove non si può non visitare le antiche rovine di Cartagine…

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Ancora Michelangelo Merisi, il pittore maledetto che il mondo ci invidia, ossia solo un uomo in cerca d’amore

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Dialogo di tre donne

 

       C’erano tre donne di religione diversa che così parlavano tra loro; l’islamica, più giovane, diceva alla cristiana: « Appartieni ad una società scandalosa. Andate in giro mezze nude, i vostri figli si drogano e si ubriacano, i vostri mariti vi tradiscono, dovete lavorare doppiamente, in casa e in società, non siete un esempio in nulla. Avete una comunità violenta e corrotta che non tutela i diritti che dite d’avere. Noi saremo forse meno libere in apparenza ma abbiamo il timor di Dio, i nostri mariti ci rispettano, adempiamo sempre al nostro dovere sociale dimostrando d’essere più civili di voi, preghiamo sempre, curiamo meglio di voi i nostri figli che dimostrano d’essere allo sbando. Se qualcuna di noi viene (in casi estremamente rari) lapidata o fustigata, è comunque perché ha sbagliato e si vuole darle la giusta punizione perché sia da giusto monito a chi volesse seguire la sua strada. Forse che la vita di una donna vale più dello stato di integrità morale di un paese? Vi dite cristiane, ma dov’è il vostro cristianesimo?

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Bikertourist, motociclisti per vocazione

 

    

Si è concluso   oggi    l’ennesimo ritrovo motociclistico  dei  Bikertourist   di  Biassono  e devo dire,  per fortuna,   quest’anno il tempo è stato clemente ed ha favorito  l’afflusso  di numerosi  bikers  (cinquecento persone in transito in tre giorni circa…)  che sono arrivati da tutte le località della zona…L’atmosfera  che si respirava  ieri sera  era quella  dei migliori anni sessanta: gente di tutte le foggie, di tutte le risme,  con addosso i propri colori, i propri trofei, il ricordo di ogni ritrovo, di ogni motoraduno partecipato, e non certo per esibizione o per poter dire  banalmente  c’ero anch’io, ma per poter ripensare, pensare  e vivere  un mondo dove le persone sono davvero qualificate per quello che sentono, che vogliono, che  partecipano e condividono…; gente diversa sì, ma con un comune denominatore, la voglia appunto di stare insieme, di divertirsi  senza  avere bisogno d’ altro se non della propria speciale disponibilità  e simpatica gogliardia….

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Una vita nuova, una vita vera di PD

Sono felice

solo quando mi guardi

mi sento viva

solo quando penso che tu vivi

per te potrei fare qualunque cosa

potesse servire a renderci felici

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Noi bravi ragazzi, brava gente

   

Centocinquant’anni fa  nasceva l’Italia liberata dalle sue dominazioni interne ed intestine; un tempo relativamente breve   se si pensa che le altre grandi nazioni sorelle dell’Europa avevano mosso  i primi passi verso l’unità  nazionale già nel   1200 all’interno  dei grandi movimenti  culturali del tempo.

Così che il nostro paese è un regno nel senso di “sovranità popolare”  assai giovane, ancora privo delle sue essenziali riforme di cui tanto si ventila la necessità e ci si augura la programmazione. Riforme della giustizia,  riforma del sistema elettorale, del sistema tributario, del sistema   partitico, delle grandi  infrastrutture  e naturalmente   riforma della scuola,  che per quanto se ne sia detto dicendo il falso,  naviga in  acque assai poco sicure ed assai poco promettenti.

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Ma noi chi siamo?

 

 ecce homo

L’idea di persona che un filosofo possiede o non possiede è il fondamento più o meno consapevole e più o meno dichiarato del suo pensiero. Dopo l’illusione dell’umanesimo, che ha dovuto fare i conti con la realtà, dopo i fasti del razionalismo, che ha fatto credere l’uomo padrone del suo destino, dopo il fallimento della politica come sistema di pensiero, dopo il nichilismo nietzscheano, il disincanto post-moderno e la perdita dell’innocenza dell’intera umanità, forse non rimane da un punto di vista ermeneutico, se si vuole procedere alla ricerca della verità, che riprendere l’idea di persona e di esistenza fondata sulla persona.

