Nel nome del popolo italiano: la triennale

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dal popolo di facebook

per fortuna

L’agenda politica

 

 

Ecco un’agenda politica che potrebbe mettere d’accordo il buonsenso comune:

  • via i privilegi della casta/delle caste
  • lotta all’evasione fiscale con modifiche  al sistema contributivo che si ispiri al sistema nordico
  • meno tasse al mondo del lavoro che deve riprendersi e tornare a crescere
  • più controlli/veti/meccanismi  contro la corruzione
  • più fondi alla scuola, alla sanità e alla ricerca
  • via alle riforme

Questo solo per indicare le priorità.

Ce n’è del lavoro da fare, dunque si finisca con i commenti e le vuote considerazioni.

Tutti a collaborare e a scongiurare  le paure europee comprensibili  verso un paese che  si incammina verso il cambiamento.

E  per non finire come la Grecia.

le facce del momento

 

 

 

 

 

 

Rivoluzione o catastrofe?

Ha vinto Grillo, sul piano nazionale.

Ma  la partita ora si fa delicatissima.

Ci sono due soliti noti che non si filano, chi più chi meno; e c’è il terzo incomodo, che vuole fare e farsi avanti, senza scendere a patti.

Ma si sa che in parlamento i patti si devono fare, e ci vuole una maggioranza.

Riusciranno questi tre ibridi a fare in qualche modo squadra?

Riuscirà a vincere il buonsenso ed il senso di responsabilità?

Saranno i tanti grillini capaci di interpretare il bisogno reale del paese coniugandolo con gli strumenti del mestiere?

Forse lo sapranno fare meglio di quanto  non abbiano saputo concludere e produrre i grandi mestieranti, ma con i forse non si salva l’economia.

E si parla di economia vera e non di fanta finanza.

Certo, alla peggio  si tornerà a votare di nuovo,  ma non per ripetere la stessa situazione

( e questo gli italiani lo dovrebbero capire).

E cosa sarà accaduto nel frattempo dentro le maglie già molto pericolanti  del nostro paese?

Come si può concludere, le domande sono tantissime e le certezze inesistenti.

Non mi resta che augurare ai  distruttori  del sistema  di essere capaci di costruire dopo che hanno saputo  sfasciare.

Dovrei dire, dopo che abbiamo saputo sfasciare, visto che uno su tre abbiamo   votato Grillo e quello che rappresenta.

Largo ai lavori, dunque.

Del resto,  Mai dire mai.

L’importante è adesso essere seri, perchè non è più tempo di facile comicità…

(leggere anche il fatto quotidiano)

Vocazione scuola

Chi dice che la politica è lontana dalla gente non conosce Francesco Profumo, l’esemplare ministro del governo tecnico che sa sapientemente cogliere gli umori che serpeggiano fra il popolo. E da fine annusatore ha capito che no! non è l’aumento dell’IVA, non è la corruzione, non sono i licenziamenti dalle grandi industrie che spandono veleni, non le feste carnevalesche pagate con i soldi dei cittadini, lo scioglimento per mafia dei Comuni, le vacanze celesti, le lacrime strazianti di chi abolisce gli articoli della Costituzione, il fiato sul collo di Equitalia, delle Banche, l’urlo arrabbiato dei carcerati appesi alle celle o lo zoppicare sempre più affannato di chi si trascina nella vita con 500 euro di pensione al mese con l’affitto da pagare, i farmaci, la badante… 
Tutte banalità, perché Profumo ha invece capito a cosa è dovuto il vero malcontento del popolo italiano: sono i maestrini, i professorini, i presidini, i bidellini che stanno dissanguando l’Italia!

In cielo si vola

 

 

“La notte più lunga” è un modo di dire per esprimere qualcosa che prima o poi ci tocca tutti di dovere conoscere.

E’ quando tutti i nodi vengono al pettine e tu te li devi sgrovigliare con tanta santa pazienza.

E’ quando tutte le cose acquistano il loro vero nome e non ce nè più per nessuno che volesse fare il furbo.

E’ quando ti trovi ad un bivio e non puoi tornare indietro dove la strada è stata sbarrata e puoi soltanto o fermarti o proseguire, non sapendo però dove stai andando.

E’ quando le maschere cadono tutte e le persone rimangono se stesse, quello che sono.

E’ quando si scoprono braccia abbastanza forti e cuori abbastanza onesti  per stringere il dovuto e lasciare andare il superfluo.

E’  quando  le parole assumono tutte il loro giusto peso  e ci si trova tutti disposti a mettere tutto ma proprio tutto sopra le bilance  del tempo.

E’ quando in una sola manciata di ore si diventa adulti, capaci di responsabilità e di verità difficili ma liberatorie.

