La tragedia di Giulio Regeni

Lui  era Giulio Regeni, un giovane ricercatore universitario che stava portando avanti la sua ricerca   di dottorato per conto degli inglesi    Al Cairo, in Egitto.

Un anno fa proprio oggi, il 25 gennaio 2016, il suo corpo martoriato veniva ritrovato  senza vita,  torturato in ogni sua parte, tanto che la madre  disse, nel vederlo “Aveva intatta solo la punta del naso”

Su questa morte il governo egiziano ha cercato di raccontare le più varie versioni, tutte del resto inverosimili.

Prima ci fu detto che Regeni aveva subito un incidente automobilistico.

Poi ci fu detto che il giovane Regeni era finito in uno strano giro di omosessuali.

Quindi che era finito in uno strano giro di droga.

Quindi che era stato rapito da una gruppo di sbandati malavitosi    che ne volevano chiedere il riscatto.

Dopo questa ennesima  versione  assurda e poco credibile,  che ci ha fatto molto incazzare per il fatto di venire presi in giro  da un paese straniero che ritenevamo amico,  ecco l’ultima apparente verità.  Regeni andava in giro a fare domande poco  opportune,  assoldato dai suoi capi inglesi dell’Università,  e quindi  è stato denunciato  per patriottismo  alla polizia egiziana dal capo del sindacato autonomo  degli ambulanti,   accusato   di essere una  pericolosa  spia  che andava eliminata.

Esiste un video che ritrae Giulio nove giorni prima di venire fatto sparire.

In questo video il sindacalista gli chiedeva del denaro, ma lui risponde che non può dare denaro per una ricerca universitaria i cui finanziamenti non dipendono   da lui, di cui lui certo non ha nessun  interesse privato e personale.

Allora come sarebbe andata a finire? Il sindacalista lo vende alle forze dell’ordine perchè non avrebbe ottenuto il compenso desiderato?

E perchè questo video compare solo oggi? E chi manovrava dietro  questo video?

Il sindacato o i servizi segreti? O entrambi?   Regeni era già stato avvistato da tempo   come una persona indesiderata che andava in giro a fare troppo domande scomode?

Ma perchè l’Università inglese che gioca un ruolo di primo piano in questa vicenda non fa sentire la sua chiara versione? Che non l’abbiano voluto fare i servizi segreti egiziani è abbastanza comprensibile.  Ma gli inglesi?

Regeni era consapevole di quanto stava rischiando in questa vicenda? Era consapevole di stare in una paese per nulla democratico  che certo avrebbe mal digerito il suo andare in giro a fare domande pericolose?  In che modo la stessa Università inglese  è in parte responsabile di  mandare suoi accademici dentro situazioni certamente scomode e troppo a rischio?

Al Cairo ogni giorno spariscono di media tre giovani sotto tortura e sotto repressione.

Giulio Regeni per  questo governo    era solo ed è stato solo un personaggio   che andava eliminato e che poi andava  scaricato nella maniera più opportuna e più indegna.

Per esempio, cercando di infangarne la memoria ed il merito, memoria e merito che non è stata in nulla scalfita da tutti questi 365 giorni  che ci dividono da quel tragico evento.

Credo che presto la totale verità verrà fuori. E  credo che  in questa storia gli inglesi giocano un ruolo non minore. Non si vuole sminuire la gravissima responsabilità del governo egiziano, un governo dittatoriale e violento,  che non poteva venire in alcun modo sottovalutato.

Di certo c’è solo che un giovane italiano brillante e coraggioso (forse fin troppo)  è stato eliminato tra le peggiori sevizie  nel compimento del suo lavoro, nel compimento del suo dovere, nel compimento della sua missione universitaria.

La sua famiglia ne porterà il dolore per sempre.

Noi possiamo solo  prenderne atto. E riflettere sull’immediato futuro. Anche con scelte internazionali mirate e accorte. Nel nome di questo nostro meritevole  italiano.

 

 

 

Va male a scuola, i genitori rimproverano, e dunque…

la casa dell’orrore

 

un sedicenne  decide di ammazzarli, sterminarli, assoldando un amico di 17 anni che fa il lavoro sporco con un’ascia, per 80 euro…

Fatto il tutto, lasciano i due cadaveri dentro dei sacchi della spazzatura, anche per non dovere vedere i loro volti sfracellati, e  se ne vanno a casa dell’amico a giocare alla play station.

