Racconto suggerito da I discutibili
IL SOPRAVVISSUTO
Bene. Come inizio tema letterario per rompere il ghiaccio, non c’è davvero male.
Tutti sopravviviamo a qualcosa o a qualcuno.
Io stessa se sono qua è perchè sono sopravvissuta a una serie di giornate difficili o più e meno catastrofiche.
La differenza tra esseri ed esseri è che c’è chi lo comprende, d’essere a prova di resistenza, e c’è chi si ritiene una specie di palla da bowling. Basta che rotola.
Chi si ritiene una specie di meccanismo a prova di rottura, è perchè si crede intoccabile, ma è solo un perfetto cretino.
Per esempio: Luca è sopravvissuto alla scuola e a tre ragazze che gli hanno rovinato l’esistenza in tutte le maniere possibili ed immaginabili. Per lo meno, ci sono andate molto vicino.
Quando era bambino amava giocare a calcio, è stata una bella infanzia la sua; da adolescente, ha vissuto giorni felici, ma già il morbo del “che cazzo dovrò fare da grande” cominciava ad essere una specie di spada di Damocle che pendeva inesorabile sulla sua testa.
Poi la grande stangata; tanti tentativi forsennati di aprire porte (alcune molto curiose) che non hanno mai portato a nulla, mentre i suoi amici e compagni di corso trovavano, uno ad uno, la loro brava destinazione.
Scusate, può sembrare una scusa, ma io credo che si nasce con una fottutissima carta d’identità, quella scritta con un inchiostro simpatico che dopo che l’hai letta, sembra sparire.
Anzi, peggio; almeno quella si riesce a leggerla una volta.
Le relazioni sentimentali, almeno per ora, non hanno portato a nulla.
La prima troppo giovane ma anche fin troppo sicura di quello che voleva, ed una fuga a Dubai per raggiungere la sorella non era certo un programma facilmente condivisibile.
La seconda troppo frignona e troppo del sud; ti voleva tutta per sè, sempre per sè, esclusivamente ventiquattrore su ventiquattro; ti sei talmente esaurito ad ascoltare le sue lamentele querule al cellulare attaccato all’orecchio, che chiuso con lei, promettente psicologa al Caldarelli di Roma, ti sei sentito persino un poco risollevato.
Solo un poco, non proprio del tutto.
Luca è di quelli che senza una ragazza al suo fianco non si può realizzare. Ma dove la trovi oggi una brava figliola che ha intenzioni serie di voler bene a qualcuno con cui possa durare oltre qualche mese di tentativo???
Così è arrivata anche la terza, Dio te la raccomando.
Una psicopatica, conosciuta su internet, che non faceva cose strane, questo no, ed anche di una certo carattere e di un certo standard di vita medio alto…però non era nemmeno con lei arrivato il momento della fortuna.
Prima si è ammalata, poi ti ha tenuto ossessionato sulla rete a ritmi di collegamento folli, obbligandoti a dormire con la luce accesa in modo che ti potesse meglio controllare.
Tu sei stato talmente disponibile e direi resistente, da concederle ogni capriccio, fino a quasi compromettere il tuo stesso equilibrio mentale.
Poi ti sei finalmente ravveduto.
E ti sei ravveduto quando lei ti ha concesso di vederla. Già, perchè non l’avevi mai vista, non avevi voluto incontrarla nella sua fisicità sino a quando lei stessa avesse deciso di mostrarsi di persona.
Ragazzi, che delusione.
Una bella ragazza trasformata in un mostro di lardo da una cura terribile al cortisone.
E ti è caduto il mondo addosso.
Ma sei sopravvissuto.
Marco in compenso fino a l’altro ieri ha condotto una vita dentro la quale, più che lui sopravvivere a cose folli, erano le persone girate intorno a lui a dovergli sopravvivere.
Poi un bello o brutto giorno che dir si voglia, la ruota è girata.
E’ scattata l’ora x. Ed è stato lui che nel giro di due mesi ha dovuto sopravvivere ad ogni genere di sciagura.
Un trauma cerebrale, un intervento d’urgenza dopo ogni genere di esame di controllo, e poi una trombosi che parte come una scheggia impazzita che va a piazzarsi nel dentro dei tuoi polmoni che lentamente smettono di pompare e tu nemmeno te ne accorgi.
Sei talmente stato una macchina perfetta ed insensibile al dolore, che quel fiato che si era ridotto al lumicino non l’avevi nemmeno percepito.
Uomo d’acciaio, abituato a sopportare il freddo dei ghiacciai come il caldo torrido del deserto, come potevi pensare che sarebbe stata una silente e mefistofelica embolia a portarti quasi al creatore?
Ma sei sopravvissuto.
Si amici cari, nella vita si sopravvive, si può sopravvivere ad ogni genere di sciagura o di giornata di merda, basta che non sia ancora giunta la nostra ora fatale…
Di sicuro in un istante può cambiare la vita, o il punto di vista con cui osservarla.
“Ma no, dai, non è successo niente. Ce la farai, ce la faremo, pensa a come sei stato fortunato: stavi per crepare ed invece ecco che porti a casa la pellaccia, ti pare poco?”
“Per quanto dovrai avere più cura di te stesso, per quanto dovrai evitare di fare sforzi fuori misura, una vita pressappoco normale non te la toglie nessuno.”
Già; non ce la toglie nessuno.
Ma tu non volevi una vita normale, nè mai l’hai avuta, ne mai l’hai vissuta…
E nemmeno io.
Hai fatto sempre quello che volevi, quando volevi e come ti saltava in testa.
Per questo tuo modo di fare il tuo matrimonio stava persino andando a puttane…
E adesso questi medici della domenica che non hanno saputo curarti a dovere perché ti hanno dimesso quando dovevano ancora tenerti dentro, ti vengono a dire che sei stato addirittura fortunato…visto come si stavano mettendo le cose…
Mi sa che hanno anche ragione.
In quanto a me, io sono sopravvissuto a tutto; alla solitudine, all’abbandono, alla sfiga; all’amore senza risposte; e all’amore impossibile.
E adesso ci va alla grande.