La violenza come persuasione

 

Tratto da Osho  “Amore, libertà e solitudine”

Una madre porta il figlio al reparto  giocattoli di un grande magazzino. Vedendo un enorme cavallo a dondolo, il bambino ci sale  e si dondola per almeno un’ora.

“Scendi”, lo implora la madre, “devo andare a casa  a preparare la cena a tuo padre”

Il piccolino rifiuta di muoversi, frustrando  tutti gli sforzi della madre. Interpellato,  neppure il direttore del grande magazzino  riesce a persuadere il bambino. Alla fine, disperati,  chiamano lo psichiatra del centro commerciale.  Questi  si fa avanti adagio e sussurra  alcune  parole all’orecchio del bambino; immediatamente il  piccolo salta giù e corre a fianco della madre.

“Come ha fatto?” chiede la madre incredula, “Cosa gli ha detto?”

Lo psichiatra esita un istante e poi dice: “Tutto ciò che gli ho detto è: “Se non scendi subito da quel cavallo a dondolo, ti sbatto giù io!”

 

L’asilo bianco

L’asilo bianco era un luogo dove Sabina Spielrein mise in pratica i suoi semplici quanto  rivoluzionari principi pedagogici durante i terribili anni del nazismo stalinista.

Erano principi che si ispiravano all’educare nell’insegna dell’essere libero, libero di fare, libero di sperimentare, libero di scegliere, libero di scoprire tutte le  diverse meraviglie della vita, non escluse quelle sessuali legate alla  elementare conoscenza del corpo umano.

I suoi  orientamenti  di pensiero si legavano a Freud  e Jung,  con cui ebbe anche una travagliata  relazione affettiva,  legando il suo credo pedagogico  all’importanza della  psicanalisi.

Lei stessa ex malata, lei stessa futuro medico, lei stessa perdutamente   innamorata dell’amore e della sua incommensurabile forza trasformativa.

Accanto alla psicanalisi riteneva fondamentale la capacità di curare e l’amore per la musica. Le sue lezioni erano una mescolanza di giochi, canti e poesie, dove attraverso la leggerezza si arrivava a toccare  gli spiriti profondi dei comportamenti complessi.

Tra i suoi alunni ebbe il privilegio di crescere e formarsi un  bambino tra i tanti  con problemi di relazione, chiuso in un ostinato mutismo,   che divenuto adulto e ottuagenario,  all’età di ottantaquattro anni avrà modo di testimoniare al mondo civile e moderno quegli anni oscuri, quei  giorni  lontani, quegli indimenticabili momenti   conservati nel cuore.

Sabina era una donna speciale, geniale, profondamente intelligente, e purtroppo per lei anche ebrea.

Finì fucilata dall’armata del regime in una sinagoga , insieme alle sue due figlie  e a molti altri ebrei che invano avevano cercato la fuga.

Prima di venire trucidata,  solo per non avere voluto abiurare al suo pensiero, nascose un  suo libro pieno di sue poesie dentro gli scaffali di un  inginocchiatoio, per sottrarlo  alla inevitabile dispersione.

Sapeva perfettamente  che il suo principio educativo sarebbe sopravvissuto al suo sacrificio.

Quello che ancora  non immaginava  nel momento della fine    era che sarebbe stata celebrata   come insegnante  nei posteri,  proprio  e soprattutto    grazie all’amore e alla riconoscenza  di questo  suo piccolo allievo  che lei aveva saputo strappare al buio della solitudine e del silenzio.

Si chiamava   Ivan Ionov  la cui scena di toccante umanità è stata oscurata sui video che erano presenti sulla rete  per diritti d’autore.

 

 

 

 

Sandra che non voleva morire

Ciò che contava per Sandra erano i soldi. Sui soldi misurava tutto, calcolava tutto, persino decideva cosa dire, come pensare, come fingere.

Non ricordavo d’avere conosciuto qualcuno più falso e pronto a cambiare la maschera come lei.

Potevi per esempio esserti prodigato in ogni genere di gentilezza durante la giornata, e non avere ovviamente mai mancatole di rispetto, insomma, nonostante il tuo essere potremmo dire una brava persona,  che lei in caso di attacco egopatico improvviso, non avrebbe esitato a prenderti spudoratamente in giro.

Faccio un esempio concreto, per fare meglio capire.

Si sa che sul conto corrente bancario possono versare e tanto meno prelevare solamente chi è depositario di firma.

