E’ stato definito bello, e in un certo senso lo è.
Ma è anche SCONOSCIUTO, e questo lo rende anche tenebrosamente affascinante.
Si chiama COVID19
Ha cambiato le nostri abitudini sociali
E’ stato definito bello, e in un certo senso lo è.
Ma è anche SCONOSCIUTO, e questo lo rende anche tenebrosamente affascinante.
Si chiama COVID19
Ha cambiato le nostri abitudini sociali
C’è appena stata la super luna, cioè la vicinanza massima della luna alla terra, che ci è sembrata più luminosa e più grande del solito.
Uno scienziato ci ha spiegato che per renderci conto in maniera rudimentale di quanto la luna si sposta dalla terra, basta prendere una chiave di quelle che hanno l’anello cioè il buco, e osservare la luna dentro il buco, dal buco della chiave.
Ieri sera questa luna strabordava ed eccedeva detto limite…Probabilmente anche oggi…
Tutti a guardare la luna, dunque, dal buco della chiave, più magica e bella che mai…
Guarda anche tu la luna dal tondo….
Incontro attesissimo e felice tra la più alta religione non monoteistica e il nostro mondo cattolico.
Giovani e meno giovani, persone famose e qualunque, tutti sono stati attratti da questa personalità solare, gioiosa, giovane e piena di compassione per l’umanità.
Viva il Dalai Lama!
Ho appena terminato di leggere il libro di Osho intitolato “Amore, libertà e solitudine”.
Ero curiosa di approcciare lo spirito buddhista che è profondamente diverso dal modo di pensare occidentale, anche se ovviamente rimangono dei punti di aggancio tra le due culture.
Mi sembra d’avere capito queste poche cose capitali: noi Occidente abbiamo un approccio materialistico e consumistico della vita, tendiamo per la nostra nevrosi possessiva a ridurre le persone a cose e a considerarle quindi delle proprietà.
Nel nome dell’amore assoluto arriviamo a commettere atti terribili che nulla hanno a che fare con l’amore, perchè la cultura sociale dominante non ci insegna il concetto di rispetto dell’altro, il concetto di meditazione della vita, il concetto di amore come donazione e non come acquisto di qualcosa che può essere anche l’affetto di una persona scambiato per conquista.
Detto materialismo è assolutamente presente anche nella civiltà indù, ma totalmente assente nel pensiero buddista che predica appunto l’ascesi, il distaccarsi dalle cose, il lasciarle fluire verso la loro naturale direzione.
Per Osho i legami matrimoniali non dovrebbero proprio esistere perchè legano dentro un contratto due persone che si promettono amore eterno, senza considerare che l’amore non può essere messo dentro un contratto, in quanto per essenza impalpabile, etereo, non circoscrivibile, libero e mutevole come il vento.
In merito al problema dei figli, Osho sostiene che una società a misura d’uomo si prende cura dei bambini in quanto tali, sapendoli assistere e crescere durante tutte le tappe della vita con qualunque cosa possa accadere ai loro genitori.
Una specie di comunità stile hippy, dove tutto è aperto, tutto è ammesso, se per tutto si intende che le persone non si devono sentire in nessuna maniera obbligate a fingere quello che non pensano e non provano più.
Sul piano della natura, critica il vivere dentro città super popolate dove si è in tanti ma tutti condannati all’isolamento; condanna anche le piccole comunità dove vige la regola della castrazione, del doversi auto-controllare, auto-reprimere. Distingue l’isolamento (pessimo) dalla solitudine ( utile e buona) perchè sapere stare da soli con se stessi è una vera virtù, è una cosa bella e preziosa, da non vedersi come asocialità.
Sul piano dello Stato condanna ogni forma di politica, compresa quella gerarchica della Chiesa e dei suoi preti, perchè intesi come strutture padrone e prevaricatrici che avrebbero la pretesa di dirci cosa fare, chi essere, come pensare…
Sul piano della Scienza condanna ogni forma di ricerca futile ed assurda, come l’andare su Marte a discapito della distruzione dell’ozono e quindi a discapito della salute della Terra destinata di questo passo all’implosione e al surriscaldamento.
