Ho appena finito di leggere Dopo l’occidente di Ida Magli.
Libro interessantissimo, per acutezza, intelligenza, vastità di conoscenze e amore per la verità, o meglio, amore per la ricerca di un mondo più giusto e più a misura d’ uomo.
Ida Magli è una donna arguta, determinata nelle sue analisi che non si lasciano deviare dai pensieri dominanti e spesso superficiali e di comodo.
Fa un’analisi spietata dell’Europa di oggi, ormai volta al tramonto, destinata a diventare l’Africa del nord tra l’indifferenza di tutti, in primis dei sistema di potere occulti che ne hanno decretato la fine a suon di guadagni predatori operati dalla logica finanziaria e speculativa.
Fa un’analisi spietata degli americani e di quello che l’America ormai rappresenta sempre più per tutti, ossia un paese non più liberatore, non più portatore di pace e di democrazia (se mai è esistito un tempo in cui lo è stato), ma un paese violento, fagocitante e onnivoro, pronto a divorare anche se stesso se si dovesse trovare nel bisogno di farlo.
Fa un’analisi spietata della Chiesa, che da comunità evangelica e perseguitata si è trasformata nel tempo in un contenitore ora crudele, ora corrotto, ora vuoto, che ostinatamente continua a dichiararsi, più per necessità che per convinzione, portatore di luce e di salvezza.
Fa un’analisi spietata dell’Islam e di quello che rappresenta, ossia un’enorme agglomerato di persone pressochè primitive, insensibili a qualunque volontà di cambiamento e di apertura al mondo, convinte della propria attuale superiorità sia numerica che ideologica, e che detteranno da qui a breve il loro predominio su una comunità europea e non solo, del tutto incapace a difendersi e a proteggere la propria bellezza, la propria storia, la propria civiltà, la propria scienza, la propria arte, musica, e letteratura. Tutto quello che ha costruito in 2000 anni di vita.
E’ la fine dell’Occidente, è la fine della supremazia dei bianchi sui neri o sugli orientali.
E’ la fine del nostro mondo, delle nostre radici, della nostra passione per il progresso, le nostre scoperte, le nostre incommensurabili battaglie che mentre che seminavano vittime andavano a celebrare il trionfo della libertà sull’oscurità dello stare prigionieri dei propri tabù.
Dopo l’occidente ci dice a chiare lettere che stiamo per finire, che verremo dominati da esseri inferiori in tutto ma non nel numero e non nell’ignoranza.
Si sa che l’ignoranza può fare enormi danni, persino maggiori dell’intelligenza criminale.
Infine la scrittrice apre uno spiraglio: chiude la sua serie di analisi spietate, scomode ed indigeste, con un’analisi generosa e portatrice di possibilità di ripresa da questa già decretata apocalisse.
Sarà la grande Russia il paese che erediterà i nostri tesori, che cercherà di fare opposizione alla conquista islamica, che non sarà mai assorbita dalla follia americana, che non mollerà le proprie radici ortodosse e profondamente religiose, nonostante la rivoluzione bolscevica, nonostante lo sterminio assoluto perpetrato contro i monaci e contro il pensiero religioso e teologico. Se lo fece, fu per ottime ragioni che Ida Magli non ha problemi ad argomentare.
Una Russia che ci è sempre più assomigliata di quanto mai abbiamo saputo comprendere, che ci ha sempre amato e preso come modello, modello di vita, di cultura e di espressione, senza però essere mai stata la stessa cosa, perchè la grande e sterminata terra degli zar si è sempre contraddistinta per il proprio ineguagliabile ed indomabile carattere.
Dentro questo scenario globale non mancano considerazioni interessanti sul Giappone e sulla Cina, il primo elogiato per la propria assoluta capacità disciplinare, il secondo elogiato per la propria capacità di pesare sull’asse della bilancia, almeno in termini economici.
Non mancano nemmeno gli ebrei, che rimangono una presenza non presenza, nel senso che se Israele è stato capace di regalarci Gesù di Nazaret, lo ha fatto senza volerlo, lo ha fatto senza riconoscerlo, lo ha fatto conducendolo a morte, tra la repulsione dei romani ed il ludibrio del popolo perduto osannante ed inconsapevole della sua fine.
Scrittrice dalle grandi passioni, dunque, che credo abbia ancora molto da dirci.
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