Ebbene, tu sei quindi dovuta andare con lei a versare il solito assegno  che poi è un importo interessato non esclusivamente alla sua persona.

Davanti al commesso che sta svolgendo  in silenzio l’operazione, lei si mette a recitare dicendo “Potevi venire tu a fare  il versamento  che intanto è la stessa cosa” e naturalmente l’impiegato replica, non potendo tacere “No signora, bisogna essere depositari della firma”,  e subito Sandra sfoggiando un sorriso di chi la sa lunga replica “Lo so, lo so, (è solo per prendere in giro questa cretina  che l’ho detto)”…, mentre la cretina sta lì in piedi accanto a lei, e assiste alla scena, e non replica nulla se non parole di una straordinaria educazione.

Questa è Sandra. Una persona che l’educazione non sa dove sta di casa, non perchè non l’abbia ricevuta, ma perchè non l’ha voluta amare.

Non importa che ne abbia viste tante nella vita, o che abbia ormai seppellito tutti i suoi compagni di viaggio, o che sia stata baciata dalla fortuna non essendo afflitta, alla sua veneranda età (circa novant’anni)  da nessuna grave malattia.

Non importa che si sia appena fatta quindici giorni quasi,  di assoluto relax,  potremmo dire servita e riverita e con poche spese, e poi tutto organizzato a sua insaputa, come un imprevedibile regalo che potremmo definire davvero straordinario ed imperdibile, per come la vedrebbe una persona capace di relazioni affettuose.

Non importa che tu possa essere stata collaborativa, persino amorevole in certe espressioni spontanee, di quelle che non riusciamo a controllare perchè ci nascono direttamente dall’inconscio   e non dal ragionamento.

Non importa che tu abbia voluto scuoterla, incoraggiarla a cambiare, a vedere le cose da un punto di vista diverso, abbia voluto esserle in qualche maniera amica; lei ti lascia parlare e poi attacca il suo ritornello, sempre quello, che tu sei certa che lei non ti abbia nemmeno ascoltato.

E non conta nemmeno che lei sia anziana, e quindi scusabile,  diremmo “da comprendere”, perchè a cinquant’anni  era anche molto peggio, molto molto oltre ogni possibile capacità di dialogo.

Il punto è che Sandra è un regina che vive volontariamente  seppellita nel suo passato e non vorrebbe permettere a chi dice di lei di contraddirla. Ormai viene assalita dai fantasmi, che la visitano nelle lunghe ore notturne. Le piace rimescolare le carte e come una vera strega (non posso dire stregone) aspetta di potere intrappolarti nella sua rete e di tirarti a terra, senza che neanche tu te ne possa rendere conto, perchè Sandra non ha età, è un folletto, un maghetto, uno spiritello, e tu davanti ai suoi occhi  sei soltanto una formica  che indaffarata  nemmeno si renderebbe  conto  della terribile trappola mortale travestita  da  zucchero filante.

E comunque lo farebbe con garbo, quasi  dopo averti ammaliato  con le sue storie, con le sue fantasie, che anche quelle, in parte nascono dal volere sempre essere solo lei il centro della scena.

Una scena senza spettatori, perchè il teatro è deserto, se ne sono andati tutti, ma Sandra l’immortale  e la faraonica  non se ne importa.

peggio, certificato medico stracciasi…

recuperocorpi

 

Cari amici, la verità sul volo di provenienza tedesca che è andato schiantandosi sulle Alpi francesi, con a bordo (oltre molti tedeschi)   anche molti  spagnoli,     e    diventando nello  sfracellamento   cibo per le aquile,  è che il copilota suicida e pluriomicida aveva a suo carico un certificato medico che lo dava per malato per il giorno dell’incidente, ma il pilota lo aveva stracciato e non consegnato.

Ma come?  Siamo nell’era della certificazione on line, e questo lavoratore  dichiarato super malato  è stato libero di omettere un dato così importante? Ma non doveva essere direttamente l’Asl o chi per essa ad inviare a chi di competenza questo documento?

