Il pensiero di Edgar Morin

Analisi di una intervista

Il pensiero di morin (da gianni panconesi)

sto vivendo di rendita…altrui

Lettera di Gurdjieff alla figlia

Fissa la tua attenzione su te stesso,
sii cosciente in ogni momento di quello che pensi, senti desideri e fai.
Finisci sempre quello che hai cominciato.
Fa’ quello che stai facendo il meglio possibile.
Non incatenarti a nulla che alla lunga ti possa distruggere.
Sviluppa la tua generosità senza testimoni.
Tratta ogni persona come se fosse un parente prossimo.
Riordina ciò che hai disordinato.
Impara a ricevere, ringrazia per ogni regalo.
Smettila di autodefinirti.
Non mentire e non rubare, se lo fai menti e rubi a te stesso.
Aiuta il prossimo senza renderlo dipendente da te

Non desiderare di essere imitato.

Stila dei progetti di lavoro e realizzali.

Non occupare troppo spazio.

Non fare rumore né gesti che non siano necessari.
Se non hai fede, fa’ come se ce l’avessi.
Non lasciarti impressionare dalle personalità forti.
Non impadronirti di niente e di nessuno.
Distribuisci in modo equanime.
Non sedurre.
Mangia e dormi il minimo indispensabile.
Non parlare dei tuoi problemi personali.
Non emettere giudizi né critiche quando conosci solo una minima parte dei fatti.
Non stringere amicizie inutili.
Non seguire le mode.
Non venderti.
Rispetta i contratti che hai sottoscritto.
Sii puntuale.
Non invidiare i beni o i successi del prossimo.
Parla il minimo indispensabile.
Non pensare ai benefici che ti procurerà la tua opera.
Non minacciare mai. Mantieni le promesse.
In una discussione, mettiti nei panni dell’altro.
Accetta di venire superato da qualcuno.
Non eliminare, trasforma.
Vinci le tue paure, dietro ciascuna di loro si nasconde un desiderio.
Aiuta l’altro ad aiutarsi da solo.
Vinci le tue antipatie e avvicinati alle persone che vorresti allontanare.
Non agire come reazione a quello che dicono di te, nel bene e nel male.
Trasforma il tuo orgoglio in dignità.
Trasforma la tua collera in creatività.
Trasforma la tua avarizia in rispetto per la bellezza.
Trasforma la tua invidia in ammirazione per le qualità dell’altro.
Trasforma il tuo odio in carità. Non ti lodare e non ti insultare.
Tratta quello che non ti appartiene come se ti appartenesse.
Non ti lamentare. Sviluppa la tua fantasia.
Non dare ordini per il solo piacere di essere obbedito.
Paga per i servizi che ti vengono dati.
Non fare propaganda delle tue opere o idee.
Non cercare di suscitare negli altri emozioni nei tuoi confronti come la pietà, l’ammirazione, la simpatia, la complicità.
Non cercare di distinguerti per l’aspetto esteriore.
Non contraddire mai, taci.
Non contrarre debiti, compra e paga subito.
Se offendi qualcuno, chiedigli scusa.
Se hai offeso pubblicamente, scusati in pubblico.
Se ti accorgi di aver detto qualcosa di sbagliato,
non insistere per orgoglio nel tuo errore e desisti subito dai tuoi propositi.
Non difendere le tue idee più antiche per il semplice fatto di essere stato tu a enunciarle.
Non conservare oggetti inutili.
Non farti bello delle idee altrui.
Non farti fotografare vicino a personaggi famosi.
Non rendere conto a nessuno, sii tu il giudice di te stesso.
Non definirti in base a quello che possiedi.
Non parlare mai di te senza concederti la possibilità di cambiare.
Accetta l’idea che nulla è tuo.
Quando ti chiedono la tua opinione riguardo qualcosa o qualcuno, di’ soltanto le sue qualità.
Quando ti ammali, invece di odiare il male, consideralo il tuo maestro.
Non guardare di nascosto, guarda diritto negli occhi.
Non dimenticare i tuoi morti,
ma assegna loro un posto limitato, in modo che non invadano tutta la tua vita.
Nel luogo in cui vivi, dedica sempre uno spazio al sacro.
Quando rendi un servizio, non esagerare i tuoi sforzi.
Se decidi di lavorare per gli altri, fallo con piacere.
Se sei in dubbio tra il fare e il non fare, corri il rischio e fa’.
Non cercare di essere tutto per il tuo partner;
accetta che cerchi in qualcun altro quello che tu non puoi offrirgli.
Quando qualcuno ha il suo pubblico,
non precipitarti a contraddirlo rubandogli l’attenzione dei presenti.
Vivi del denaro che tu stesso ti sei guadagnato.
Non ti vantare delle tue avventure amorose.
Non ti pavoneggiare delle tue debolezze.
Non andare mai a trovare qualcuno soltanto per passare il tempo.
Ottieni per ridistribuire.
Se stai meditando e arriva un diavolo, fallo meditare con te.

