RAGAZZI, IMPARIAMO A STUDIARE

STUDIARE E’ BELLO

GESTIONE TEMPO

QUESTIONARIO SULLA AUTOVALUTAZIONE DELLO STUDIO

LE REGOLE DELLA BUONA SCRITTURA

GLOTTODIDATTICA METACOGNITIVA : UNA MERAVIGLIA

PIETER BRUEGHEL, La grande Torre di Babele, 1563 (Wien, Kunsthistorisches Museum)

INSEGNARE LE LINGUE – la lingua madre CON LE ICT

LO STUDIO DELLE LINGUE

L’ANALISI DELL’ERRORE

MUSICA MUSICA MUSICA…

TUTTO IL RESTO E’ NOIA…IPOCRISIA…FALSITA’…CODARDIA…SBALLAMENTO…STUPIDITA’…

IGNORANZA…PRESUNZIONE…SNOBISMO…

VIDEO ANTIPEDOFILIA

E’  stato tolto il video sponsorizzato dalla polizia postale

credo rimanga visibile sul web…

COMINCIANO A 12 ANNI A FARE QUELLO CHE…MA COSA FA LA SCUOLA, E LA FAMIGLIA??

I PERICOLI DEL WEB

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LA LIM IN CLASSE

Fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/File:Interactive_whiteboard_at_CeBIT_2007.jpg

C’è chi ce l’ha, chi ne è sprovvisto, chi la usa male, chi la usa bene, chi vorrebbe imparare ad usarla, chi ne intuisce le potenzialità  e chi le mette in pratica.

Ecco come usarla, come i docenti la stanno usando, come si potrebbe  pensare di  progettarla…

Solo alcune idee, naturalmente, per gli addetti ai lavori, presenti, di passaggio e futuri.

LIM L’UNITA’ D’ITALIA

ESCURSIONE CON LA LIM

L’esperienza meravigliosa (tra le infinite esistenti) del collega

MAPPA DELLA LIM COMPLETA

Nessuno mi può giudicare

Locandina del film Nessuno mi può giudicare

“Nessuno mi può giudicare”  è il titolo di un simpatico ed attualissimo   movie   di  Massimiliano  Bruno   che ci accompagna   esilarante   dalla prima battuta  all’ultima.

Film  dedicato  al mondo  oscuro e chiacchierato  delle escort, sì insomma, di quel   vario  panorama femminile   che se può resistere e non tramontare mai è perchè incontra il consenso di un altrettanto variegato  quanto  oscuro  mondo  maschile  e gaudente che cerca e paga a fior di centoni, spesso con soldi non propri,  le prestazioni di queste  potremmo definirle donnine allegre  d’alto bordo…

Escort  vuol dire soldi facili, vuol dire occasioni equivoche  e  mondo dorato, vuol dire rifiuto delle regole e di una vita normale, vuol dire corruzione  e degrado dei costumi,  ma questo racconto alquanto verosimile e riflettente  la realtà, ci insegna   a dispetto di ogni codice precostituito ed innegabile,   che  escort può  anche  significare  “bisogno di pagare dei debiti  per non perdere la custodia del proprio figlio e per non trovarsi in mezzo ad una strada  senza  una  possibilità dignitosa di futuro”.

E’ quello che accade alla nostra sfortunata ed ingenua  protagonista  che si trova dall’oggi al domani vedova, perseguitata da  ingiunzioni giudiziarie  ereditate dall’improvvido  quanto  assai poco fedele   marito.

Per   impedire il tracollo  repentino ed infausto  della propria esistenza,  Alice  deve improvvisarsi  quello che non è, quello che non vorrebbe fare e che mai si sarebbe sognata di andare a compiere:  prostituirsi per realizzare 1000 euro al giorno e non finire così  in galera con il figlio dato in affidamento…

Da una vita costellata di agi e privilegi la  giovane  protagonista,   interpretata da una bravissima  Paola Cortellesi,  si trova  catapultata  in una baracca fatiscente, definita dal  padrone di casa molto  eufemisticamente attico, e senza altra risorsa che  il  proprio ingegno.

Il padrone di casa è un uomo tutto d’un pezzo, il cui figlio è vagamente gay ed obeso, ma lui non lo sa…non lo sa che è gay, e non sa ancora  che finirà per innamorarsi di una bella brasiliana;  il quartiere è di quelli tuscolani, romanacci  della miglior specie,  o peggiore, dipende dai punti di vista…; ci stanno anche  molti extracomunitari, tra  cui un italiano (il  bellissimo Raoul Bova) sfigato e squattrinato che gestisce per loro    un  internet point  sempre in perdita;  sempre in perdita  perchè anzichè  avere una clientela puntuale   fa credito a chi è più sfigato di lui così che finirà   sull’orlo dello sfratto…

Insomma,  dimmi in quale quartiere abiti  e ti dirò chi sei…o quale periodo della tua vita stai attraversando.

