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il neurone innamorato

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il neurone innamorato

70 anni dopo

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se qualcuno dovesse essere dalle parti di Firenze…

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il ristorante ruben

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Un modo straordinario e   molto semplice di aiutare il prossimo, da parte di chi lo può fare, decide di farlo, sa di doverlo fare, e non si spreca in parole o in ipocrisie…

Un esempio di imprenditore ok

 

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io sono cittadino del mondo, dove il mondo si apre

Dopo avere risentito l’interessante puntata di ieri sera sul problema terrorismo, mi sembra di potere raccogliere qualche idea abbastanza chiara:

  • esistono due islam, uno tollerante ed uno che intende portare a termine la sua guerra santa
  • la convivenza civile tra religioni diverse è possibile nel momento in cui tutti i cittadini di un paese si riconoscono parti di una legge comune, che non può che essere che quella del paese ospitante ( e per qualunque differenza ci si deve rimettere alla legge del posto ospitante)
  • ci sono molti musulmani che vogliono potere convivere, e una minoranza che odia il sistema Europa ed occidentale in genere
  • lo stesso occidente ha commesso diversi errori nell’andare ad occuparsi in maniera impropria di problemi che non ci dovevano riguardare
  •  lo stesso occidente deve riflettere sulla propria generale perdita dei valori, che tanto l’islam più integrale ci rimprovera ( dimenticando però di pari passo  le proprie personali incredibili  contraddizioni)
  • chi non si riconosce  più  nei valori occidentali pur essendo tale  dovrebbe meglio spiegarci  le sue ragioni, affinchè noi si possa meglio comprenderle e riconoscere l’identità di un possibile   interlocutore
  • chi commette atti terroristici nei confronti di chiunque, non ha diritto a rimanere una persona libera e la giustizia legale   dovrà fare di tutto perchè questo processo accada
  • chi pretende di venire o di andare a dire a un altro popolo come si dovrebbe comportare, non ha diritto di essere ascoltato
  • il mondo arabo e islamico si sta ridisegnando in maniera molto preoccupante  e catastrofica,   che solo studi attenti potranno farci capire quali strategie difensive  o non offensive  mettere in campo
  • chi  pensa di fare pagare a terzi  le proprie personali sofferenze, mosso da generici istinti di frustrazione e di impotenza,  non agisce in maniera  giusta
  • chi si sente in pericolo in terre straniere, dovrebbe immediatamente lasciare quei luoghi indegni di accoglierli, non si deve   combattere con chi attenta alla nostra vita  se non con l’allontanamento
  • il mondo occidentale non si deve dividere in questo momento  sui pochi valori indiscussi   che gli sono rimasti chiari (come  la libertà di espressione)
  • chi occupa posti di responsabilità e di comando ha IL DOVERE  di dare il meglio di se stesso, se non intende farlo deve avere l’onestà di dimettersi immediatamente,  nel momento di decidere deve mettere da parte l’interesse personale e pensare solo al bene collettivo, DECIDENDO  di combattere la  corruzione che ci uccide e ci distrugge come sistema paese

Europa, ti odio

Pubblico questa puntata perchè contiene la testimonianza  di un terrorista che spiega le ragioni dell’odio di alcuni islamici verso l’occidente.

Inviterei a rivederla, a risentirla, perchè mi sembra molto interessante e preziosa, per potere capire quello che sta accadendo dentro i nostri paesi e intorno ad essi.

Ne riparleremo con calma.

Ciao a tutti.

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delle persone guardo …

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Comunicazione

Da oggi inizia una pagina nuova dedicata al dialogo interreligioso.

In successione pubblicherò sottopagine  su questo tema sotto un punto di vista filosofico e culturale.

Non è una sezione   leggera. Ma spero di riuscire a rendere appassionante  temi complessi e che appartengono al nostro presente e al nostro futuro, dopo essere appartenuti al nostro passato.

Ciao a tutti.

Naturalmente aspetto qualche vostro commento. 🙂

 

in ogni angolo possibile

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il pugno del Papa

Il nostro carissimo Papa Francesco come sempre ogni tanto ci sorprende con le sue uscite mediatiche. L’ultima è stata la sua battuta sul pugno; il pontefice praticamente ha detto “Se qualcuno ti offende la mamma, tu gli dai un pugno, perchè è normale reagire così”… Ma prima di dire questa frase aveva anche precisato che mai per nessuna ragione si può uccidere qualcuno, per nessuna offesa possibile.

