La storia si ripete, perché sono gli uomini che sono sempre gli stessi

Sono passati ottant’anni da quei giorni terribili, che sappiamo come si risolsero. Oggi è stata la Russia a spezzare l’equilibrio che sembrava consolidato, ma che invece fumava sotto scintille di guerra e di scontento ormai non più contenibili. E il mondo, che non vuole la terza guerra totale, aspetta a dichiarare i suoi schieramenti militari, anche perché per ora non sarebbero legittimi, e anche perché forse i soliti guerrafondai aspettano di provocarli, o di denunciarli senza giusta causa, o di cavalcarli a proprio vantaggio.

Per adesso siamo alle sanzioni economiche che sicuramente avranno il loro risultato, ma che forse non basteranno a impedire il crollo del sistema e che soprattutto faranno pagare a tutti le colpe di pochi. Come ieri accadde, nemmeno oggi sembrano esserci sul campo uomini diplomatici all’altezza del loro compito, almeno nel tempo dell’immediato; anche oggi sembrano mancare interlocutori capaci di leggere i segnali delle dinamiche politiche e di prevenire immani catastrofi, almeno nel tempo dell’ immediato.

Ma è questo il punto, di tempo non ce n’è molto da buttare via. Che la gente vada in piazza con le bandiere della pace è abbastanza scontato, quando non diventa folcloristico e a volte persino ipocrita. Che i governi occidentali si schierino per il dissenso mentre prendono posizioni pro guerra Ucraina è altrettanto poco coerente con quello che sono i trattati di pace e le convenzioni internazionali.

Non ci si può alleare ma si sta correndo tutti a dare armi all’Ucraina in difficoltà, si pensa per spirito di solidarietà. Che ognuno debba combattere la sua guerra è abbastanza pacifico, anche se le guerre ai tempi dell’atomica non bisogna lasciarle esplodere senza sapere fermarle. Che la pace si fa a volte anche con le armi è risaputo, soprattutto quando si credono le guerre brevi e purtroppo poi diventano più lunghe del previsto.

E’ quello che non si dice e che non si vede e che non si fa ma si potrebbe fare, che infine preoccupa enormemente. Sono le conseguenze di ogni gesto per quanto considerato in se stesso utile ma non inserito in un quadro generale che può fare precipitare la situazione. Sono i leader della vera pace che potrebbero aiutare la soluzione il più possibile tempestiva a mancarci. Dov’è l’Europa unita, forte e disposta al dialogo? Perché siamo tanto bravi a sostenere situazioni già esplose mentre non si è capaci di prevenire ed evitare le situazioni prima che arrivino ad esplodere? Comunque l’Ucraina sembra resistere, i paesi confinanti sembrano avere iniziato una corsa alla solidarietà, un velo di fratellanza sembra scorrere nelle vene di questo continente diviso e in bilico tra scelte di campo difficili ma ormai necessarie e inamovibili. Da parte di Putin, l’armata russa sta conquistando il suo obiettivo e sta resistendo alle sanzioni economiche, senza per ora appesantire la sua strategia fino al punto di non ritorno. Che deve essere ASSOLUTAMENTE ESSERE EVITATO!!!

Io amo Giovanni Falcone

Domani è il giorno di San Valentino, ma chi se ne frega, io amo un morto, ucciso dalla mafia e dall’avversione dello Stato. Il suo nome immortale è Giovanni Falcone.

https://www.raiplay.it/video/2019/12/frammenti-di-un-discorso-morale—falcone-e-borsellino-la-tv-le-parole-043f45ac-e145-4f60-ab54-0bf727cc1b9a.html

Spegnere la luce per conservarla e scoprirla altrove…

Il Papa Pop

Lui è Papa Bergoglio, cioè Papa Francesco

Come il nome che ha scelto, il suo dovrebbe essere un pontificato di rottura e non di continuazione.

Questo pontefice cerca di certo il cambiamento pur nella continuità.

Dell’immagine tradizionale e celebrativa sembra esserci rimasto poco, perchè Francesco ama apparire semplice, comune, vicino alle persone e ai loro problemi reali. Questo è il suo grande talento, come anche credo il suo punto debole.

Certo, dietro questo parlare alla gente e alla politica, rimane l’immenso bisogno di preghiera, di spiritualità, di fede…che Papa Francesco non sembra rappresentare con quella forza persuasiva di cui noi uomini occidentali avremmo bisogno.

Non per colpa di Papa Francesco, ma del nostro sistema di vita troppo gravemente corrotto e inquinato dal tempo della modernità e delle leggi di mercato.

Insomma, è un discorso molto molto complesso che affonda nella crisi delle vocazioni e che segue il disagio dei tempi, dove il parlare serio di questioni serie non piace molto, perchè non fa divertire.

La questione allora diventa “Vogliamo Ridere o Pensare? Farci passare il tempo addosso o farci responsabili del mondo che vorremmo?”

Aldilà del momento storico caotico rimane la sua icona, l’immagine del Padre spirituale che traballa tra forza persuasiva e capacità di arrivare nel cuore degli uomini.

Monica Vitti…Ma ndo vai..?

Il mondo ce l’ha invidiata, tutti l’abbiamo conosciuta al cinema, un’enormità di persone l’hanno apprezzata nella sua bellezza, bravura, simpatia, versatilità, eleganza, intelligenza, capacità di far ridere e riflettere. Insomma, aveva tutto, ha avuto tutto, ha dato tutto quello che aveva da dare…tranne quello che ovviamente rimane celato dentro la profondità di ogni essere. E che lasciamo celato, con garbo, nella sua misteriosità

Ciao Monica, oltre l’eternità e questo mondo effimero…