Una visita speciale

Ma non troppo.

Perchè Papa Francesco ci ha abituato alla sua modestia, e dunque è come se in lui ci fosse veramente il parroco della chiesa di quartiere…

Qualcuno ne parla benissimo, affascinato da tanta semplicità.

Qualcun’altro non gradisce, perchè disorienta, non si sa più il peso da doverci assegnare, e poi due Papi contemporaneamente presenti. non si era mai visto, e ci si chiede quanto veramente la Chiesa stia cambiando, o voglia fare pulizia dentro di sè…

Pedofilia, soldi delle casse Vaticane, tesori della chiesa  ed  gli interessi occulti   mal si conciliano con la spiritualità del cristianesimo  e dei monasteri.

Che la  Voce della fede abbia saputo  farsi  da parte  più obbligata   che volente,  non aiuta  i vescovi   a farsi espressione di santità  piuttosto che di venerazione o prestigio.

Ma un Papa come Francesco  che ha iniziato il suo pontificato proprio all’insegna della vocazione povera e sacerdotale,  quanto può ancora fare veramente per le sue tante e agguerrite pecorelle tonacate e  smarrite?

La voce agli storici…

 

 

Grazie Francesco, grazie…

Papa Francesco, Mamma Africa

 

Papa Francesco accetta tutto

Con il sorriso sulle labbra (dopo un attimo si sbigottimento)  e tanta  calma  nel cuore, Papa Francesco accetta tutto dai suoi  interlocutori,  Capi di stato e di governo che senza alcuna preoccupazione, messi totalmente a loro agio dall’umanità del Santo Vescovo di Roma , si mostrano per quello che sono e che pensano…; e così  arrivano  anche i regali più “strani”  e a dir poco  discutibili, come   il crocefisso  sposato alla falce e martello, oppure la borsetta delle foglie di coca da portare al collo come un vero contadino cileno….

Come un vero Signore che sa mettere a suo agio anche il padrone di casa più focoso e divergente, o comunque   meno in sintonia,  il  Pastore  Francesco aspetta il momento giusto per aprire la bocca  e per fare passare tra la grande attenzione  di tutti i presenti  quelle che sono le sue speciali e proprie e  divergenti  quanto  universali,    parole  di pace.

Ovunque, sempre, con chiunque…

Francesco apre ai Valdesi, parte del creato

Se non fossi nata cattolica, mi sarebbe piaciuto nascere valdese.

I Valdesi sono persone straordinarie, o meglio, lo è la loro storia, il loro avere dovuto combattere contro terribili pregiudizi ed ingiustizie, il loro modo di essere religiosi e nello stesso tempo uomini del mondo.

E’ di questi giorni l’apertura della Chiesa Cattolica a questa minoranza di credenti, e tutto attraverso la figura sempre più amata ed apprezzata del nostro Papa Francesco.

Amata dai semplici, dal popolo, dalle persone normali come dai diversi.

Forse meno apprezzata dalle lobby e dallo status quo dei poteri forti che non vorrebbero mai vedere messi in  discussione i loro secolari privilegi.

“Laudato si”  è il titolo scelto dal Pontefice per la sua ultima Enciclica e questo incipit  non ci ha sorpreso per nulla, perchè non è stato un caso che Bergoglio abbia voluto assegnarsi questo modesto  e scomodo  nome  (Francesco) una volta  arrivato al soglio pontificio.

Quale altra sorpresa ci riserverà ancora   questo sommo vescovo della Chiesa di Roma, ma che vuole ardentemente sentirsi e farsi sentire come il Padre di tutti i credenti?

Non dico nulla,  perchè non voglio osare l’impossibile, però le mie, come immagino quelle di altri, aspettative,  sono alte.

E così  perchè non lasciare cantare alto il canto di tutte le creature benedette del creato?

il pugno del Papa

Il nostro carissimo Papa Francesco come sempre ogni tanto ci sorprende con le sue uscite mediatiche. L’ultima è stata la sua battuta sul pugno; il pontefice praticamente ha detto “Se qualcuno ti offende la mamma, tu gli dai un pugno, perchè è normale reagire così”… Ma prima di dire questa frase aveva anche precisato che mai per nessuna ragione si può uccidere qualcuno, per nessuna offesa possibile.

Mi sembra doveroso tenere le due parti del discorso strettamente congiunte, prima che passi la falsa notizia che anche il Papa dà ragione a chi pensa che è stata legittima la reazione di morte dei terroristi.