Mi sembra doveroso tenere le due parti del discorso strettamente congiunte, prima che passi la falsa notizia che anche il Papa dà ragione a chi pensa che è stata legittima la reazione di morte dei terroristi.

Il Papa ha piuttosto voluto invitare noi tutti ad essere più riflessivi sull’uso delle parole e nell’uso delle immagini, in questo caso specifico, delle vignette.

E’ vero, una vignetta può diventare irriverente ed offensiva, irrispettosa dei sentimenti religiosi o personali altrui.  E allora?

Esiste il diritto del libero pensiero, della libera espressione, e queste persone, che per altro sono atee, e dunque non comprendono il sentimento religioso,  lo hanno liberamente esercitato, e oltretutto  lo hanno anche pagato con la vita.

Sono convinta che se potessero essere chiamate a modificare le loro scelte, rifarebbero esattamente quello che scelsero di fare.

Per  quello che è accaduto a Parigi non si è trattato di avere dato un pugno a chi ci ha offeso la madre. Magari i signori Kouachi    si fossero limitati a prendere a scazzottate questi simpatici quanto   irriverenti e anche non condivisibili  vignettisti.  Magari avessero avuto la forza umana di affrontare direttamente a viso aperto e con armi leali il loro presunto nemico.  Magari esistesse la possibilità di risolvere i problemi di scontri di civiltà  “andandoci a prendere per le mani…”,  come può accadere e come accade nelle normali famiglie…

Per questo non voglio lasciare nessunissimo spazio ai musulmani di pensare che in qualche modo   il Papa abbia giustificato l’operato del loro terrorismo.

Il loro terrorismo rimane un atto esecrabile.  Doppiamente esecrabile se esercitato in un contesto come quello occidentale, aperto al confronto e al dialogo.

Possiamo capire che dentro i territori nigeriani possa essere più difficile dissociarsi  dal fanatismo che rappresenta peraltro la normalità, possiamo capire che dissuadere chi usa semplici bambine come bombe, e chi fa saltare  interi asili e scuole come fossero spazzatura (vedi in Pakistan), e chi utilizza il genere femminile come merce di scambio (vedi  sempre in Nigeria) , non debba rappresentare un interlocutore facilmente individuabile.

Ma dentro la nostra liberissima civiltà,  che tutto fa e tutto ha fatto per integrare ed accogliere ( ovviamente con tutti i limiti annessi e connessi),  nessun musulmano ha diritto di pensare che quello che hanno fatto i terroristi ai nostri liberi pensatori sia vagamente giustificabile.

Se c’è qualche musulmano che lo pensa, possa il suo pensiero di morte ricadere immediatamente  su se stesso,  perchè  non abbiamo bisogno di essere criticati per le nostre  virtù, soprattutto   quando le nostre virtù ci fanno piangere.

 

 

 

 

Ragion di cuore

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vanessa

parole di pace

La somma dell’esperienza dei saggi del mondo è a nostra disposizione e lo sarà per tutto il tempo a venire.

Non vi sono molte verità fondamentali, ma una sola verità fondamentale che è la Verità stessa, conosciuta altrimenti come Non-violenza.

La non-violenza è la legge della nostra specie, come la violenza è la legge dei bruti. Lo spirito resta dormiente nel bruto ed egli non conosce altra legge che quella della forza fisica. La dignità dell’uomo esige ubbidienza a una legge più alta, alla forza dello spirito.

 

Mahatma Gandhi

 

(che condivido con molti altri che sanno che di pace non si parla e non si agisce mai abbastanza)

 

bambini educati all’odio

Cari musulmani,

questa è la vostra ben grave apostasia

di cui vi dovete urgentemente prendervi  cura,

nel nome della ideologia jihadista    che non ha nulla a che fare con Allah.

 

seduti allo stesso tavolo

Il tema del dialogo interreligioso mi ha sempre di molto affascinato.

Mi affascina come credente. Mi affascina come cristiana. Mi affascina come cittadina di una società multietnica. Mi affascina come insegnante. Mi affascina come filosofa.

Il problema sembra essere questa religione che anzichè rimanere occasione di confronto e di conforto, diventa motivo di scontro e di presunte guerre sante.

Si chiarisca una volta per tutte il fatto che non esistono guerre degne d’essere chiamate sante. Chiunque decide di uccidere nel nome del suo Dio, è solo un folle, uno psicopatico, o peggio, una persona in malafede che agisce nell’interesse di una minoranza politica ben precisa.