Sul piano della fede condanna ogni forma di credo disciplinato dentro una Chiesa, nessuna esclusa, perchè dette chiese avrebbero tradito il vero mandato spirituale di Gesù e di Maometto, che era ed è un messaggio di amore puro.
Sul piano del lavoro, non comprende gli uomini che si dedicano anima e corpo alla carriera sacrificando ad essa tutto di se stessi, fino a diventare dei robot, assenti ai veri bisogni e ai loro cari.
Sul piano dell’economia la circolazione del denaro dovrebbe sparire e dovrebbe subentrare l’uso del baratto.
Che dire. In linea di massima come si può essere contrari a queste belle considerazioni?
Peccato che non sono attuabili, non su scala mondiale, ma il tutto si può ridurre alla scelta di singoli uomini che scelgono per sè il cammino iniziatico del diventare un Budda; peccato che il mondo rimane legato alle sue Nazioni ed ai suoi Nazionalismi, al potere del denaro che è l’unico che non subisce mai crolli.
Comunque è utile leggere di pensieri così liberi e sganciati dalla nostra pesantissima struttura storica, fatta sempre di cause ed effetti, di obblighi e rispetto delle leggi, comprese quelle ingiuste.
Ma ecco che arrivo da dove ero partita: per Osho non è che Dio è amore, ma è ovviamente l’amore stesso ad essere Dio.
Lui dice che c’è una sostanziale differenza. Se si parte da Dio mettiamo Dio fuori di noi, e Dio ci dominerà; se si parte invece dall’amore, mettiamo l’amore davanti a tutto e quindi Dio stesso in noi, noi stessi diventiamo Dio grazie all’amore che è in noi e fuori di noi.
Personalmente concluderei così: ognuno faccia come meglio crede, l’amore è sempre buono se è sganciato dall’idea di possesso. Certo che essendo e sentendomi figlia della mia cultura, della mia cultura accetto l’idea di un Dio che sta fuori di me e che non percepisco come il mio Padrone, ma come il mio Custode.
Del resto, so anche che Dio sta dentro di me, e non può stare solo fuori, e quindi io stessa sono Dio nel senso che partecipo della sua bellezza e forza. Senza questo Dio esterno, secondo me si rischia di perdere di vista la trascendenza, riducendola ad estasi, ad ascesi, ad esperienza mistica umana, temporanea e fine a se stessa.
Non per nulla il buddismo prevede la reincarnazione, il ciclo metempsicotico della vita.
Con un Dio esterno si parla invece di resurrezione, di un ciclo che inizia, si evolve e si compie. Ognuno scelga quello che sente più proprio.
l’opera completa
L’asilo bianco era un luogo dove Sabina Spielrein mise in pratica i suoi semplici quanto rivoluzionari principi pedagogici durante i terribili anni del nazismo stalinista.
Erano principi che si ispiravano all’educare nell’insegna dell’essere libero, libero di fare, libero di sperimentare, libero di scegliere, libero di scoprire tutte le diverse meraviglie della vita, non escluse quelle sessuali legate alla elementare conoscenza del corpo umano.
I suoi orientamenti di pensiero si legavano a Freud e Jung, con cui ebbe anche una travagliata relazione affettiva, legando il suo credo pedagogico all’importanza della psicanalisi.
Lei stessa ex malata, lei stessa futuro medico, lei stessa perdutamente innamorata dell’amore e della sua incommensurabile forza trasformativa.
Accanto alla psicanalisi riteneva fondamentale la capacità di curare e l’amore per la musica. Le sue lezioni erano una mescolanza di giochi, canti e poesie, dove attraverso la leggerezza si arrivava a toccare gli spiriti profondi dei comportamenti complessi.