Il Papa ha piuttosto voluto invitare noi tutti ad essere più riflessivi sull’uso delle parole e nell’uso delle immagini, in questo caso specifico, delle vignette.

E’ vero, una vignetta può diventare irriverente ed offensiva, irrispettosa dei sentimenti religiosi o personali altrui.  E allora?

Esiste il diritto del libero pensiero, della libera espressione, e queste persone, che per altro sono atee, e dunque non comprendono il sentimento religioso,  lo hanno liberamente esercitato, e oltretutto  lo hanno anche pagato con la vita.

Sono convinta che se potessero essere chiamate a modificare le loro scelte, rifarebbero esattamente quello che scelsero di fare.

Per  quello che è accaduto a Parigi non si è trattato di avere dato un pugno a chi ci ha offeso la madre. Magari i signori Kouachi    si fossero limitati a prendere a scazzottate questi simpatici quanto   irriverenti e anche non condivisibili  vignettisti.  Magari avessero avuto la forza umana di affrontare direttamente a viso aperto e con armi leali il loro presunto nemico.  Magari esistesse la possibilità di risolvere i problemi di scontri di civiltà  “andandoci a prendere per le mani…”,  come può accadere e come accade nelle normali famiglie…

Per questo non voglio lasciare nessunissimo spazio ai musulmani di pensare che in qualche modo   il Papa abbia giustificato l’operato del loro terrorismo.

Il loro terrorismo rimane un atto esecrabile.  Doppiamente esecrabile se esercitato in un contesto come quello occidentale, aperto al confronto e al dialogo.

Possiamo capire che dentro i territori nigeriani possa essere più difficile dissociarsi  dal fanatismo che rappresenta peraltro la normalità, possiamo capire che dissuadere chi usa semplici bambine come bombe, e chi fa saltare  interi asili e scuole come fossero spazzatura (vedi in Pakistan), e chi utilizza il genere femminile come merce di scambio (vedi  sempre in Nigeria) , non debba rappresentare un interlocutore facilmente individuabile.

Ma dentro la nostra liberissima civiltà,  che tutto fa e tutto ha fatto per integrare ed accogliere ( ovviamente con tutti i limiti annessi e connessi),  nessun musulmano ha diritto di pensare che quello che hanno fatto i terroristi ai nostri liberi pensatori sia vagamente giustificabile.

Se c’è qualche musulmano che lo pensa, possa il suo pensiero di morte ricadere immediatamente  su se stesso,  perchè  non abbiamo bisogno di essere criticati per le nostre  virtù, soprattutto   quando le nostre virtù ci fanno piangere.

 

 

 

 

la tenerezza di Dio

Padre Francesco è il nostro parroco, il parroco di tutti che sempre ci stupisce nelle sue parole e nei sui gesti.

Ho ascoltato per poco e per caso qualche tratto della sua  omelia  sul santo natale, ed il Papa usava queste parole su cui indurci a riflettere; parlava di pazienza di Dio, di vicinanza di Dio, di tenerezza di Dio.

Dio il sommo ed unico e sconosciuto perchè nessuno lo avrebbe mai visto nelle sue vere fattezze,  non sarebbe altro che un amorevole nonno senza età determinato a volere che noi  uomini e suoi figli  ci decidessimo a lasciare che il suo Bene ci possa cambiare la vita.

Perchè poi si tratta solo di questo; non tanto che siamo noi   a trovare Lui, ma almeno permettere che possa Lui essere l’Essere che trova noi.

Bene, da oggi è ancora un poco più Natale anche a Cuba, dove i cristiani possono liberamente esibire i loro presepi che solo  fino a ieri erano ancora proibiti.

 

 

notizie dal mondo

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la chiesa apre ai gay e ai divorziati

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un giorno di ordinaria follia

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i 30 anni di Exodus

e poi…..

Francesco è Francesco

Ad Antonio Socci non piace il nuovo Papa, lo ritiene un abusivo, uno che sta lì ad occupare un posto che non  gli spetta, e lo sostiene sostenuto dal fatto (scusate il giro di parole)   che dietro di lui c’è ancora un altro papa, quello emerito, quello che ha scelto di lasciare il trono, quello che ha deciso liberamente di alzare le braccia e di sospirare al mondo  “Scusate, sono molto stanco, lascio a chi verrà dopo di me…”

Vorrebbe vedere invalidate le procedure di incoronazione (mi piace trattare la questione dell’elezione come se fosse un nominare un nuovo re, perchè dopotutto,  chi è  più re di un Papa???)