Questo vale per tutti, per qualunque forma di presunto terrorismo religioso.

La religione non ci dice mai di uccidere il prossimo; non ce lo dice nel Corano, non ce lo dice nella Bibbia, non ce lo dice nella Torah. I presunti interpreti dei testi sacri che sostengono il contrario, lo fanno per una loro personale interpretazione politica e lo fanno perchè non sanno allontanarsi dalla mera interpretazione letterale,    quindi il problema è e rimane unicamente politico e culturale.

Dietro questi atti terroristici ci stanno precisi interessi economici e di potere, che ben conoscono le forze investigative ed umanitarie che da sempre agiscono in loco e da sempre sono testimoni  di  realtà  precise molto complesse e precarie.

Il mondo occidentale si accorge di tutto questo il giorno che due squilibrati ben addestrati ed istruiti a dovere si piombano nella nostra normalità e ne fanno teatro di morte.

Se il problema non è la religione, perchè da sempre le tre religioni hanno dimostrato di potere convivere pacificamente, allora  forse il problema è in parte, oltre che politico,  anche  preventivo e formativo.

Il mondo islamico deve capire che è più importante la vita di un uomo di pace di un dogma religioso; se devo scegliere tra uccidere un uomo che ha offeso il mio dogma, e rispondere a tono  su quanto io mi possa essere sentito offeso,  è chiaro che essendo parte di uno stato civile e democratico, devo scegliere la seconda strada e non la prima.

Anche la religione cattolica ha i suoi dogmi santissimi, ma non li impone a chichessia nel nome di una presunta caccia alle streghe ( lo ha fatto in passato ed ha compreso che era profondamente sbagliato).

Il mondo islamico deve capire che la stessa dissacrante satira viene equamente esercitata sia verso i cristiani, sia verso gli ebrei, come verso i musulmani, perchè a noi piace essere democratici verso tutti.

Il mondo islamico deve capire che  esistono uomini che non sono religiosi o che hanno un senso del religioso molto personale, e che nel nome del loro ateismo  si ritengono liberi di dire ciò che credono e come lo credono.

Il mondo islamico deve capire  che  esiste  da noi lo stato laico, quello stesso stato che tutti i giorni condividono e da cui traggono le loro risorse.  Questo stesso stato laico non conosce il reato di apostasia, e si regge sulla sovranità del libero pensiero.

Se a qualche musulmano questo punto di apertura risulta inaccettabile, allora ce lo deve dire subito, apertamente, e noi inviteremo queste persone a tornare nei loro paesi, perchè non vogliamo davvero essere motivo di scandalo per nessuno, e non vogliamo davvero trattenere nessuno che abbia un senso di  disgusto ad abitare le nostre case.

Ma se a qualche musulmano si accendesse  la lampadina del capire che non siamo tutti uguali nel senso che ognuno ha sensibilità e pensieri diversi,  e che in un paese c’è chi accoglie e chi viene accolto, e che l’occidente ha dato dimostrazione da molto di sapere accogliere, mentre l’oriente ancora assolutamente non ci riesce, e che ci sono doveri di riconoscenza verso un paese che ci accoglie, almeno quanto ci sono diritti di integrazione, bene,  che questi buoni musulmani di buona volontà  ce lo vengano a dire che comprendono le nostre ragioni, e che vogliono lavorare con noi alla costruzione mondiale della pace, unico vero obiettivo degno d’essere perseguito.

Noi abbiamo tanto bisogno di loro. Tutti ci abbracceremo  e non smetteremo più di volerci bene.

 

VIVI più che mai

nel nome del perdono, della pace, del futuro

3 milioni di copie

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A person reads on November 1, 2011 in Pa

 

Bibbia, Corano e Torah

Sull’onda dello sconcerto, giorni scorsi ho scritto un articolo provocatorio intitolato   Cari musulmani

Era provocatorio perchè in quel post mi rivolgevo a questo gruppo di nostri connazionali  come se fossero tutti idealmente chiamati a darci conto di quello che farebbero alcuni loro fratelli  causandoci grandi danni e dolori.

E’ chiaro che sappiamo che tra di loro ci sono per lo più persone normali che vorrebbero soltanto vivere con noi in pace.

E’ chiaro che il male da estirpare sono specificatamente queste cellule dormienti che aspettano solo il loro momento per diventare drammaticamente operative.

