sono tante le forme di poesia…

 

 

 

 

meraviglioso cielo

 

 

siamo tutti artisti…

 

eugenio finardi

tiromancino

domenico de masi

un pensiero interessante

A Spezia

Il paese è in festa; cinque giorni di  grande fiera per l’occasione di san Giuseppe, tante tende tendoni e tendopoli  si snodano per le grandi vie del lungo mare.

E’  Spezia in questi giorni.

Queste sono alcune immagini curiose, fuori dai soliti articoli…

 

medioevo moderno

apparenza

senza parole

l’inizio comincia dove finiscono le cose morte

 

Intellettuali capaci e attenti sanno fare analisi attente e severe, ma non per questo disfattiste  e  deprimenti.

Sembrerebbe che i maggiori difetti del nostro paese siano almeno sette, come i sette vizi capitali:  essi sono l’infantilismo, l’arroganza, l’ignoranza, il clientelismo, il provincialismo, il nepotismo e il disfattismo.

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Manlio Sgalambro

 

la bellezza salverà il mondo

Palazzi, attici, saloni e fontane Ecco la Roma della Grande Bellezza

“La grande bellezza”  ha vinto,  ci riempie di orgoglio nazionale, se ce ne è rimasto un poco, ma apre anche una serie infinita di domande.

Come vedono l’Italia, gli altri?  Cosa siamo noi per loro? Cos’è Roma, la bellissima città eterna?  Possiamo accontentarci di un oscar meritatissimo,  ma che ci lascia più  tristi che felici?  Più incupiti  che rasserenati? Più perplessi  che soddisfatti?

Ma poi, noi che siamo italiani, noi sappiamo che Roma è Roma ma che l’Italia è molto molto molto di più.

Come diceva Dostoevskiij   “la bellezza  salverà il mondo”,  purchè faccia in fretta a tornare tra di noi.

Tra di noi  che siamo stanchi, delusi, afflitti.

Noi gente vera,  che non sa nulla o quasi di mondanità annoiata e  posticcia, dove nulla è spontaneo, gioioso, costruttivo e pensato per costruire qualcosa di buono.

Una  mondanità ci si trascina tra una festa e un’altra festa, tra una sbornia e un’altra sbornia, tra una sniffata e la sniffata successiva, tra un botulino e quello seguente…

Una fauna di umanoidi   pletoranti,  grotteschi, squallidi, ripugnanti, orridi,   dove la persona più normale ed umana  emerge  essere proprio quella non destinata ad esserlo per costituzione e sostanza, la speciale Dadina.

Un mondo dove persino il santo risulta essere falso o degno di sospetto obbligato, dove persino le cose sacre   vengono gestite   con estrema leggerezza e superficialità, dove anche la morte non è che una scena di teatro, da vivere più in recita che in composto  dolore,  e dove ci si salva solo scappando, fuggendo dal meccanismo infernale  che ci intrappola  giorno dopo giorno,  alba dopo alba.

Esiste senz’altro una Roma diversa, quella della gente comune, quella della gente normale, quella della gente che lavora.  Ma perchè non è stata raccontata?  Ma poi questa Roma della normalità avrebbe vinto l’oscar?  E  perchè il bravo Jep   Gambardella   ha saputo scrivere un  solo libro buono in tutta la sua  inutile vita?

E’ stata Roma e la sua mondanità a rovinarlo, o  sono persone come lui, poco tenaci e prive di sogni,  che fanno di Roma la meravigliosa scatola vuota che si mostra al mondo?

E’ proprio  l’assenza di sogni che fanno della realtà  un incubo,  o una condanna;  la  nostra incapacità a viverli, a renderli realizzati, condannandoci a vivere nel rimpianto, nella nostalgia, nella disperazione del niente.

Accontentiamoci per ora;  Paolo Sorrentino ha realizzato il suo, di sogno.

Godiamocelo insieme a lui….

 

 

 

Provaci ancora Leo

wwayne

dallas buyers club 2

Non poteva mancare il mio commento sulla notte degli Oscar, che anche quest’ anno ho seguito in diretta.
Non mi stupisce affatto il trionfo di 12 anni schiavo, perché ha tutto ciò che serviva per vincere l’ Oscar: tematica obamiana, ambientazione storica, toni epicheggianti… i giurati dell’ Academy vanno pazzi per questo tipo di film, quindi ero sicuro che avrebbero ricoperto d’ oro l’ ultima fatica di Steve McQueen.
Mi ha stupito moltissimo invece che quest’ ultimo non abbia vinto per la miglior regia, perché spesso i giurati tendono ad unificare i due voti. Proprio perché le cose non sono andate come ci si aspettava, ho gradito molto la decisione di premiare Cuaròn, pur non avendo mai visto un suo film.
L’ Oscar al miglior attore era senza dubbio il più incerto della serata, perché non era possibile prevedere come avrebbero ragionato i giurati. Se avessero tenuto conto dell’…

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io tifo la Grande Bellezza

migliore regia

migliore attore protagonista

migliore attrice

…  e beati gli ultimi che saranno i primi

Il pensiero ologrammatico

Speriamo che l’avanzare strepitoso della tecnologia ci aiuterà  a   sviluppare un reale pensiero ologrammatico, cioè complesso, che considera le parti dentro il tutto ed il tutto dentro le parti.

Pensare in modo unitario significa vedere tutti i punti di osservazione, significa non  trascurare nulla, significa avere il quadro completo della situazione, significa pensare collettivamente, significa avere la consapevolezza  del gruppo sociale al quale apparteniamo, ossia avere la consapevolezza  dell’altro accanto a me.

La cui assenza è il principio di ogni conflitto.

Di sicuro non sarà la sola  tecnologia a migliorarci,  ma solo noi e il nostro pensiero potremo cambiare l’uso della tecnologia.

vento di guerra

Fino a quando l’Ucraina rimarrà libera? L’invasione russa incombe;  l’Europa, la Nato e l’Onu  minacciano guerra;  un equilibrio delicatissimo  sta per spezzarsi…