Mi sembra tutto regolare, non è certo la prima volta che adolescenti o giovani decidono di eliminare le persone a loro più vicine e generatori della loro stessa vita,  solo perchè secondo loro sarebbero responsabili delle loro  insoddisfazioni esistenziali…

Che cosa non funziona nella società che deve assistere impotente a questi  atti di cronaca?

Da riflettere…sembra che il ragazzo soffrisse di disturbi adolescenziali, ed il paese intervistato  è rimasto senza parole, definendo il giovane una persona assolutamente educato e nella norma. E’ sempre così. Nessuno porta mai scritto in fronte quello che un giorno deciderà di andare a fare…

Tu sei mia ed io ti brucio

E’ successo ancora, ad una coppia italiana,  con oltre quarant’anni di vita insieme.

Che orrore, quarant’anni di vita inutile, di vita buttata via, finita nel peggiore dei modi.

Vorrei  un mondo senza sentire di queste notizie, sì, dove non possa esistere  la prevaricazione di un sesso sopra l’altro.  Ma come arrivarci?

Non è la diversità dei generi a scatenare le incomprensioni,  ma  la volontà in sè  di dominare sull’altro, che probabilmente potrebbe essere anche  dello stesso sesso.

Certo che  la  violenza  fisica è più maschile che femminile.

A  questo punto inviterei tutte le parrocchie a chiudere  gli altari,  magari per un mese: a indire lo sciopero dei  sacramenti, come segnale forte contro la perdita dell’umanesimo partecipato.

Anche i sindaci dovrebbero indire lo sciopero dei matrimoni civili.  Di qualunque genere, anzi, quelli gay ok, che loro ancora non si sono stancati di sposarsi, ma quegli altri  che siano  proibiti.  Per almeno un mese.

Visto che le coppie dimostrano di avere perso il senso dell’essere coppia,  almeno per un mese chiusura totale  di questa funzione.  Se un mese non basterà, potremo farli diventare due…fino a che la società non riesca a dare dei segnali di ripensamento.

L’errore di un singolo deve diventare  la colpa di tutti, altrimenti non ne verremo fuori mai.

Che senso ha contrarre matrimonio   per andare a fare questa fine?  Che senso ha contrarre matrimonio ignorando ciecamente i segni  di questo stillicidio sociale?

Lo so,  sto solo provocando,  cerco risposte che non trovo.

Il mondo ha perso il suo pudore,  in tutti i sensi; ha perso  il suo buon senso, la bussola.

Si è evoluto nella tecnologia ma non ha saputo evolvere i suoi membri,  spesso maschi, a volte incolti, altre volte emancipati, a volte uomini qualunque, altre volte uomini famosi;  ma sempre colpevoli di  volere dominare.

Possa l’orrore di questo terribile ennesimo  femminicidio,   aggravato dall’età   matura  che dovrebbe essere sinonimo di saggezza,   servire ad un   conto  a ritroso…ma invece so già che non sarà così… che non abbiamo ancora toccato il fondo…perchè tiriamo avanti indifferenti…

 

Torturato chi non conosceva il Corano

e chi, pur conoscendolo, ha pensato di fare l’eroe…

Strage in Bangladesh

Un mondo senza atomica

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L’orco, la verità e i bambini

Lui è l’orco cattivo che i bambini se li mangia dopo averli abusati.

Gli adulti lo sanno, ma non dicono nulla.

Sentono  e vedono il pianto degli innocenti, ma  raccomandano di fare silenzio,  che tutto passerà….

Allora gli amici bambini dei bambini mangiati, raccontano tutto  alla fata buona che arriva per salvarli.

E la piccola Fortuna  finalmente riesce ad avere da morta  l’attenzione  che tanto si meritava d’avere  da viva.

 

Il reato di tortura

Grazie a   Amnesty International

da Polisblog.it

giovani studenti decapitati

Succede di nuovo, e proprio nel giorno della solenne Via crucis cristiana, alla vigilia della Santa Pasqua.
Succede di nuovo, e questa volta sono andati a prenderli dentro le aule universitarie, dove i giovani vanno per costruirsi un futuro.