Però  è strano  come  quando tutto sembri perduto,    si  possa trovare   l’occasione di apprezzare che  esistono dei vicini di casa  simpaticissimi, un figlio   che  sostanzialmente   non necessita di nulla che  non sia il tuo affetto,   amici impensabili, umili  e fedeli  disposti a darti una mano, un mondo semplice  e quotidiano fatto di  piccole attenzioni e di piccole gentilezze  che  ti  rincuorano, che ti infondono uno straordinario coraggio  e un senso di fiducia nel futuro.

E così  si può anche   sopportare  la fatica di un ruolo che non ci appartiene, che ci viene imposto dalla cattiva sorte, che possiamo concepire solo come provvisorio e  necessario, che ben può giustificare il titolo dato alla  visione; nessuno ci può giudicare per quello che facciamo, o che sentiamo, o che decidiamo, se abbiamo una giustificazione  più che onorevole, più che dignitosa, più che  degna di considerazione.

Non è esattamente  lo stesso discorso  ma qualcosa  di  vagamente   simile  per  Eva (nome d’arte  che nasconde  la vera identità tenuta  segreta),  la donna immagine che insegna   gli attrezzi del mestiere  all’ inesperta ed impacciata   compagna  di ventura.

E poi accade  che  in  un momento così    tragico  tu possa incontrare  anche l’amore, qualcuno che si innamora di te, che non sa quello che fai per necessità e disperazione, che continua a poterti  vedere  per quello che sei e non per quello che fai, per quello che senti e non per quello  che sei obbligata a fingere e recitare…

Niente scuse, niente ipocrisia, niente falsità di circostanza; le verità  sono semplicemente taciute perchè impronunciabili, perchè  subite, perchè non volute; è come quando uno viene colto   a rubare ma la merce non l’ha presa lui, qualcuno glielà gettata nelle mani per liberarsi  all’ultimo momento, prima  della cattura, dell’ingombro.

E’ solo il trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato;  non se ne ha nessuna colpa, nessuna responsabilità.

Bisogna  quindi    aspettare  che questo brutto momento venga risolto, possa venire archiviato.

E poi si  potrà  finalmente  tornare ad una vita normale, con un lavoro normale, dove le cose stanno tutte nel posto giusto, dove  non c’è più bisogno di nascondersi, dove non si è più  ostaggio  di  situazioni  che ci opprimono e ci schiacciano.

Ma se nel frattempo  il nostro amato  dovesse scoprire, proprio l’ultimo giorno  del nostro infelice  mestiere  e  nel modo peggiore,  quello che stiamo facendo, quello che abbiamo tenuto  nascosto, quello che non potevamo   confessare?

E allora sì che non c’è più  molto di che stare allegri;  l’orgoglio maschile ferito  non può facilmente comprendere, non può accettare  di vedere la cruda realtà  in armonia   con le ragioni del cuore.

Non lo può fare fino a che   quel mondo che abbiamo sempre giudicato,  a prescindere dal vero,  marcio ed indegno,    si   rivela per uno strano gioco del destino  degno d’essere riscattato; anche da chi fa, per le ragioni più varie,  queste luride pratiche  di vita,  può venire un segnale  di  onorabilità e di  pulizia.

Non buonismo,  non facile e scontato   assolvimento delle colpe;  i ruoli non vengono negati nè mascherati,   i principi  non vengono  infangati  e  rinnegati, ognuno si tiene le proprie responsabilità, le proprie colpe,  ma soprattutto  ognuno può avere la propria  occasione  di riscatto,  di risollevamento e di conciliazione con la   vita,  che non si finirà mai di ricordarlo,  rimane il bene più prezioso  ed irrinunciabile. Sentimenti  compresi.

Il buon senso ha vinto

Il crocifisso di San Damiano

Hanno capito che non faceva del male a nessuno,  era odiato da vivo, è ancora odiato di più da morto…E pensare che quando era nel mondo  era per gli uomini  solo nessuno…perchè allora  lo si celebra  ancora? per quale ipocrisia o per quale  disperato bisogno?  perchè si odia   il bene? qual’è l’origine prima che porta all’odio  per l’innocenza?

Il nord Africa è in fermento, vicino e venturo:e l’Europa?