E’ quando il tempo si ferma e si scopre  che tutto quello che era esistito prima in verità non contava nulla o ben poco.

E’ quando ci si trova capaci  di gesti importanti, di riconoscimenti, di equilibri ritenuti impensati.

E’ quando si decide di dare la propria amicizia incondizionata e di comprendere   le proprie colpe per poterle seppellire per sempre.

E’  quando si comprende di dovere dare e darsi  un’altra possibilità e di guardare ragionevolmente al presente con ottimismo, fiducia, serenità ed allegria.

E’  quando si scopre  di avere fatto tutto il dovuto, di avere permesso quel che doveva essere, di avere dimenticato e perdonato  il necessario,  e si decide di volere volare.

Così che la notte finisce e arriva il sole.

Il sole  caldo e luminoso del giorno.

E noi che in cielo si vola…

 

Tempo di oscar

Io parlo, tu parli…e non sono solo parole

E’ bello avere parole da dare, da esprimere, da raccontare, ma è anche bello riceverle.

Forse non sappiamo più farlo?  Non sappiamo più donare?

O forse non sappiamo andare a trovarle (le parole) dove i nostri compagni di viaggio sono andati a riporle.  Non sappiamo dare fiducia?

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Le composizioni di Gianni Marconato

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CAMBIARE

CHIODI SULLA STACCIONATA
C’era una volta un ragazzo con un brutto 
carattere.
Suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e 

gli disse di piantarne uno nello steccato del 
giardino ogni volta che avesse perso la 
pazienza e litigato con qualcuno.

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prima della primavera

Cade la neve lenta

sopra le strade

bagnate e fredde

e noi dentro le case

semivuote

prima della primavera.

Cade la neve stanca

e ballerina

sopra le foglie morte

e secche

degli alberi

prima della primavera.

La primavera che tace

sprofondata sotto il suo manto

gelido

e che appare così lontana

dietro il grigio  dell’inverno.

Dov’è il mio sole delle belle giornate

calde?

Tranquilla.

Il sole

ritornerà a scaldarci

dentro le barche sul mare

sopra gli scogli d’agosto

tra i gabbiani rumorosi

in    cerca  di cibo sull’acqua.

Sento  un tocco di campane

a festa,

guardo le zolle arse e verdeggianti

di  fiori indefiniti,

odoro il profumo del mirto e delle ginestre

che già mi scaldano

il pensiero.

E la casa si è    riempita  d’ amici

di risa vocianti

di ore chiacchierine.

Guardarsi

Guardarsi, ascoltarsi, parlarsi.

Attività pericolose e assolutamente controcorrente.

Più pericolose di qualunque prova fisica e sportiva che si possa immaginare; e controcorrente, perchè oggi la gente qualunque   non si guarda, si dà per scontata; non si ascolta, meglio riempirsi le orecchie  di rumori o frastuoni, di qualunque cosa possa far dimenticare il silenzio; non si parla, meglio  farsi i cavolacci propri, meglio ignorare l’altro, che intanto è solo il  cretino  di turno, o l’opportunista dell’ultima serie.

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Lezioni di piano

L’amore è una cosa complicata, altro che semplice.

Sarebbe stata semplice se noi avessimo avuto una natura coraggiosa solare intelligente capace  sincera e lungimirante, anzichè averla codarda ombrosa lacunosa debole disonesta e sprovveduta…

Nonostante questo rimane il motore del mondo.

Si fanno cose grandissime grazie all’amore, a dir poco miracolose, e comunque tutte le cose degne d’essere vissute sono legate a questo sentimento.

L’amore ha tante facce e contenuti; si ama una cosa, una persona, un lavoro, un luogo, un animale o un pensiero, un modo di essere.

C’è chi ama molto perchè ha molti oggetti d’amore tra essi non in conflitto,  o perchè ama perfettamente.

Esso non ha limiti, nè  ostacoli  che non siano superabili.

Quando l’amore trova il suo equilibrio,  sta come una nota musicale dentro un’orchestra, una margherita  bellissima in un prato, una casetta accogliente in una dolce campagna.

In altre parole sta come un pisello nel suo baccello.

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se io sapessi…

Questi  erano altri uomini, erano leader, erano intellettuali, erano  catalizzatori, erano persone piene di spirito, erano ispiratori e trascinatori…

Facciamo diventare l’erano un sono.

Dai, tutti insieme ce la possiamo fare.

Io Sono,  noi  siamo,  noi  saremo…perchè Tu possa essere.

 

Oscar Pistorius

Era per tutti un esempio di coraggio, di energia inesauribile;  in un   attimo  si è trasformato in un  mostro, in un folle, in un uomo malvagio e capace di un terribile delitto.