“Eran forse 200, eran giovani e cristiani, e sono morti.”

Potremmo così intonare un canto di dolore e di disperazione universale, SE NON FOSSE CHE QUANTO ACCADE COSì LONTANO da noi, dalla nostra normalità, non ci permette di comprendere veramente, non ci permette di trovare parole adeguate, parole capaci, se non quelle di rito.
Accade in Kenya, e nessuno riesce a fermare la follia omicida contro i cristiani nel mondo.
La loro colpa? Quella appunto di portare una croce come segno della propria religione.
La nostra colpa? Quella di non riuscire a fare abbastanza per fermare l’orrore di un esercito che non ha dignità, nè onore, nè gloria, se non quello malvagio della menzogna.

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uomini in gonna

E’ accaduto in Turchia, e la gente questa volta ha risposto, scendendo in piazza in maniera singolare

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ecco il fatto

siria, giordania, egitto ed occidente

Sono già tre gli stati arabi che hanno chiaramente preso una posizione militare contro l’ISIS, ossia contro il fanatismo islamico che vorrebbe uno stato islamico indipendente dove la sharia possa diventare l’ unica ed incontrastata legge dello Stato, messa in pratica nel suo senso più nefasto e distruttivo.
Dopo il decadimento progressivo dello stato siriano, che è diventato un unico campo di battaglia senza più passato e senza un visibile futuro ( ma dove rimane in corso una significativa capacità di resistere da parte della minoranza curda), dopo il terribile rogo del pilota giordano, dopo l’ennesimo sgozzamento degli oltre venti copti egiziani in terra di Libia, sembrerebbe che i paesi islamici coinvolti non hanno molta intenzione di subire la tracotanza e la ferocia terroristica di questo esercito spietato in sensibile crescita, senza reagire.

Anche il mondo occidentale, dopo lo storico assalto alle torri gemelle di New York, dopo il recente assalto a Parigi e dopo il recentissimo assalto a Copenaghen ( ma non si contano gli eventi degli ultimi anni che forse hanno avuto meno clamore, ma non certo minori conseguenze) sembra mobilitarsi in modo globale ed unitario avverso questi scellerati che di sicuro non hanno nessuna intenzione di fermarsi, per il momento in un senso assolutamente diplomatico che di certo non deve mancare in uno scenario di guerra e di tensioni così complesso e così in perpetua evoluzione.
Anzi, è proprio di questo armarsi intellettuale che l’Europa e non solo ha un assoluto bisogno.

Uno stato musulmano che si dovesse formare con le premesse del terrore si prefigura come qualcosa di terribile, di allucinante, di assolutamente folle. Eppure questa presunta follia sembra reclutare giovani appassionati che si votano al martirio, posseduti dall’idea che è meglio morire in gloria che vivere nella mediocrità e nell’ipocrisia.

La colpa del vecchio mondo cristiano o normalmente islamico sarebbe quella di non convincere più, di non risultare più affascinante o degno di attenzione e rispetto.

Da occidentale non certo corrotta e non certo entusiasta della nostra assai debole e fragile democrazia, vorrei dire a questi giovani soldati pronti a morire che si stanno semplicemente sbagliando.

Vorrei dire loro che si stanno offrendo ad una regia altrettanto falsa e mascherata, che nasconde secondi fini affatto nobili.
Vorrei dire loro che il loro odio per la vita e per l’umanità non può essere giustificato da nulla, nemmeno da presunti possibili e reali crimini.
Vorrei dire loro che se di violenza si fanno portavoce, solo di violenza si fanno espressione, e nulla più.

Poi che facciano pure quello che credono.
Da soli troveranno le loro risposte, così come da soli o in cattiva compagnia non hanno saputo farsi le giuste domande.

Come se non bastasse, c’è la questione ucraina a preoccupare gli equilibri mondiali; e persiste una profonda crisi economica che ha come protagonista da diverso tempo una sorvegliata speciale, la Grecia, nella quale più o meno (alcuni molto meno, altri molto più) tutti i paesi dell’Unione temono di doversi identificare.

Ragazzi, c’è da farsi venire il giramento di testa…

Qui ci vuole davvero molto sangue freddo, molta capacità di ponderare, ma soprattutto la sincera e determinata voglia di cercare soluzioni, da parte di chi è preposto a trovarle.