Gli scontri al Cairo (foto Amel Pain - Epa)

Manifestazioni Egitto

IMMAGINI DAL CAIRO

Rivolta nel deserto, venti di ribellione in tutto il Nordafrica

NORD-AFRICA: TEMPO DI RIVOLUZIONI

Nathan il saggio

BEL TEATRO, BELLE STORIE

Siamo a Gerusalemme, culla delle tre grandi religioni monoteiste, ai tempi delle Crociate. L’ebreo saggio e illuminato Nathan, che ha perso moglie e figli in un pogrom antisemita, ha adottato Recha, orfana di nascita cristiana. Durante un incendio, la ragazza è tratta in salvo da un Templare che non è colui che crede di essere…
Nathan il Saggio, capolavoro drammatico di Lessing, diretto da Carmelo Rifici e interpretato tra gli altri da Massimo De Francovich, è un’opera di denuncia dell’intolleranza religiosa, costruita intorno all’idea di stampo illuminista dell’esistenza di una religione naturale.
“Come se le tre grandi religioni monoteiste fossero l’espressione di un patrimonio di verità che l’uomo ha progressivamente scoperto nel corso della sua evoluzione”, suggerisce Rifici, che nel testo legge un messaggio affascinante: la tolleranza religiosa e l’armonia fra gli uomini possono nascere dalla consapevolezza di vivere alla ricerca della conoscenza, intesa come verità, una verità che nessuno possiede, ma cui tutti aspirano e che, non per forza, dev’essere “unica”. Il testo originale di Lessing, scritto in versi e qui tradotto in una prosa agile e ritmata, è avvolto da un’aura fiabesca, che lo spettacolo conserva e valorizza, svelandone il fascino profondo. Molti sono i generi letterari che si fondono e si esprimono, dalla poesia lirica al romanzo di agnizione: si crea allora un interessante gioco di tematiche e di stili che, in scena, si traduce con levità e ironia. I codici espressivi si mescolano in modo sapiente e giocoso, nel segno della molteplicità. Ai dilanianti conflitti tra gli uomini si oppone il miracolo, sperato e sognato, di una convivenza pacifica.

Perché vederlo?
Perché è una bellissima fiaba che regala speranza e serenità, divertendo con intelligenza e trasmettendo un insegnamento profondo.

Sesso, grazie tanto per gradire

locandina

VIDEO

Qualcuno ha già detto di lei….

“Donna schiava, zitta e lava! Per sfidare questo inno alla misoginia, Alessandra Faiella si  presenta sul palco con una montagna di verdure da sbucciare. E inizia a parlare di sesso, tanto per gradire, divertendo con uno spettacolo impegnato ma leggero, in un momento in cui  la sessualità spinta e oscena è onnipresente. E pensare che nel non troppo lontano 1994 Franca Rame, per questo testo privo di sbavature e di derive volgari, fu censurata.
La Faiella porta in scena il suo divertente campionario di espressioni mimiche e buffa fisicità per abbattere uno alla volta i perenni tabù sulla sessualità femminile e  per trasmettere il concetto che vivere la sessualità non è una questione per soli uomini. Attraverso uno spiazzante e divertente monologo sulla cacciata di Adamo ed Eva si intuisce che la donna fin dalla notte dei tempi è vista come la rappresentazione del demonio.
Nei duetti con una vecchia radio a valvole che trasmette delle surreali lezioni di sesso mentre la Faiella casalinga sbuccia le patate, si ha la certezza che i tabù su donne e sesso sono ancora presenti. Non a caso la collocazione del clitoride e del punto G viene descritta con un goffo linguaggio geo-lirico. Le lezioni si concludono con l’asserto che in questioni di sesso l’uomo non deve avere pensieri. Ma la donna sì. Deve psicanalizzare e allenare il suo sesso. È a questo punto che la Faiella sale in cattedra (in tutti i sensi) offrendo una strepitosa lezione di orgasmo per donne che fa crollare la platea dalle risate.
Che le gioie del materasso si chiamino sesso o amore, sono sempre una questione del cuore. Un pò come recitare. E in questo la Faeilla non ha bisogno di lezioni. Da nessuno.”

E solo per completare,  lo sottoscrivo in tutto…da vedere assolutamente per ridere di cuore su un tema  per nulla comico.

DALL’ALTRA PARTE DEL MONDO…L’11 SETTEMBRE GIAPPONESE

L’IMPERATORE ESCE DAL SUO OLIMPO E PARLA AL GIAPPONE

UN’IMMAGINE AMATORIALE

Siamo tutti italiani

superga unita italia

castello150a

150 di Unità. Notte tricolore a Roma, Torino e Firenze

napolitano 150

Anniversario Unità d'Italia

Torta tricolore per i 150 anni dell'Italia

garibaldi,garibaldini,dipinto,cavalli,centro matteucci per l arte moderna,garibaldi a palermo

Regioni d'Italia con nomi

COME SIAMO

COME  ERAVAMO

Aule virtuali – aule reali e metacognizione come pensiero partecipato

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