L’ennesimo femminicidio.

Peccato morire per lo sbaglio di un secondo da parte di chi ci ha voluto bene.

Peccato buttare via una preziosa  vita di successi e di centri ben riusciti.

Che poi tutte le vite sono oltre che preziose visto che sono uniche e irripetibili.

Dobbiamo tenerlo presente che basta un errore a cambiare tutto di quello che abbiamo impiegato anni a costruire.

Soprattutto quando l’errore che si compie è irreparabile.

Togliere la vita a qualcun’altro.

Per la più disumana  delle motivazioni.

Per delirio di onnipotenza.

Per delirio di frustrazione.

E non servirà mentire, negare, giustificarsi…

Un assassino rimane solo un assassino.

E una donna uccisa  non resuscita domani.

Sulla scena una cosa coraggiosa, innovativa e storica…

Ricorderemo questo festival per quello che ha osato

e  non dichiarato abbastanza,

per quello che ha innovato

e  non rivoluzionato   abbastanza,

per quello che ha ricordato del suo    passato

e non celebrato   abbastanza

Ciao mondo    bello,

a domani…

Per tutti i gusti

Carnevale prima del silenzio (…)

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Littizzetto show

Che conoscesse tante parolacce  lo sapevamo

che non sapesse cantare lo sospettavamo

che poi non fosse ballerina anche

ma quando si sa fare

si può provare tutto

come viene

facendo bene

Una danza mondiale

uniti si può fare tutto

uniti si può fare la cosa giusta

uniti si può fare la cosa buona

ma  da soli  si può cominciare…

 

    alzati e danza!

La neve dietro l’obiettivo

 

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Pubblico lavoro, lavoro pubblico.

Caro amico,

ti scrivo per aggiornarti di come mi stanno andando le cose.

Oggi,   uscito  dal lavoro sono andato  per candidarmi nella lista del sindacato, ma le candidature si erano chiuse ed ho potuto soltanto votare anzichè essere votato.

Peccato.

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Il Papa si è dimesso

“Carissimi Fratelli,
“vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando.

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Nuovi uomini

Pochi giorni fa ho scritto un articolo dove in un punto avrei potuto sollevare notevoli critiche;  me ne sono resa conto solo in un secondo momento, e tuttavia nessuno di chi mi legge mi ha scritto dicendomi “Ma che cosa hai scritto?”

Questo mi fa riflettere sul modo in cui sommersi dalla comunicazione cybernetica  ci siamo oramai assuefatti ad accettare tutto con superficialità, intanto ognuno può dire quel che vuole e chi se ne frega…

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L’arte della vita

L’arte della vita è sapere imparare

sempre

anche dagli errori

anche  quando gli altri non vorrebbero che tu impari

anzi

soprattutto quando gli altri vorrebbero essere al tuo posto

e non ti riconoscono

e vorrebbero scavalcarti

o quando ti credono incapace senza ragione.

L’arte della vita è  sapere cogliere la nostra occasione

che arriva quando magari non l’aspetti più

e nemmeno la sai subito riconoscere

ma invece  un lumino si accende

improvviso

che ti dice  che  non devi perderla

e lottare per portarla a frutto

per te

che l’hai sempre attesa.

L’arte della vita  è sapere scegliere

e non farci mancare nulla del buono

perchè di quello a cui diciamo di no

ci accorgeremo d’averne bisogno

quando sarà troppo tardi

e noi dobbiamo volerci bene

per potere dare amore

a chi ha bisogno di noi.

L’arte della vita

è riconoscere, capire, ammettere

sapere aspettare

non disperare

riprendersi

fare la cosa giusta

sempre

comunque

in un soffio.

io amo la democrazia

ma   la democrazia  ama me?

…………….

Se anche non mi amasse non importa:

dove vado a prendere una stanza dove posso

pensare quel che voglio

fare tutto quello che non va contro la legge

progettare quel che credo

scrivere  quel che penso pur che non oltraggi  il pubblico decoro???

E dove poi uscendo dalla stanza

posso tenere fede al mio pensiero

al mio progetto

senza dovere mascherarmi tutto

o negarmi?

Lo so,

essere diversi rimane una beffa

quotidiana

e può capitare  di dovere fare

molta molta molta fatica

per arrivare,

e forse non arriveremo mai,

schiacciati dalla ressa

gettati nella fossa,

ma  meglio il caos della libertà

all’ordine della dittatura,

c’è un sole caldo che mi scalda

l’assenza del fragore

e la pace nel cuore.

Lo so,

io qui buono  e zitto

a prender calci in culo

e gli altri fuori a scalpitare

rubando

distruggendo

altro che pubblica decenza,

ma non importa

io ho un sogno

che sto vivendo

e gli altri solo stan merdando.