Tra i suoi alunni ebbe il privilegio di crescere e formarsi un bambino tra i tanti con problemi di relazione, chiuso in un ostinato mutismo, che divenuto adulto e ottuagenario, all’età di ottantaquattro anni avrà modo di testimoniare al mondo civile e moderno quegli anni oscuri, quei giorni lontani, quegli indimenticabili momenti conservati nel cuore.
Sabina era una donna speciale, geniale, profondamente intelligente, e purtroppo per lei anche ebrea.
Finì fucilata dall’armata del regime in una sinagoga , insieme alle sue due figlie e a molti altri ebrei che invano avevano cercato la fuga.
Prima di venire trucidata, solo per non avere voluto abiurare al suo pensiero, nascose un suo libro pieno di sue poesie dentro gli scaffali di un inginocchiatoio, per sottrarlo alla inevitabile dispersione.
Sapeva perfettamente che il suo principio educativo sarebbe sopravvissuto al suo sacrificio.
Quello che ancora non immaginava nel momento della fine era che sarebbe stata celebrata come insegnante nei posteri, proprio e soprattutto grazie all’amore e alla riconoscenza di questo suo piccolo allievo che lei aveva saputo strappare al buio della solitudine e del silenzio.
Si chiamava Ivan Ionov la cui scena di toccante umanità è stata oscurata sui video che erano presenti sulla rete per diritti d’autore.
Pubblico solo un capitoletto di quello che sarà il mio nuovo libro…
Parlerà di lavoro, di scuola e di cooperazione…(ed è un racconto di pura immaginazione ma che riflette la realtà del lavoro e della scuola in Italia)
Cominciano a scoprirsi le carte
Cominciano a scoprirsi lentamente le carte: le assistenti che venivano bistrattate dalla Dsga uscente quando hanno appreso della sua dipartita hanno brindato per la felicità; altre due che con la capo ufficio aveva buoni rapporti, ma che comunque conservano per dignità una loro autonomia lavorativa, stanno osservando la situazione in attesa di decidere che posizioni assumere nei confronti del nuovo assetto; l’impiegata che invece era umma umma con la capa e che è risultata perdente posto, quella è stata la principale ragione che ha fatto decidere all’ultimo minuto al direttore (in questo caso direttrice) la richiesta di assegnazione provvisoria altrove, stà altrove immagino abbastanza contenta d’avere causato questa conseguenza. Fa sempre piacere sentirsi importanti, o comunque, dei precisi punti di riferimento per qualcuno, soprattutto quando questo qualcuno occupa dei posti di comando.
Il giro negli altri due plessi è stato fatto, e a dir la verità ho visto dei locali che commentare che sembravano sporchi è dir poco; ma poi mi spiegano: alcuni spazi della sede o hanno lavori di muratura in corso, o sono stati luogo di accoglienza estiva dei bambini, quindi fino a qualche giorno fa sono state teatro di lavori e di utilizzo; ovvio che adesso sono tutti da pulire; si rilevano tutti i problemi e la lista delle emergenze da segnalare al Comune che è il responsabile della manutenzione degli edifici scolastici.
Per gli interventi di piccola manutenzione non ci sono problemi, provvede la scuola con le minute spese, ma per tutto il resto (le mura, i bagni, le aule, gli impianti, il tetto, gli esterni, gli infissi…) deve provvedere il Sindaco attraverso l’ufficio Pubblica Istruzione e relativo Ufficio Tecnico, che però ultimamente dice sempre di non avere grandi soldi.
Sto osservando le colleghe giorno dopo giorno mentre che le lascio lavorare in totale autonomia e cercando di disturbarle il meno possibile. C’è Marta della didattica che è molto silenziosa, non si sposta mai dalla sua cattedra, la preside me ne ha parlato molto bene; poi c’è Ester che mentre mi confidava a denti stretti di avere molto sofferto con la direttrice di prima, praticamente aveva le lacrime agli occhi; al protocollo c’è Piera che tra le amministrative è la più anziana, con la massima competenza nel suo campo; alla finanziaria ( il settore che più mi riguarda ) c’è Rosanna che tra tutte è l’unica ad avere conseguito la funzione superiore, ossia è l’addetta a sostituire il Dsga assente.