Per fortuna qualcuno che sa farlo io voglio credere, rimane ancora in circolazione.

VIVI più che mai

nel nome del perdono, della pace, del futuro

3 milioni di copie

maometto

A person reads on November 1, 2011 in Pa

 

i riflettori anche sulla Nigeria

Loro sono i terroristi di   Boko  haram che significa “L’educazione occidentale è peccato”

bimbe usate come bombe

Anche per loro il mondo libero dovrebbe potere fare qualcosa, se vuole salvare se stesso.

#salviamolebambinedibokoharam

narcos e desaparecidos

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la notizia

oggi si parla di…

orrore dal Pakistan la dolce morte o la morte amara?

fabiola gianotti

amate nemiche

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comunità amate nemiche

caro isis…

Caro Isis,

oggi l’orrore può essere assistito in diretta, basta accendere la tv.

L’occidente viene messo a dura prova dal tuo movimento terroristico e disumano che crede di potere piegare  gli equilibri dei continenti    imponendo la propria  folle corsa al potere.

Il tuo  cammino non potrà che avere un epilogo disastroso, ma nel frattempo quante  e quali vittime avrai  seminato lungo il tempo trascorso?

Vorrei vedere e sentire anche il tuo mondo musulmano dichiararsi apertamente e chiaramente contro questo movimento criminale, come del resto ha già cominciato a fare.

Già nasci morto, perchè nel nome di chi tu credi di rappresentare, tu sei stato abbandonato e disconosciuto.

Anche la Chiesa cattolica sta muovendo i suoi passi  e le sue valutazioni, che non sono certo tranquillizzanti  e  semplici, ma per te  il cristianesimo non è che un moscerino  che deve pagare le sue secolari colpe e le sue offese.

Se da un lato mi viene da ribadire il concetto che dove c’è uno squilibrio  così forte  siamo tutti chiamati a farci  autocritica,  dall’altro non si può  nascondere il più irremovibile dei disappunti.

Che possa ogni gesto di questo tuo  partito  ingiusto e impazzito ricadere su se stesso, ritorgliersi   contro,  annichilirlo nella sua feroce mediocrità e indifferenza.

Mentre spero anche che chi vi entra a far parte, conservando ancora un briciolo di cervello ossigenato e non totalmente stordito da chissà quale veleno,  possa trovare dentro di sè una piccola  voce che possa dire a se stesso “Ma cosa sto facendo?  ma dove sono? ma chi sono? ma cosa sto diventando? ma perchè sto facendo tutto questo? chi me lo sta ordinando?  sto uccidendo un mio nemico o solo qualcuno senza nome e senza volto che mi  viene imposto di uccidere, alla cui morte seguirà quella di molti altri fino a che smetterò di contarli? e poi? cosa avrò ottenuto?  un paese nuovo e più giusto dove le cose potranno funzionare? o solo  la soddisfazione del mio incontrollato  desiderio di morte?”

Così  riflettendo  potresti  decidere di fermarti,  perchè non c’è possibilità di rinascita  dove si semina solo morte; non c’è futuro dove  si uccide la possibilità di vivere in pace; non c’è soluzione duratura  possibile dove si inforca la mannaia  per autoproclamare la propria vittoria su un sistema che non ci ha riconosciuto.

Se poi consideri che stai uccidendo nient’altro che ottime persone innocenti ed innocue, che nulla o ben poco hanno fatto di male, solo per colpire altri, solo per colpire un’idea, solo per pura vigliaccheria, questo non ti fa certo merito.

Dovremmo tutti venire scuoiati, secondo questa logica.  Non rimarrebbero  più viventi, se non i bambini, che invece sono i primi a morire perchè incapaci di difendersi e facilmente strumentalizzabili.

Lasceremmo il mondo totalmente orfano di genitorialità,  oltre che dimezzato.

E non faremmo un bel regalo ai nostri figli, i figli che tu non hai e che certo non avrai, perchè se tu li avessi o pensassi di poterne avere, nel senso di riconoscerli come tali, non faresti a loro questo.

E invece tu li assoldi come soldati, mandandoli a morire senza neanche dare loro il tempo di diventare uomini.