 Questo vale soprattutto in un sistema di vita dove molto di ciò di cui ci si trova ad occuparsi non ha più ritmi e contenuti umani; ciò che rimane al controllo del singolo, dell’individuo, che non è ancora di per sé una persona, ma un’entità, è l’idea che coltiva di se stesso, e dunque, solo se definita e posseduta, diventa “l’idea di persona”. Continua a leggere

13 maggio: rivoluzione femminile ed attualità di Maria

 

La rivoluzione femminile e con essa il nuovo mondo è iniziato con Maria, ma ce lo si è dimenticato e non se ne parla adeguatamente. Il mondo è troppo maschile per accorgersi delle donne, e le donne sono troppo sciocche per prendersene carico; o sanno solo piangere lacrime posticce ed occuparsi di cose leggere, o sanno solo rivendicare l’uguaglianza con il maschio finendo per ignorare la propria preziosa diversità. Fortunatamente c’è sempre chi non si schiera con la massa informe, chi ragiona con la propria testa e sente con il proprio cuore quale debba essere il proprio ruolo nella storia.

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Internet sì, ma rispettiamo la privacy e non facciamo mobbing

 

Orami se ne parla sui media  come di un argomento qualunque, così come si può parlare di economia, di politica o di costume: mi sto  riferendo appunto all’uso quotidiano della rete e a quanto essa ormai abbia appunto modificato la nostra vita ed il nostro comune comunicare.

Nell’articolo appena di poco precedente a questo  mi soffermavo sull’elogio di internet, dei siti che si occupano dei bloggers e sullo stesso social network più popolare in  Italia, Facebook; confermo in tutto quell’entusiasmo e quell’urlo spontaneo di gratitudine e se si vuole di liberazione  che muoveva e muove quel mio sentimento che so essere comune a molti, ma oggi vorrei correggere il tiro, allungare lo sguardo e approfondire un  aspetto delicatissimo  che non può essere assolutamente ignorato, ossia il rispetto della privacy propria e altrui nell’uso  di questo strumento.

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Gesù gli rispondeva e diceva:

 

                        La passione di Cristo.jpg         

“Fratello amatissimo, sono morto sulla croce, da molto molto tempo non sono più tra voi, almeno, non con il mio corpo; gli islamici dicono che non ero io su quel pezzo di legno, qualcuno sostiene che sono andato in India dove sono morto di vecchiaia, il Corano afferma che Allâh mi ha salvato dalla vergogna di quella morte innominabile sollevandomi in cielo; tutti  loro  hanno ragione perché in verità nessuno ha  potuto portarmi via la vita, percè io vivo, e nemmeno quella fisica nessuno avrebbe potuto portarmi via, di vita,  ma l’hanno fatto solo perché io l’ho permesso; gli ebrei pensano che devo ancora arrivare e mi aspettano da sempre con tenacia ed un certo smarrimento, ed hanno ragione anche loro visto che non hanno ancora ad oggi potuto vedere un mondo migliore, quel mondo che io, secondo il loro pensiero, avrei saputo costruire se fossi arrivato, quel mondo che loro si attendono per opera di un uomo come loro, carne della loro carne, umanità della loro umanità; io invece, figlio di Dio e figlio d’uomo, sono proprio venuto e morto, ed anche voi cristiani avete ragione nell’annunciarlo, così come sono morti molti innocenti prima di me senza che il mondo li abbia mai celebrati, e molti dopo di me, consumatisi nei lager, nei campi di concentramento, dilaniati dal tritolo, massacrati per le strade come animali, torturati con strumenti abominevoli, martoriati dalle bombe di una qualche innumerevole guerra, straziati da macchine che dovrebbero servire la vita ed invece si trasformano in strumenti di morte, uccisi chissà con quale altra inenarrabile violenza;