E’ chiaro che non possiamo metterci a dirci : “Mandiamoli tutti a casa, perchè non hanno diritto di stare da noi”

E’ chiaro che dopo essere stati orrendamente antisemiti  e oscurantisti  non abbiamo nessuna voglia di diventare antiislamici.

E’ chiaro che non abbiamo bisogni di intellettuali noti che ci vengono a dire: “Tutto questo dimostra che la religione non dovrebbe esistere perchè fa solo guai”

La religione è un bisogno della persona, e non della persona  costretta e incapace di intendere e di volere, nè della persona fanatica; è un bisogno che nasce con l’uomo comune inteso nella sua maestosità e sovranità, e morirà con esso.

Detto tutto questo,   deve essere  ANCHE chiaro che il problema che abbiamo davanti è COMUNE, e vorremmo poterlo risolvere INSIEME.

Chiamo all’appello tutte le forze islamiche ed ebraiche  migliori  che possano  mettersi al tavolo con noi per pianificare strategie antiterrore.

Tutto il resto sarebbero soltanto chiacchiere inutili.

Per vivere insieme pacificamente,  ci occorre poco;  il rispetto reciproco, l’accettazione dei valori del paese ospitante, il rispetto comune delle regole, la capacità comune di ragionare sui punti divergenti.

Scusate se ho detto poco;  sono proprio su questi punti cardini che dobbiamo lavorare per  sviluppare le nostre radici democratiche, condividerle con chi vive con noi, chiedere al diverso la capacità di riflettere, confermare  sempre a noi stessi la capacità  di  accogliere.

Il nostro comune nemico è il terrorismo, che sia sotto forma di singoli o di stato organizzato. E’ chiaro che ci fa maggiore timore  il suo essersi organizzato in Stato, o in sette  gerarchicamente concepite.

Questo evidente terrorismo  organizza eserciti di kamikaze,  manda a morire bambine di soli dieci anni imbottite di tritolo, usa le donne come merce priva di qualunque dignità, stermina interi villaggi  soltanto perchè non si convertono all’islam, mette in rete i suoi video di morte, semina ovunque il terrore ed il caos, innalza la sua bandiera nera annunciatrice di  eventi apocalittici  e di sventura.

Eppure è soltanto un’organizzazione criminale che ogni uomo sano di mente vorrebbe vedere sparire dalla faccia della terra.

Lo so, anche la mafia avremmo voluto vederla sparire dalla faccia del nostro bel paese, ed invece gode in apparenza  di ottima salute (ma questo non ci proibisce di sapere che se volessimo potremmo profondamente castrarla a se stessa).

La stessa mafia si alimenta e si arricchisce di questo movimento o di movimenti simili, che si innalzano al di sopra del vivere civile, pur rimanendo solo fango e merda  con cui  ci si insudicia le scarpe e si perde il diritto di essere ancora chiamati uomini.

Bene.  Care forze democratiche e  sane che avete voglia di rimboccarvi le maniche: c’è lavoro per tutti.

 

i riflettori anche sulla Nigeria

Loro sono i terroristi di   Boko  haram che significa “L’educazione occidentale è peccato”

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Anche per loro il mondo libero dovrebbe potere fare qualcosa, se vuole salvare se stesso.

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12 gennaio 2015

Mi rivolgo ai terroristi:

“Non vincerete mai”

ecco il mondo libero

Un grande e composto spettacolo, come mai si era mai visto, come mai si era mai sentito.

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11 gennaio 2015

il mondo islamico si dissocia

un attacco che disonora l’islam

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10 gennaio 2015

Cari musulmani

Il mondo non parla d’altro; ossia tutti stiamo riflettendo su quello che è appena accaduto a Parigi ( 12 cronisti uccisi per avere pubblicato vignette irriverenti contro la figura di Maometto) nella patria della rivoluzione francese che è stata poi la nostra stessa comune porta aperta sulla libertà che noi chiamiamo democrazia.

Dunque tutto sarebbe nato da un sentimento di offesa.

Ma offendere qualcuno o qualcosa non equivale a uccidere qualcuno o qualcosa.

Offendere qualcuno con la satira significa potere mancargli di rispetto in maniera intellettualmente possibile; e non si mette in dubbio che dal punto di vista musulmano le vignette in questione offendono la religione.
Ma c’è di peggio dell’offesa data che non toglie la vita; c’è l’offesa ricevuta di musulmani che intervistati sulla questione ti ridono in faccia quando si parla delle disgrazie che ci stanno capitando, quasi a dirci “E’ anche colpa vostra”.