Rimanendo  nella vergogna e nel rimpianto  d’essere stati solo volgari  assassini.

E’ questa la tua  guerra onorevole e benedetta?

tempo di scomuniche

Da tanto tempo non si sentiva più parlare di scomuniche; da quando la Chiesa orribile e indegna perchè corrotta era quella cosa che ti faceva rigare dritto (nel senso ovviamente da lei inteso), che altrimenti erano guai…
Con i divorziati ci fu un atteggiamento rigido, del tipo “Togliamo loro il diritto della comunione”, che era sempre un fatto pesante per chi frequenta l’ambiente con abitudine; però questa della scomunica è un’altra cosa.
E’ il Capo della Chiesa cattolica che dice al mondo:”Tu sei sgradito, o ti penti o non considerarti dei nostri”.

E’ un messaggio forte, incisivo, chiaro ed inequivocabile.

E i mafiosi in carcere disertano la messa.
Giusto. Mi sembra giusto.
Che rimangano pure nelle loro celle impentiti e fieri di essere quello che sono.
Coerenza per coerenza.
Se poi qualcuno di loro si volesse pentire, che lo facesse sapere; la chiesa sarà felice di riabbracciarlo tra i peccatori consapevoli del loro stato.

Ma poi in processione in un bel paesino di terra di ndrangheta, il corteo che porta in giubilo la Madonna si ferma davanti alla casa del boss per onorarlo e dirgli ” Ave Cesare di questo nostro paese, che senza di te noi non saremmo…”
Gia, una volta i Cesari erano i Cesari, potenti, unici e indiscussi come la Storia li ha fatti; in questi paesi sottosviluppati i Cesari sono solo mafiosi, cioè malavitosi, cioè seminatori di morte, cioè feudatari moderni che non solo ti tolgono la terra ma anche il sangue e tutto il resto, se ti permetti di fare di testa tua e di crederti un cittadino di un Paese normale che si chiama Italia.

In parte questo è ancora il nostro sud.
E anche per questo la mafia resiste e trionfa.
Dico anche perchè ovviamente non è solo colpa di chi sta in basso, ma soprattutto di chi sta dentro i Palazzi e protegge questo stato di cose.
Forse il Papa dovrebbe chiaramente passare alla scomunica anche i colletti bianchi di questa politica malsana.

eran trecento, eran giovani e forti, ma…

…Domani faranno le prostitute, sempre che non vengano uccise prime…

Ieri sono stati giovani soldati che sono andati a morire per la libertà del loro paese; oggi si traducono in giovani donne  che sono state sottratte al loro diritto di essere libere.

La loro sola colpa: andare a scuola, avere una vita troppo uguale a quella di tutte le donne del mondo, dove una persona di sesso femminile può diventare un medico, un avvocato, un giudice, uno  scienziato o semplicemente aprire un negozio, fare commercio, fare politica, scrivere,pensare con la propria testa,  ecc. ecc. ecc.

Scusate, ancora prigioniera dei luoghi comuni, mi sono dimenticata di aggiungere che una donna deve essere libera anche di andare a fare la prostituta, senza con questo rischiare la flagellazione o altro genere di giudizio. Del resto, la libertà serve a questo, a dare la possibilità di scegliere. Soprattutto considerando che  il genere di prostituzione maschile è stato  da  sempre esercitato senza mai subire nessun ostruzionismo. Mi riferisco  al loro prostituirsi nel cervello, nelle pratiche d’affari, nelle pratiche di profitto illecito, e nelle pratiche di convenienza sociale.

Quello che non si accetta, al limite, della prostituzione femminile, è la sua imbarazzante  onestà.

Un corrotto è tale,  ma oltre a farlo nelle segrete stanze, lo nega fino alla morte. Una prostituta è tale, ma oltre a farlo nelle pubbliche vie, non ci pensa a negarlo, lo manifesta. Ancor più lo manifesterebbe se fosse una sua libera scelta.

Insomma, la prostituzione potrebbe  essere inquadrata come un lavoro pulito, che persino si adatterebbe a pagare le tasse (come accade in altri paesi).  Verso la  corruzione della politica e del commercio maschile non ci si sognerebbe  di metterla pubblicamente  in regola, per quanto si rimane colpevoli di lasciarla  oscuratamente  libera di organizzarsi.