E  poi c’è il canto degli amici

ce ne sono alcuni  nelle strade

altri nelle case

altri ancora  nei palazzi

intelligenti capaci seri

solidi

ed io con loro sto danzando

nell’attesa del nuovo giorno.

Ama e fa quel che vuoi

 

Vivere è essere felci

Sii felice, e sarai vivo.

luci ombre colori sapori

Ci  sono case che si riflettono nell’acqua

acqua di lago

acqua di mare

acqua salmastra

verdognola,

chiara

acqua fragorosa

acqua  cantilenante

a volte solo ruscelli  ridenti e scoppiettanti

e la casa si specchia

sempre la stessa e sempre diversa

dipende da dove la guardi

da come la guardi

e da come la vivi.

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Ecce homo

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Cosa si può ritenere  importante?

Molte cose, immagino,  come si può ben capire,  ma una volta messe da parte le questioni della sopravvivenza,  allora il gioco si fa più duro e complesso.

E’ quando si esce  dalle emergenze  che  tutto diventa  difficile e traballante, dove nel superfluo si insinua la tragedia.

Facilmente si può diventare bersaglio  del pericoloso che non si vede,  del nocivo che sembra promettente, e si può diventare fomentatori   di  cose  pericolose o nocive.

C’è una parte di mondo che lotta per arrivare a sera, e non ha tempo d’occuparsi di ghirigori e di ricami.

L’altra parte è quella che potremmo ritenere privilegiata,  protetta dall’indigenza e dalle priorità, ma esposta a un’infinita altra serie di sventure sibilline e sconcertabili.

Quali?   Per esempio  l’essere anaffettivi,  l’essere  troppo polemici e rissosi,  l’essere troppo  opportunisti,   l’essere dei lavativi senza arte né parte,  l’essere  degli inconcludenti, l’essere dei confusi prigionieri di qualcosa,  ed alla peggio,  l’essere dei violenti disposti a qualunque compromesso od a qualunque  eccesso, senza principi morali, dei depravati, degli psicotici  ben mascherati  ed assolutamente liberi di operare orribili disegni.

Come ben vediamo, un uomo che non ha da mangiare rimane  per lo più un uomo a stomaco vuoto, o un uomo che deve chiedere ingiustamente  soccorso a strutture che lo possano  sostenere, o un uomo  che può decidere di lottare per i propri diritti e per i propri  sogni  negati,   mentre un uomo con la pancia piena ma il cervello bacato,  rappresenta   un problema enorme che non si vede ma c’è.

Ci sono due forme  di responsabilità da prendere in  considerazione: la responsabilità civile di una società che non sa mantenere se stessa,  e la responsabilità personale di ognuno di noi  per cui siamo chiamati a rispondere delle nostre specifiche azioni ( o non azioni).

La responsabilità civile  dipende  in piccola  parte dal singolo ma in gran parte dal gruppo; è legata a sistemi fuori dal nostro diretto controllo e dunque  non facilmente modificabili, non in tempi brevi.

La responsabilità personale invece è immediata ed eclatante, diretta e precisa.

Io non avrei   fatto, io non avrei   detto, io non ci sarei stato, io  non avrei pensato  quello che avrei dovuto pensare, e così via.

E quindi cosa rimane la cosa più importante?

Non perdere la propria  dignità, io credo.

Si può perdere un qualcosa, si può perdere molto più di qualcosa,  ma quando si è perso il rispetto di se stessi,  rimane ben poco  per farsi coraggio  ed andare avanti.

Così che si possono trovare persone non privilegiate, non  brillanti, anzi,  quasi  più che modeste, eppure estremamente serene e soddisfatte di sé stesse e della propria vita. Potremmo definirle buone e provvide compagnie.

In un quadro collettivo  serio e pericolante come quello del nostro tempo attuale,  le virtù dei singoli  non fanno grande clamore, anzi,  possono passare per banali ed irrilevanti.

Ma  io non lo credo, rimangono il tessuto sano su cui e per cui   si può continuare ad avere fiducia.

E’  la responsabilità civile che  piuttosto   potrebbe e dovrebbe avere oggi l’ultima parola.

Abbiamo bisogno di uomini di un certo livello,  di una certa affidabilità, capaci di rigore e di serietà, giovani, facce nuove,  capaci di entusiasmi; abbiamo bisogno di uomini nuovi.

Non mi interessano i partiti; mi interessano le persone.

Le persone capaci di non perdersi nel marasma della politica, una volta scesi nell’arena.

Ecce Homo,  diceva un noto filosofo.  Bisognerebbe ripartire da qui.

Squarci del Marocco

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