L’anno scorso, non so perchè, ho visto che la nomina di vicaria alla direzione era stata data a Piera, credo per motivi di anzianità e perchè è quella con più servizio continuativo nella scuola. Forse questo ha provocato un certo risentimento in Rosanna che infatti ha già detto alla preside che intende chiedere l’utilizzo annuale presso L’ufficio Provinciale del Territorio.
La Dirigente per questo si è molto risentita e sembra che voglia in qualche maniera rifarsi di questa assenza di spirito di squadra cominciando a mettere dei paletti ben precisi, che però rischiano a loro volta di creare ancora più malcontento e ancora più scissioni e fuggi fuggi del personale.
Domani nella riunione con il gruppo amministrativo (quello con i collaboratori scolastici c’è già stato ed ha portato molti frutti…) proporrò proprio Rosanna come mia sostituta (del resto è solo lei titolata a farlo). Forse questo le darà una buona ragione per rimanere ancora un anno, e poi per l’anno nuovo io non ci sarò più, immagino, e le cose andranno come dovranno andare anche senza di me.
Adesso che però ci sono, il controllo ce l’ho io, accanto alla Preside, e posso fare i miei passi, e seminare bene piuttosto che male, così che piano piano le cose si stabilizzeranno e si tornerà ad una certa normalità (sempre che le cose stiano come mi detta l’impressione iniziale e non che ci siano elementi di valutazione a me ancora ignoti).
Ho fatto la conoscenza con il Presidente del Consiglio di Istituto; di solito sono genitori inesperti e preoccupati di venire disturbati il meno possibile, salvo poi sapere il proprio figliolo gestito con una certa attenzione dai professori o maestri; questo non è così, vuol sapere tutto di tutto (e magari anche di tutti) e mi sembra di capire che ha le mani in pasta con il Comune, forse è dentro qualche maglia elettorale e la sua presenza interessata è forse dovuta anche a secondi fini, ma va benissimo lo stesso, di queste cose non si parla tra noi, perchè con me si parla e si parlerà sempre e solo di lavoro, di decisioni da prendere, di strategie da mettere in campo ecc…ecc… ( e va bene così, non sono fatta per il pettegolezzo o le intese poco chiare).
Lentamente vengono a presentarsi anche i docenti, ma loro lo fanno con il Direttore solo per motivi di interesse personale, ossia se devono prendere informazioni sulla loro ricostruzione di carriera e sulla loro pratica pensionistica o sulla ricongiunzione dei servizi….
Per un docente la segreteria è quel luogo strano che non si capisce le impiegate cosa abbiano da fare per sette ore continue; a volte diventa anche quel luogo dove vengono assegnate le docenti o i docenti che come dire, vanno fuori di testa, e dunque diventano dei dipendenti scomodi, che non possono più coprire ruoli di insegnamento.
Come sta capitando a noi che ospitiamo una professoressa in difficoltà, Sonia, che però ora si deve decidere dove collocarla stabilmente, visto che nemmeno in segreteria dimostra di potere funzionare in maniera serena; al telefono a volte se ne esce con argomentazioni poco appropriate; “Se la fa archiviare”, la Dsga precedente aveva detto alla preside, “non me ne assumerò la responsabilità”; allo sportello non ne parliamo; non rimane che la biblioteca, dove potrebbe venire relegata tra i libri e le mura che non hanno nè orecchie nè bocche per replicare.
In quanto a Laura, la Direttrice che se ne è andata, doveva venire ieri a fare il passaggio delle consegne, ma non s’è vista, addirittura ha sparato la balla che si era presentata ma che a scuola non c’era nessuno; no problem, mi sono fatta dare l’orario presunto del suo arrivo, l’abbiamo confrontato con i presenti ed abbiamo concluso che ci stava spudoratamente prendendo in giro.