Il fatto recente sopra riferito (eran trecento, eran giovani e forti, ma…),  accade in Nigeria, ad opera dell’organizzazione di Boko Haram, dove la bestia nera dell’integralismo  islamico  fa razzia di carne umana considerata semplice merce da macello.

Solo una cosa vorrei precisare sull’integralismo: l’integralismo di Boko Haram odia la donna occidentale perchè è libera da certe costrizioni, tra cui quella di potere scegliere di prostituirsi,  ma poi lui stesso conduce ragazze normali e sane verso un destino di morte, violenza e bruttura, nel nome della “guerra santa”, ossia nel nome  di un mero sistema politico che non vuole mutare e scendere a patti con la uguaglianza di sesso.

Contraddizione nella contraddizione.  Utilizza un argomento sacro per questioni di squallida violenza e usurpazione; il fatto che prima di loro l’abbia fatto anche  l’integralismo cattolico , non giustifica  nulla della loro inaudita violenza.

Si sbagliava ieri, si continua a sbagliare oggi.

Questo accade oggi in Africa, nel cuore del continente nero  che nell’ immaginario  di noi occidentali è un paese arretrato e violento, dove effettivamente tutto può accadere, soprattutto in presenza di gruppi estremisti  fuori controllo o protetti da un governo dittatore.

Ma non è così. La Nigeria è il paese più ricco dell’Africa, non è arretrato. E  l’integralismo  rimane dentro nel nostro istinto al comando, al potere, al dominio. Imperversa  ovunque, anche nella nostra civilissima Europa,  che ha ridotto  con la sua incompetenza ed arroganza  secoli di storia e di democrazia in cammino,  a una voragine di vuoto e di precarietà, non solo lavorativa, ma anche mentale e spirituale.

Il 25 maggio si andrà a votare.  Vedremo chi e come si recherà  nei seggi elettorali.

In un mondo globale quel che accade all’equatore o nelle fasce tropicali deve  riguardare anche quel che accade in altre latitudini e longitudini della terra. Il problema è saper prendere e capire dal confronto   le cose migliori e che servono, e non le cose peggiori e che non servono.

Il problema ancora più complesso è che non è possibile acquisire cose positive senza con esse portarsi dentro cose negative od ostili;  è come l’acqua del mare dove tutto si mescola e si commista, si confonde, si contamina…

Di certo  non ci si può occupare dei problemi lontani se non sappiamo occuparci nemmeno dei paesi vicini, nel senso che spesso si parla degli altri per non parlare delle nostre magagne, e spesso si rifiuta il problema altrui  sempre perchè  non sappiamo nemmeno affrontare il problema che ci compete.

Quando qualcuno dice “pensiamo prima ai nostri” senza avere fatto nulla di serio per evitare in patria leggi sciagura, oppure dice “non possiamo farci nulla, ognuno risolva le sue questioni”, chiudendosi in un opportunismo che non lascia spazio alla speranza, oppure ancora dice “apriamo le porte al vicino che muore”  senza avere programmato e preteso un sistema collettivo  capace di far fronte a una vera e incontrollata  odissea di gente, fa sempre i conti a metà;   o con la metà di cui dispone che però è insufficiente e dovrebbe sapersi allargare, o con la metà  di cui vorrebbe disporre ma non ha e non si preoccupa  di  garantire..

Tornando alle trecento giovani  ragazze che sono state strappate al mondo della normalità per essere gettate nello squallore di una vita senza nome, cosa può fare l’occidente malato, ferito e corrotto  per loro? cosa possono fare i loro connazionali per loro stesse? cosa possono fare le voci dei potenti con i loro organismi complessi e sofisticati  per questo ennesimo atto di barbarie inaudita?

Non abbiamo  idea di quante cose si potrebbero fare!

Lo sconcerto è che non si fanno.