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Quando un uomo prega…

Un giorno ho sentito un fedele che così pregava:

“Dolce Signore, che peccato che è morire, proprio come lo è violentare, calunniare, frodare. In questa notte tersa e stellata ho fatto un bellissimo sogno; ero in una valle e c’erano i campi su per i dolci colli rivestiti di querce, castagni, lecci e piccoli pini; ovunque mi girassi non vedevo che ciliegi, meli, peschi, mandorli, albicocchi e fichi negli orti nel pieno del loro germoglio straboccanti di grappoli di fiori purpurei, violetti, biancastri, e non vedevo che prati distesi come enormi lenzuoli verdi profumati dall’erba spagnola dove occhieggiavano ridenti i papaveri. Qui e là cespugli di ginestre, rovi ricolmi di bacche e ruscelletti d’acqua festosi.

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Paperblog? Funziona, e non è una pagina di Paperopoli

 

            VIVA       

 VIVA     logo facebook privacy

   VIVA    e-internet.it : il meglio del Web a portata di click!

 

Cari amici, cari lettori, caro mondo del web, in questi giorni si è avviato un nuovo sito che si chiama Paperblog;  è nato con lo scopo di dare la caccia agli articoli  di noi bloggers   per segnalarli all’attenzione del grande pubblico  affinchè abbiano una pubblicità  che da soli nella giungla  dei  nativi o non nativi digitali, senz’altro  difficilmente  riuscirebbero  a raggiungere…

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Hai ammesso che mi ami di PD

L'immagine dei papaveri     Montagne    Immagine dell'albero. Inverno     Immagine di tramonto

Mi sono innamorato di te, mi sono innamorata di te       

Dolce tesoro

sono felice d’averti conosciuto

sono grata  al cielo d’averti incontrato,

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Cannibalismo in cravatta e cannibalismo primitivo

             Grecia nel caos, scontri e violenza ad Atene           Scontri ad Atene, 3 morti al Marfin Egnatia Bank

Con  questo articolo vorrei   riallacciarmi  al post in cui si parlava della terribile capacità dell’uomo di perpetrare atti violenti, ossia a quell’articolo in cui si invitava a ripensare attraverso  immagini storiche  crude ed impietose  a quanto si sia potuto e si possa spingere  il senso dell’odio e della crudeltà umana. Un lettore attento  mi fece osservare  con grande correttezza che una di quelle immagini  non era storica ma bensì cinematografica e relativamente recente. La ripresa cinematografica in questione riprendeva, vedi il caso e l’origine dell’equivoco,  la stassa orrida pratica dell‘impalamento dei propri nemici, spesso donne o anziani (non riesco ad immaginare l’impalamento di bambini ma ritengo   purtroppo che la realtà supera sempre la  più fervida  fantasia). Quando vidi quell’immagine in effetti non mi colpì tanto la donna indigena raffigurata nella sua misera condizione, quanto l’indifferenza o se si vuole il distacco o se si vuole la freddezza  degli individui intorno a lei  che la filmavano come per collezionare souvenirs  da portare a casa da mostrare come trofei al mondo ritenuto cosidetto civile (per chi volesse avere in chiaro   l’immagine  può visionare il post intitolato appunto Ricordiamo. riguardiamo, ripensiamo… è la quarta foto in discesa…).

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Lotta al velo integrale o lotta alle segregazioni?

Il Belgio è il primo paese in Europa ad avere  varato  una legge contro l’uso in pubblico del velo integrale; senz’altro questo farà scuola agli altri paesi, ma osserviamone più da vicino il significato e le relative implicazioni.  A Novara è stata inflitta la prima salatissima e meritatissima multa contro una donna che camminava per strada con il velo che gli copriva completamente il viso; il commento del marito è stato: ” D’ora in poi non uscirà più di casa…” e quindi è ancora la donna e sempre solo la donna che finisce per pagare i tabù  e le ignoranze   dei propri  uomini.  Verrebbe da aggiungere la seguente domanda: “Ma perchè queste donne non si ribellano? possibile che sono tutte così succubi e ceche? possibile che non riescono a non fare qualcosa  di significativo per cambiare lo stato delle cose, nemmeno quando vivono in paesi occidentali?”