Al contrario, io sono per Francesco.

Francesco è Francesco, e nessun altro.

E’ talmente se  stesso che  infatti arrivano le prime controversie, quelle esplicite e visibili, e di questo occorre ringraziare Socci,  che ci mette del suo e ci riesce meravigliosamente, come sempre.

Di certo il Papa ne ha di numerose di controversie nascoste, da gestire, ma lo sa fare con grande leggerezza e  severità, al contempo.

L’arresto di un porporato di spicco accusato di pedofilia,  la dice lunga su quanto questo pontefice  non stia lì solo a raccogliere omaggi e applausi che potrebbero apparire a qualche  disturbato un segno di  indegno  superficialismo.

Deve ancora arrivare il giorno in cui potremo dire cose malevoli di Bergoglio; lui viene da realtà assai complesse e difficili; viene da contesti persecutori e violenti, quelli stessi che Socci ama tanto   descrivere e raccontare, a testimonianza   della forza innata e secolare della nostra cristianità.

Una volta tanto che abbiamo un Rappresentante del trono di Cristo in terra a immagine di  umanità comprensibile, io me lo voglio gongolare; intanto arriverà da sè il tempo delle controversie e delle incomprensioni forse insanabili…

Aspettiamo a buttare le pietre.

 

 

 

la speranza, la compassione

“All’inizio di questo nuovo giorno, eccomi davanti a Te, Signore: Tu sei il mio Creatore e Padre, Tu sei il mio amico e salvatore, Tu sei la forza che mi dona la vita. Io mi metto davanti a Te per lodarti e ringraziarti per la mia esistenza e per quella di ogni creatura. All’inizio di questo giorno affido a Te, la mia vita: custodiscimi lungo il giorno, affinché cammini secondo la Tua volontà. Ti affido il mondo intero, i miei cari e i miei amici, tutti i poveri del mondo: posa su di loro il tuo sguardo.”

Non so chi abbia scritto questa preghiera, che si trova sulla rete sotto il titolo “All’inizio del giorno”

E’ solo un semplice testo di ringraziamento e di invocazione della pace per la nuova giornata che si trova al suo esordio.

Stanca di cose ordinarie, di richiami banali, di testimonianze effimere o violente, mi viene spontaneo cercare quello che non fa tendenza, che non fa cicalecchio, che non fa vetrina.

Ho sempre considerato il cristianesimo e l’essere religiosi in genere, un modo di essere impegnati, di avere qualcosa di serio da dire, ed alla fine viene sempre fuori che questo è null’altro che la verità.

Il cristianesimo è sempre stato per me il mio comunismo, il mio essere per gli ultimi, per quelli che nessuno considera.

Lo so, sto calpestando un suolo minato, dove il rischio di ipocrisia e di eresia è sempre dietro l’angolo. Non c’è bel fiore che noi si possa raccogliere e che non contenga il pericolo d’essere solo vuota apparenza.

Papa Francesco ci racconta che lui è cresciuto nella fede grazie agli elementari insegnamenti di sua nonna, che, tra molte altre cose immagino, nella settimana santa lo portava davanti alla croce di Gesù morto crocifisso, dicendo: “Ecco vedi, questo è Gesù che è morto in croce, ucciso perchè ci voleva bene, ma domani risorgerà, non sarà più inchiodato su questa croce”.

Le parole non erano proprio queste, ma era questo il loro senso e il loro spirito, che è questo che conta.

Il significato di un evento.

Quello che a scuola ogni insegnante deve trovarsi a spiegare ai suoi alunni.

Quello che ogni genitore deve trovarsi a insegnare ai propri figli.

Quello che ogni amico o innamorato deve trovarsi a donare alla propria innamorata (e viceversa).

Il significato di Gesù che muore in croce e poi risorge, me ne rendo conto, non è argomento che possa trovare facile ascolto nel giorno di oggi, 18 agosto 2014, quando molti di noi siamo ancora o appena andati in vacanza, o quando ci frullano in testa mille preoccupazioni o semplici pensieri assai pratici e contingenti.

Però, prima di riprendere io stessa le mie cose quotidiane, sento proprio il bisogno di affidare a qualcuno di speciale il mio presente ed il mio futuro.