Il vero punto centrale è che ad una vignetta satirica si potrebbe solo equamente rispondere con un’altra vignetta satirica.
Se il popolo musulmano o qualcuno di esso avesse ritenuto offensive tali vignette, avrebbe dovuto rispondere a detta offesa con un’ altrettanta capacità satirica, cioè con la stessa arma.

Invece il mondo islamico radicale passa subito alle spicce e se ne esce con proclami di minacce di morte.
Esecuzioni che arrivano nel tempo per opera di due poveri dementi che si sono resi disponibili a questo sfacelo.

Il fatto è che il mondo islamico non possiede l’arte della satira. E non possiede l’arte della satira perchè non conosce dentro i suoi stati, da molto e molto tempo, quello che il mondo occidentale pratica da molto con grande sudore e fatica, e non senza inciampi: la democrazia.

E democrazia significa anche sapere ridere di se stessi; sapere che si vive anche ANZI SOPRATTUTTO di debolezze e di ordinarietà, nonostante Dio ci vorrebbe sempre tutti belli e santi.
Non solo il mondo musulmano non possiede la satira ma non possiede nemmeno il principio del laicismo, essendo una teocrazia. Ossia un arabo non è libero di essere intellettualmente  se stesso.

Bene. Cari musulmani che venite nei nostri paesi dove siete democraticamente accolti ed integrati , ci sembra di constatare che la nostra democrazia vi piace assai, nonostante tutte le sue pecche, visto che vi permette di fare quello che fate nei nostri territori, ossia di avere la vostra seconda vita che venite a cercare da noi fuggendo dalle vostre realtà.

E ci ringraziate in questo modo? E’ questo il vostro modo di dimostrarci la vostra gratitudine?

Passi che da sempre a noi non è permesso venire da voi pensando di potere stare tranquilli così come a voi noi permettiamo di essere. Passi che c’è chi nasce con qualche carta migliore e chi invece si trova a giocare con carte ridotte, quindi deve farsi ragione da sè di queste disparità che fanno parte di tutto il globo da che il mondo esiste e respira.

Ma che il mondo musulmano taccia di fronte a questi atti criminali dei loro connazionali, o che il mondo musulmano non si metta in movimento con iniziative significative contro tutti questi suoi figli fuori controllo, noi occidentali non possiamo più accettarlo.

Aiutateci a capire e a trovare soluzioni per tutti.
Ce lo dovete.

9 gennaio 2015

Pagina dedicata al rispetto delle differenze.

C’è uno stato islamico che sta avendo la pretesa d’essere riconosciuto come stato assoluto, sia all’interno del mondo musulmano, come all’interno del mondo cristiano. Poi ci sono altre sette estremamente pericolose perchè radicali.
Ormai costituiscono una minaccia per il mondo normale. Non sono molti, ma sufficienti per fare danni catastrofici.

Chiunque dimostra di non portare rispetto verso chi la pensa diversamente, non può pretenderlo (il rispetto) a suon di atti terroristici. Se lo fa, è solo un folle, uno squilibrato, un esaltato. Trattasi di un singolo come di una organizzazione.
Un musulmano prepotente è e rimarrà sempre e soltanto un musulmano prepotente, spesso anche assassino.
Un occidentale secolarizzato e dimentico delle regole religiose, è e rimarrà facilmente un uomo di mondo, a volte un vizioso della peggior specie, ma non per questo un assassino.
Abbiamo bisogno che il mondo arabo cominci a MANIFESTARE il suo essere contro la LORO forma di islamismo radicale, cominciando a percepire le nostre sciagure da loro causate come le loro stesse sciagure.
Abbiamo bisogno di osservare che anche gli arabi non solo non si mettono a ridere delle nostre disgrazie (come purtroppo ci tocca di vedere che è accaduto, sia dopo l’11 settembre che dopo l’atto terroristico di Francia), ma che sono capaci di scendere in piazza a chiedere scusa per questi loro folli che stanno facendo questo orrore, dissociandosene.

Altrimenti arriveremo a chiederci (come già qualcuno sta cominciando a fare) se possano veramente gli arabi essere in grado di capire gli occidentali, almeno una parte di quanto gli occidentali hanno dimostrato di capire gli arabi; cominceremo a dubitare l’esistenza di una volontà civile araba realmente desiderosa di dialogare con noi.
Poi la tortura è tortura per tutti, chiunque la pratica e per qualunque ragione, e non può essere mai accettata.