La preside l’ha ricontattata e facendo finta di niente le ha detto davanti a tutti che sentivano, che non era possibile, che evidentemente ci doveva essere stato un priquoquo, e che dunque la si attendeva, la si attendeva il prima possibile, visto che “proprio oggi abbiamo scoperto che una pratica pensionistica di una docente andata in congedo dal primo settembre dovrebbe avere il fascicolo completo da consegnare , ma di questo fascicolo non c’è nessuna traccia”.
La Ds è molto contrariata; mi chiede cosa sono tutte quelle carte che mancano, ed io che mi sono preoccupata di portarne alla sua attenzione l’elenco, rispondo già stanca, dopo otto ore di lavoro indefesso : “Preside, non posso fare in un giorno un lavoro di un anno; domani la prendo in mano e vediamo di risolvere”
Considerando che poi di pratiche pensionistiche non ne ho mai fatte, ci sarà da divertirsi, ma intanto a me piace imparare, sono nata studente, e dunque farò anche questo.
dal libro in prossima pubblicazione (Un Paese, una Scuola)
L’anno internazionale della luce così nominato dall’Unesco
dove tutto è luce, lo è la fibra ottica, lo è il giorno, lo è la notte, lo è la vita….
Ebola può essere sconfitto
E’ guarito dall’Ebola e presto tornerà in Africa dai suoi ammalati-
è un medico italiano e si chiama Fabrizio Pulvirenti-
un medico ok
https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=HC2uJe2eDvQ
La vita è tutta da considerare
…anche quando è diversa,
anche quando è lontana,
anche quando è difficile,
anche quando è sconosciuta,
soprattutto quando è offesa.
Noi siamo quello che leggiamo
quello che scriviamo,
quello che facciamo,
quello che pensiamo,
quello che progettiamo,
ma tutto nasce da quello che sentiamo
e dalla nostra piccola fortuna
di incontrare
brave persone
e il nostro momento.
L’età più bella è quella in cui siamo stati felici?
O quella in cui siamo diventati consapevoli?
Che cos’è la felicità se non solo un dono che ci viene offerto per farci capire la bellezza del mondo? e dunque solo un dono che ci rimane dentro a consolarci nei momenti meno felici nell’attesa che si ritorni a ridere con il sole?
La consapevolezza invece è molto di più.
Ieri tutti i giornali del mondo parlavano della nuova e straordinaria scoperta scientifica: la prima costruzione della cellula capace di autoriprodursi, in altre parole, l’avvento della vita artificiale, di cui è apparso un articolo sulla rivista più autorevole in materia, Science. Si allega anche l’articolo dell’Economist ed il punto di vista del Vaticano.
Bene, è già tutto detto in queste semplici parole: si è evoluta per davvero la vita artificiale grazie alla creazione del genoma sintetico, ma che non è nulla in sè se paragonata alla vita naturale, quella autogenerantesi per intenderci, quella originale, per dirla come va detta, e non il suo clone.
Non si vuole minimamente sminuire questo eccellente avanzamento della scienza, anzi; bisogna assolutamente elogiarlo, esserne fieri e tutto il resto. La ricerca non deve e non può fermarsi; ci sono ancora infinite malattie che la medicina purtroppo non sa ancora curare, ci sono mille domande aperte che la scienza ha il dovere di dissolvere o quanto meno di affrontare, ma per riprendere il tema dei due occhi che guardano e che nutrono uno stesso pensiero, occorre ricordare e ricondurre il discorso sulla complessità dell’essere umano e dunque sulla complessità della vita stessa.
Freud (1856-1939) il padre della psicanalisi
Credo che la psicanalisi sia stata una delle cinque maggiori scoperte/conquiste del secolo scorso; Continua a leggere
Il gioco del voto.
L’idea mi è stata suggerita dal film di Luciano LIGABUE che mette in scena questo divertente/impegnativo gioco di società dove la sola regola da rispettare tra amici è di rispondere a delle domande in modo assolutamente sincero.