 

 

 

 

 

 

voce del verbo mangiare

Cibo

Vacanze Antipasta Wreath da sweetpaul Antipasta # # Corona

"Cibolando - i mestieri del mangiar bene": Progetto di Educazione Alimentare e-learning

valeria levitina 3

Siamo anche quello che mangiamo

Giornata internazionale contro la droga

Io non mi drogo

perchè faccio fatica a prendere le medicine

figuriamoci le droghe,

perchè sono stata fortunata,

perchè mi voglio bene,

perchè mi piace un cervello attivo e cosciente,

perchè detesto pensare di potere fare cose senza

neanche rendermene conto,

perchè per essere su di giri mi bastano gli amici

veri

e la mia famiglia,

perchè chi lo fa ha solo bisogno di aiuto e deve chiederlo,

perchè metterei in galera quelli che la spacciano,

perchè non vorrei dovere vedere una persona che amo che ne fa uso,

perchè la droga uccide,

perchè la droga fa schifo,

perchè la nostra vita è la cosa più importante,

perchè la droga abbruttisce, imbestialisce, mortifica

la nostra naturale  bellezza

e perchè

ci sono altre mille ragioni che tu stesso potresti aggiungere…

Vuoi?

(leggi anche qui)

da   Helpconsumatori

da      ADUC

da    Gruppoabele

27 GENNAIO 1945

Immagine2La mappa della morte

In questo giorno il mondo occidentale  scopriva alla luce   del mondo  uno degli orrori  assoluti  che un popolo abbia mai   commesso contro altri simili.

Odio pianificato, mistificato, perpetrato, banalizzato e negato.

Odio folle che incrocia l’incomprensibile e il non spiegabile.

Odio che non si lascia dimenticare, diversamente da    altri che invece possiamo confinare  dentro qualche vecchio scatolone.

Non ne voglio mostrare le sconcezze, che tutti noi già abbiamo ben veduto e continueremo a vedere,  perché  tutte le immagini dei crimini commessi non basterebbero a descriverlo.

Il dolore mai superabile  e mai vincibile  lo tiene in vita, lo tiene eterno, lo tiene nuovo e rinnovabile,  lo tiene talmente attuale e presente che si teme che un simile strazio  si possa ancora ripetere.

E purtroppo è una paura assolutamente vera e giustificata.

Perché gli uomini non imparano dagli errori degli altri?

Forse perché sono proprio degli altri. Ma se diventassero i nostri?

E  se solo avessimo  avuto qualcuno di questi mostri che fecero quel che fecero e che avessero  saputo ammettere e denunciare la propria personale colpa su quei terribili giorni…ci sono stati  al massimo solo suicidi, qualche processo, qualche patibolo, ma non  un barlume di ravvedimento.

Il male ha ucciso se stesso ma non è sparito. E’ rimasto vivo nelle sue ceneri.

Abbiamo potuto udire i lamenti dei sopravvissuti, degli spettatori inermi e inconsapevoli, dei testimoni,  ma loro, gli assassini?  Dov’è questo popolo di donne e uomini e a volte   anche bambini  che mentre gli altri venivano torturati, loro quasi   ridevano? Chi,  cosa, quale bestia feroce ha potuto  trasformare persone  normali in una macchina di tortura assoluta?

Questo popolo potrebbe tornare, in qualunque momento, in qualunque spazio.

Cominciare con piccole cose quasi impercettibili ma che nelle mani di qualche nuovo personaggio disturbato e indisturbabile  potrebbero trasformarsi in atrocità  assolute.

Questo popolo ieri è stato quello tedesco, ma oggi potrebbe essere quello …..ognuno ci metta il suo pensiero, la sua idea.

Io un’idea ce l’avrei; questo popolo siamo proprio noi stessi, che quando vediamo un’ingiustizia facciamo finta di non vederla per non avere problemi. Tutto comincia da questo. Dal far finta di non avere visto e di non sapere. Perché abbiamo paura. Siamo fondamentalmente  solo degli opportunisti.

Per questo è doveroso e utile ricordare, ricordare sempre, ricordare ovunque.

Ricordando quanto siamo fragili e imperfetti , a rischio di imbrattamento, a rischio di impudicizia, a rischio di disonore, a rischio di crudeltà.

Nel nome dei vivi, nel nome dell’umanità che è in noi  e   che per la nostra dignità   non può essere messa al silenzio.

Lo sapeva bene  Primo Levi,  che non ce l’ha fatta a superare la morte dell’anima, ma è rimasto vivo per sempre con il suo testamento d’amore.

Shema’

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo,
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi:
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.         (Primo Levi, 10 gennaio 1946)