George I. Gurdjieff

preso da questo sito

Io ho soltanto sottolineato alcuni passaggi chiave, anche se magari ce ne sarebbero di più, ma già quelli evidenziati mettono molta carne al fuoco…( mentre altre espressioni possono essere considerate ripetizioni o approfondimenti dello stesso concetto)

 

Pareidolia, che cos’è?

non è un occhio, è lo scarico di un lavandino

chi ha fede può vedere figure di evidente richiamo religioso

non si può negare che tutte queste piccole/meno piccole  cose quotidiane ci fanno pensare a qualcosa, cioè a dei volti

ma ce ne sono  altre ancora qui

La pareidolia  è dunque la disposizione umana di vedere quel che non c’è, ma ci sembra che ci sia, e non è detto che poi ci sbagliamo di molto…

Per chi si vuole cimentare con il test di Rorschach, che però non lo metterei tra le bellezze   universali/particolari   indiscusse della natura e del visibile concreto; qui si tratta di indagare  l’inconscio, l’astratto, il non conosciuto sotto un profilo consapevole,  e rimane a mio avviso  per molti aspetti un campo assolutamente minato e da indagare con molta cautela.

Tutte queste immagini sono state prese dal sito di Manuela Pulvirenti,  dove si trova il piacere di avere gli occhi per guardare/scoprire/riflettere  il mondo e le sue curiosità

ATTENTI ALLE TRUFFE

 

TESTIMONIANZA DI UN NAVIGATORE…

Il nostro cervello

Immagine

Searching for sugar man

Cos’è un cMooc?

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e molti altri

Cos’è un cMooc?

E’ un percorso formativo destinato a un numero aperto di iscritti, sostanzialmente libero e con poche regole se non quella fondamentale della passione per il proprio lavoro.

Bello esserci. :-))

Visita il nostro villaggio virtuale.

Primo Maggio oggi

C’era una volta il primo maggio, la festa del lavoro.

Festa santa, festa benedetta, festa della libertà ritrovata, festa della gente che è felice d’avere un lavoro  segno di una vita normale e tranquilla,  ma soprattutto felice di potersene adeguatamente  liberare, nel senso che non si vive per lavorare ma si lavora per vivere.

Sono passati gli anni quaranta  (di lenta ricostruzione) e poi i cinquanta (di ricerca di identità) e poi i sessanta (del miracolo economico).

Sono passati gli anni settanta (la  lotta di classe) e poi gli  ottanta ( lo yuppismo) e poi i novanta (viene alla luce la corruzione e il mal governo)

Sono arrivati gli anni del nuovo millennio, iniziati con una terribile tragedia mondiale (l’attentato alle torri gemelle simbolo del capitalismo frainteso/manovrato   nel suo lato peggiore),  in parte lei stessa foriera  di non buone novelle.

Infine sono giunti  i nostri anni,  quelli  infausti  della crisi economica che  sembra non volerci abbandonare.

Certo che la crisi non se ne andrà  da sola, solo perchè ci auguriamo tutti che se ne vada.

Lei se ne andrà se gli Stati, se le Comunità internazionali, se i Sistemi politici ed economici insieme  sapranno e cioè vorranno e cioè potranno  unire e concentrare tutte le reciproche energie.

E’ questo l’augurio che lascio e che voglio comunicare in questo bellissimo giorno di sole, pieno di speranza e di voglia di ricominciare.

Possano gli apparati di governo tutti  ed  il nostro Paese  Italia   in particolare ritrovare la forza unitaria  di reagire e di combattere  il vuoto di potere, di lavoro, di capacità  organizzatrice e fomentatrice di produzione.

Produzione di posti di lavoro, certo, ma insieme di nuove idee di fare mercato, di nuovi obiettivi imprenditoriali  che sappiano prevenire nel futuro   voragini come quella che si deve avere la determinazione  di  lasciare il più presto possibile alle spalle, in modo che le famiglie e gli individui   possano tornare ad avere delle elementari certezze,  delle sacrosante  opportunità  di crescita.

Perchè si possa tornare a dire  “ecco, c’è la festa del lavoro di tutti, di chi paga le tasse, di chi non ruba, di chi non si lamenta senza avere fatto qualcosa per migliorare, di chi ha una coscienza sociale, di chi rispetta il prossimo perchè si augura di esserne a sua volta rispettato, di chi si rimbocca le maniche e si adopera seriamente al rimedio degli errori del passato, passato che vogliamo archiviare, facendone tesoro”