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Montagna Mon amour…con gli occhi e le parole di chi la conosce bene

 “Camminare per me significa entrare nella natura.
Ed è per questo che cammino lentamente, non corro quasi mai.
La Natura per me non è un campo da ginnastica.
Io vado per vedere, per sentire, con tutti i miei sensi.
Così il mio spirito entra negli alberi, nel prato, nei fiori.
Le alte montagne sono per me un sentimento”

R. Messner
 
 

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Io aspetto il momento giusto

                

So  che le mie amiche l’hanno già fatto; so che io sono forse la sola che lo deve ancora fare e questo mi fa sentire diversa, come malata, mi fa sentire come  esclusa, ma non voglio farlo solo perchè lo fanno tutte, solo perchè altrimenti mi potrei sentire “bacchettona”…

Fare l’amore è una cosa grossa, è la cosa più bella del mondo, come posso buttarla via con il primo che viene, che magari nemmeno mi piace, a cui magari nemmeno piaccio…fare l’amore non è fare sesso e basta;  sì, lo so, può succedere, e succede spesso  che noi giovani vogliamo solo fare sesso, esattamente come fanno gli  adulti, anzi,  so che lo facciamo sempre più in modo disinibito proprio perchè  in questo modo non facciamo altro che dichiarare la nostra volontà di indipendenza, o di libero arbitrio, o di contestazione  di un mondo  che ci ha deluso,  ci ha ferito, ci ha ignorato…

Ma io non voglio buttare via solo per questo  la  mia  verginità  o quello che conservo della mia capacità d’amare; lo stesso potrebbero dire anche gli adulti, quelli che passano da un’avventura all’altra come se fossero collezioni, anche loro sono solo dei poveracci  che si consolano con il niente solo perchè non vogliono fare nessuna fatica…Dico questo non perchè sono bacchettona,  e nemmeno perchè non abbia mai sbagliato, e nemmeno perchè sto giudicando, e nemmeno perchè  non mi riconosco nel mio mondo, nel nostro mondo, no davvero, per nessuna di queste stupidissime ragioni,  ma perchè credo ancora nell’amore,  ecco tutto, e voglio essere pronta, voglio gustarmelo, come è giusto che sia, non voglio pentirmi dopo che l’avrò fatto, e che diamine,  io diventerò donna, sto per diventare donna, un giorno avrò, credo dei figli, e cosa racconterò ai miei figli?  che fare l’amore è come prendere l’autobus?; poi magari  l’amore mi deluderà lo stesso,  ma io voglio che la mia prima volta possa essere speciale, è un mio legittimo desiderio e un mio legittimo tesoro che sarei idiota a togliermi, e allora per questo io aspetto il momento giusto, quello che arriverà solo per me, guardandomi negli occhi e non sotto le sottane, tenendomi per mano e non su qualunque parte del mio corpo  come se fosse un oggetto  qualunque da usare e buttare…

Io Maria, Angela, Federica, Sonia, Antonella, Giorgia, Filippa, Greta, Carla, Donatella, Rachele, Marta, Gaia, Allegra, Monica, Veronica,  Francesca, Beatrice, Rebecca, Fatima,  Jasmine,  Magdalene,  Simon, Elisabeth,  Giovanna, Daria, Serena, Giuseppina………..noi  vogliamo aspettare il momento giusto. Semplicemente.

E non ce ne frega niente di quello che fanno gli altri…

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Io ballo con te e tutto il mondo ballacon noi

                                      

  Giulietta e Romeo

GIULIETTA E ROMEO. Fabrizio Monteverde e Kledi Kadiu al Teatro Olimpico di Roma

       Una scena dal "Romeo e Giulietta" del Balletto Classico di Mosca          

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Primo Maggio: Festa del Lavoro che non c’è

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