La trama della storia è presto detta: un gruppo di ex ventenni si ritrova dopo altri vent’anni per passare quattro giorni insieme sulla costa romagnola nella mitica Rimini, decidendo attraverso l’idea divertente del gioco di raccontarsi, di fare il punto della propria vita, una sorta di bilancio personale e collettivo, dandosi per ogni domanda posta dal leader un ipotetico voto da zero a dieci, spiegando in assoluta libertà poi agli altri il perchè di quel voto.
Ciao a tutti, carissimi, sono di nuovo qui tra voi con l’articolo che vi avevo promesso.
Si tratta della scoperta scientifica del dottor Ryke Geerd Hamer, studioso e ricercatore, laureato in medicina, nonchè oncologo, psichiatra e teologo; con la sua teoria detta delle 5 leggi biologiche rivoluziona il tradizionale modo di intendere la medicina e di intendere il malato.
Decisamente un argometo di estremo interesse e di altrettanta estrema complessità e delicatezza.
Non ho intenzione di esprimere pareri personali ma vorrei lasciare che sia il lettore che, prendendo lettura di alcuni documenti qui allegati, possa farsi un’idea diretta e non influenzata dalla medesima, sul tema in questione.
Consigliata la lettura a chi vuole aprire la sua mente…
Ciao a tutti, scusate infinitamente per l’orrore delle immagini del precedente articolo, ma era doveroso testimoniare con la verità degli occhi e non solo delle parole la presenza continua del male che abita il nostro mondo reale. Continua a leggere
Caratteri del pensiero marxiano
si pone come fine il compimento della libertà reale e non della libertà teorica o apparente
ispira il pensiero marxista e tutte le sue scuole come pensiero a lui estraneo ma conseguente
si occupa della Storia ossia del mondo reale che deve diventare il compimento del comunismo inteso come regno della libertà effettiva e non apparente
Carissimi lettori, finalmente dopo oltre un mese di assenza dal web riesco a dedicarci un poco del mio tempo.
In questi giorni di grande trambusto personale, ho avuto occasione di prendere in considerazione alcune questioni che vorrei porre alla vostra lettura; eccovele esposte in ordine di argomento:
L’Italia ha avuto l’onore di dare i natali ad una grande pedagogista, purtroppo nata con l’idea giusta nel momento e nel luogo sbagliato; della personalità di questa donna mi ha straordinariamente colpito la sua personale storia biografica, ossia il fatto che una dei pilastri dell’educazione dell’infanzia, ha dovuto tenere nascosto per quasi tutta la sua esistenza il fatto d’essere diventata madre, d’essere divenuta madre fuori dal vincolo matrimoniale, e quindi, per i tempi che correvano, di avere dovuto per causa maggiore tenere segreto per oltre venticinque anni questo peccato innominabile. Continua a leggere
Lo stagismo è il primo passo per la conquista del mondo.
Non amo che le rose che non coglietti
There is always something to be thankful for in your life. Being alive is absolutely one of them!
MultaPaucis - Blog di Viaggi on The Road
Narrativa Autore Blogger
Da un'Emozione nasce un Disegno da un Disegno un'EMOZIONE
Appunti d'arte di Teresa Pergamo
Giuseppina D'Amato Libri DA Me
Un bambino che legge è un adulto che pensa
Tempo riposato tempo guadagnato
"L'attualità tra virgolette"
Vivir con amor
Educare all'apprendimento
La nuova didattica. Sono tornata!
Versi essenziali per cuori semplici
C'è poco da spiegare...basta leggere.
«Meglio una testa ben fatta che una testa ben piena» (Michel de Montaigne)
"Anche nei tempi bui si canterà? Anche si canterà. Dei tempi bui" B. Brecht
BLOG DIDATTICO_PROF.SSA CRISTINA GALIZIA . Didattica, scrittura creativa, letteratura, attualità nella scuola secondaria di I° grado
Tutte le mie recensioni
MUSICA&PAROLE by Cresy
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.