Adesso sta al mondo civile arabo la replica.
Noi tra poco potremo essere sul punto di non avere più parole.
E naturalmente chi ha sbagliato pagherà.

Sappino tutti i giovani che vanno a immolarsi sull’altare della guerra santa, che dopo morti per loro non ci sarà il Paradiso, nè tutte le beatitudini che crederanno di incontrare; ci sarà solo il nulla e un immenso supplizio; il supplizio d’essere stati ingannati, il supplizio d’essere stati presi in giro, il supplizio d’avere buttato via la loro vita, il supplizio d’avere vissuto non solo per nulla, ma per passare alla storia per quello che sono: meschini e insulsi assassini.

7 gennaio 2015

Ripresa del lavoro; in fila nel traffico urbano, poi i bambini, poi la campagna Rsu alle porte d’arrivo, e poi a casa, una bella pizza nella quiete della famiglia.

Che volere di più?

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l’oroscopo?

Solo quello in cui credi ti può guidare, se ci sono aspetti contro ricordati dei pianeti a favore, ricordati che tutti i pianeti sono fondamentali, nessuno escluso, e che esistono molti luoghi comuni per nulla veritieri.
Se nulla ci verrà regalato, anche nulla delle cose per cui abbiamo lottato o per cui lotteremo  ci verrà tolto,o tolto in una maniera che non possa avere il suo positivo rovescio.

Combatti per la vita che  hai in sogno, sempre e comunque, la vita giusta che non fa torto a nessuno e che non permette di ricevere torti senza almeno difendersi,  e che nulla può temere dal tempo, nemmeno  la giusta morte.

 

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6 gennaio 2015

E’   la festa dei bambini che aspettano la Befana

E allora ecco un vagone di dolci  per tutti e qui  la sua leggenda

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pino daniele

due amici in concerto

5 gennaio 2015

e la luce fu

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4 gennaio 2015

Maria e Mario

La Maria di cui parlo è Maria Montessori; Mario sarebbe suo figlio, che la nostra più importante pedagogista di fama mondiale è costretta a partorire nel segreto per evitare scandali (non essendo sposata) e per evitare di rischiare di perdere il diritto a continuare a vedere la sua creatura (in un tempo in cui l’essere donna non era protetto da nessuna legge)
Leggi ferree ed ipocrite severissime, che probabilmente hanno portato il mondo oggi ad essere quasi l’opposto di quello che era allora.
La fiction su questa drammatica e sfortunata vicenda personale probabilmente ci dà degli spunti romanzati, che possono lasciare il tempo che trovano.
Non è la vicenda romanzata che mi interessa riflettere.
Almeno tre cose emergono chiare dalla vicenda storica (e dunque non romanzata):
1. la complessa personalità della Montessori, una mescolanza di coraggio e di incoscienza, di saggezza e di slancio pressochè infantile, di ambizione e di dedizione al sacrificio, di ferma determinazione e di capacità di analisi obiettiva, che ce la consegnano in tutta la sua normalità e vicinanza
2. il suo essere nata in un tempo storico dove i bambini orfani venivano destinati al manicomio, ad essere etichettati come bambini con problemi mentali, solo perchè di loro nessuno se ne voleva occupare e se ne era mai preso il carico, non in maniera scientifica, non in maniera politica e non in maniera umanitaria
3. il suo incrociarsi con persone autorevoli che a lei diedero tanto il peggio di sè come anche grandi occasioni di sviluppo e di insperata provvidenziale salvezza

Ecco, volevo solo concludere con il giudizio finale: semplicemente un esempio di insegnante e di madre ok.

Io la trovo una donna  straordinariamente moderna, giovane, vitale, incoraggiante, e non mi stancherò mai di ripeterlo.

3 gennaio 2015

Ebola può essere sconfitto

E’   guarito dall’Ebola e presto tornerà in Africa dai suoi ammalati-

è un medico italiano e si chiama Fabrizio Pulvirenti-

un medico ok

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2 gennaio 2015

Conoscere, scoprire, scrivere, rinascere

Ad auspicio di un mondo più coerente, dove l’onestà possa avere la meglio sulla furbizia e dove buoni segnali di ripresa ci aiutino a non vomitare tutta la rabbia che ci teniamo dentro, compresa una certa vergogna d’essere quello che siamo diventati, come sistema paese

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1 gennaio 2015

leggere serve

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