Perchè farlo in rete, e non solamente nel privato della mia giornata? Ma perchè la rete è diventata parte del nostro quotidiano, diventando anche parte del nostro privato. E quando dico parte intendo dire che non è TUTTO il nostro quotidiano. Ovviamente.

Non si mettono forse con estrema leggerezza le nostre cose più care e preziose alla mercè di chiunque? anche di chi potrebbe farne un uso affatto lecito?

Con questo articolo invece sto facendo una cosa molto diversa; sto solo pensando ad alta voce.

Oddio, pensare è una parolona un poco impegnativa.

Diciamo che sto riflettendo sugli eventi che ci stanno accadendo: un pontefice speciale che ogni giorno ci meraviglia per la sua semplicità e schiettezza, fatti di cronaca sempre meno straordinari per la loro estrema follia, abitudini di vita che mescolano l’uso della tecnologia all’essere normalmente nel mondo a contatto con gli altri, per cui siamo finiti a non avere magari amici in carne ed ossa, ma ad averne qualcuno di significativo che ci segue sulla rete, oppure le due cose che tranquillamente coesistono.

Tutto questo ciarlare era partito dalla bella preghiera di ringraziamento e di invocazione.

Del resto, potremmo mai ringraziare o invocare una persona così come ringraziamo ed invochiamo Dio?

Se lo facessimo, saremmo in alternativa o dei folli, o dei satanisti, o degli schiavi.

Non era Nietzsche che paragonava i credenti a piccoli esseri che hanno bisogno in un Dio da pregare, solo perchè incapaci di prendersi la responsabilità della loro delirante potenza?

Tanto amo il grande filosofo del nulla, quanto non capisco la sua cecità ed il suo pensiero privo di speranza e di compassione.

Solo la speranza e l’essere compassionevoli ci permettono di prenderci ogni giorno sulle spalle il nostro bagaglio di vita.

E come potrebbe mai un uomo scendere sotto i nostri occhi dalla croce da dove è stato trucidato, se non ci fosse la speranza?

Come potrebbe un uomo perdonare o capire un altro suo simile se non ci fosse la compassione?

Questo blog era nato con il titolo “La croce, il tempo, la mente”
Forse perchè alla fine io so parlare solo di queste tre cose.
Ciao a voi, carissimi.

tempo di scomuniche

Da tanto tempo non si sentiva più parlare di scomuniche; da quando la Chiesa orribile e indegna perchè corrotta era quella cosa che ti faceva rigare dritto (nel senso ovviamente da lei inteso), che altrimenti erano guai…
Con i divorziati ci fu un atteggiamento rigido, del tipo “Togliamo loro il diritto della comunione”, che era sempre un fatto pesante per chi frequenta l’ambiente con abitudine; però questa della scomunica è un’altra cosa.
E’ il Capo della Chiesa cattolica che dice al mondo:”Tu sei sgradito, o ti penti o non considerarti dei nostri”.

E’ un messaggio forte, incisivo, chiaro ed inequivocabile.

E i mafiosi in carcere disertano la messa.
Giusto. Mi sembra giusto.
Che rimangano pure nelle loro celle impentiti e fieri di essere quello che sono.
Coerenza per coerenza.
Se poi qualcuno di loro si volesse pentire, che lo facesse sapere; la chiesa sarà felice di riabbracciarlo tra i peccatori consapevoli del loro stato.

Ma poi in processione in un bel paesino di terra di ndrangheta, il corteo che porta in giubilo la Madonna si ferma davanti alla casa del boss per onorarlo e dirgli ” Ave Cesare di questo nostro paese, che senza di te noi non saremmo…”
Gia, una volta i Cesari erano i Cesari, potenti, unici e indiscussi come la Storia li ha fatti; in questi paesi sottosviluppati i Cesari sono solo mafiosi, cioè malavitosi, cioè seminatori di morte, cioè feudatari moderni che non solo ti tolgono la terra ma anche il sangue e tutto il resto, se ti permetti di fare di testa tua e di crederti un cittadino di un Paese normale che si chiama Italia.

In parte questo è ancora il nostro sud.
E anche per questo la mafia resiste e trionfa.
Dico anche perchè ovviamente non è solo colpa di chi sta in basso, ma soprattutto di chi sta dentro i Palazzi e protegge questo stato di cose.
Forse il Papa dovrebbe chiaramente passare alla scomunica anche i colletti bianchi di questa politica malsana.

Ecco, il mondo si muove…

Nigeria, appello del Papa e di Michelle Obama per le ragazze rapite il papa contro ogni genere di violenza

#BringBackOurGirls

michelle obama in tv

 

#BringBackOurGirls l’opinione di malala yousafzai …………………………………

e  sarà proprio l’educazione a cambiare le cose nel tempo

Mi  sembra  il miglior modo di festeggiare  oggi  la festa della Mamma  🙂

(guardando le tre immagini, che ho caricato in un secondo momento, quando ho avuto la rete disponibile,  mi è venuto da riflettere sulla  loro profonda diversità di impatto: la prima ci racconta di un pontefice che è sempre uguale a se stesso, come siamo già abituati a vederlo;  la seconda ci parla di una first lady un poco costruita, che cerca l’espressione più credibile e sincera del caso; la terza non ha bisogno di  commenti, è semplicemente forte, convincente quanto basta, e parla più di  cento altre che non potrebbero mai avere la stessa  energia coinvolgente.  Non a caso è quella della gente che sta vivendo direttamente il dramma.)

ma non è una rockstar…

E’ lui l’angelo del giorno

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un pastore con le sue pecore

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Quello che è storicamente si distingue dalla metastoria.

Nella metastoria il non visibile si rende possibile e presente, il non storico si rende passeggero e ìntuìto.

Come dire:  o siamo fatti solo  di materia  e dunque finiremo  e non vedremo nessuna salvezza (nel pensiero e nella sostanza); o   siamo anche di spirito e  possiamo immaginare compiuto quello che ancora è solo frammento per pochi privilegiati e per i molti che  cercano  senza disperare.

Il popolo applaude il suo pastore.

“Neppure io ti condanno”

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Tra voi non sarà così, ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo» (Mt 20,25-27) anno zero

“Voi mi dite: “Ma tu sei il Papa” come per dire che sono diverso da voi. Non è vero. Io sono come voi, uno di voi”  ( Papa  Francesco giugno 2013)

Sulla liturgia dei potenti si è sempre consumata  la storia della Chiesa e dello Stato; con la statalizzazione del cristianesimo (inizio dell’pera Costantiniana)  è anche iniziata la corruzione e la conseguente parabola discensionale dello stesso.

Si sa, potere e verità non vanno mai troppo d’accordo;  ma proprio grazie al potere la verità gestita dagli uomini ha avuto la pretesa di rendersi immortale.

Senza il potere, cioè senza l’abuso e il ricorso alla violenza, la Chiesa sarebbe durata duemila anni? Certo, mi si potrebbe obiettare  che 2000 anni  sono ancora nulla se paragonati  al tempo di certi altri sistemi intergalattici, non sono che lo sputo di  un rospo,  ma se invece consideriamo che  ogni grande civiltà è durata la media di qualche secolo, mi sembra di potere concludere che venti secoli sono un tempo di tutto rispetto.

Tuttavia io mi chiedo anche: “Ma il cristianesimo vale solo perché sembra che nulla riesca a  delegittimarlo? Ma poi perché questo non è accaduto? Solo perché il potere sta alla Chiesa come il satanismo sta al male? E se invece dovessimo cominciare a volere, desiderare, progettare e  sentire con determinazione una chiesa non potente? non persecutrice? non arrogante? non accentratrice? non ammantata di segreti inconfessabili? non dispensatrice di privilegi? non sorda e muta e ceca alla realtà degli uomini?

Fantascienza?  Forse.

Però qualcosa sta cambiando: abbiamo per la prima volta nella storia  un Papa gesuita, un Papa nemico della mondanità, un Papa semplice che rifugge il già conosciuto e il fuori discussione,  un Papa fuori dalla curia malata e corrotta, un Papa  che  si privilegia di cose ordinarie e comuni come se fossero i soli tesori da perseguire aldilà dei lussi, delle cose esclusive e pretestuose.

Staremo a vedere come procede questo treno, quali saranno le prossime destinazioni e scelte che si avrà il coraggio di  incoraggiare.

Per il momento sto leggendo con grande gusto  Versetti pericolosi di Alberto Maggi edito da Campo dei fiori  e  poi ci risentiremo su quanto questo linguaggio avrà messo in movimento nel mio piccolo cuore…