Più questa storia procede  e più  rivela falle incredibili nel sistema  preventivo, organizzativo e strutturale.  Per non andare a toccare quello umano e quello esistenziale,  che ci dimostrerebbe quanto ancora occorre imparare su come “Vivere per essere  felici permettendo al nostro prossimo di continuare ad esserlo”

 

 

lui è depresso, 150 persone muoiono

COPILITA SUICIDA AIRBUS-2154-kpwC-U10402584283423hyC-700x394@LaStampa.it   E’ la notizia di cui tutti i i giornali   oggi parlano. Un giovane pilota, ottima famiglia, ottimi studi, ottimo percorso  professionale,  sembra che a causa di motivi personali  fosse caduto in depressione. I test attitudinali  previsti per ottenere l’idoneità al volo erano stati tutti superati. Eppure lui probabilmente era ancora sofferente, visto che ha deciso di fare quello che ha fatto. Mi sorgono spontanee almeno due riflessioni:

  1. la prima è che  ci vorrebbe una scuola che insegni     come essere felici,  e non solo a conseguire un titolo di studio specifico e tecnico.
  2. la seconda è che i test a cui è stato sottoposto questo pilota di volo  sono  evidentemente   assolutamente inadeguati a rilevare un disagio che risiede nel profondo, nell’animo, e che a quanto pare può essere facilmente  tenuto “mascherato”.

Bene, o meglio, malissimo. Il disagio psichico e mentale di una persona ha deciso del destino di altre  149 persone innocenti, portandosi via 149 vite, 149 famiglie, 149 futuri che in un secondo non sono più stati tali.

No, per essere precisi  149 + 1,  forse l’anello più importante che non va cestinato come un dettaglio,  perchè è il dettaglio che ha fatto la differenza.

Adesso sembra che i dispositivi antiterrorismo verranno rivisti; la porta blindata della cabina di pilotaggio e non apribile dall’esterno  verrà prevista  nella sua necessaria apertura di emergenza;  le revisioni dei mezzi  continueranno ad essere (ce lo si augura)  sempre severe e rigorose (perchè dai commenti degli addetti ai lavori, loro davano per certo che questo iter di controllo spesso sui voli low  cost  gioca la ribasso);  i test di controllo sanitario sui piloti addetti al volo probabilmente diventeranno ancora più selettivi ed accurati. Dulcis in fundo,   sembra che la Compagnia aerea non intenda risarcire nulla perchè il disastro   è stato causato da un gesto volontario e folle del copilota (certo, ma il copilota era alle dipendenze di chi?  chi doveva garantire per le sue certificazioni  e qualificazioni?) Aggiungiamo anche  che se io fossi il datore di lavoro di chichessia,  non intenderei pagare a mie spese  per gli squilibri di un mio dipendente, il cui disagio, sfido qualunque genere di visita psichiatrica,  evidentemente riesce a rimanere nascosto  e non decifrabile… Qui  le notizie dettagliate riportate dalla Stampa. E noi cittadini che un giorno decidiamo di prendere un volo?  Forse sarebbe  meglio  portarci  in borsa   anche  un portafortuna, non si sa mai,  perchè davvero per certe questioni   non c’è certezza di nulla…

I PROMESSI SPOSI

Tutte le immagini dei    Promessi Sposi

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Quando un libro senza tempo  diventa leggenda  e si trasforma nell’ epopea di una coppia, nel    sogno vissuto di una felicità irrinunciabile, nella tenacia di uno sposo promesso e di una sposa precipitata dal caso in mille traversie  che avranno il loro sacrosanto lieto  fine.

Altro  che  la beceraggine  di un  certo   nostro mondo  che  si è ridotta  ad esibirsi come  una  insignificante    marionetta.

Non solo allora parole, non solo racconto,  ma  esposizione magistrale  di un sentimento  ordinario  quanto  sublime e misterioso, unico e condiviso, antico e sempre nuovo, appassionato   e   consolatorio, che parla ai giovani ed  ai meno giovani  con lo stesso  incisivo talento.

Dall’amore fermo e preciso di due persone  qualsiasi  elevate   ad “eroi  della ragion di vivere”,   il mosaico si snoda  verso   tutte  le altre manifestazioni che toccano il genere umano, e così  vediamo prendere forma l’espressioni    della vigliaccheria, dell’invidia, della spavalderia, dell’onestà, della lungimiranza, della spontaneità, della ragion di stato, della furbizia, della tirannia, della pazienza, del perdono, dell’amicizia,  della rabbia, della confusione, della disperazione, della solitudine, dell’inganno, dell’offesa, della pietà, della nostalgia, del pentimento…; davvero nulla viene fatto tacere   in queste belle pagine  così  ben conosciute e celebrate,  assolutamente ancora  contemporanee e moderne.

Grazie  Alessandro.

COMINCIANO A 12 ANNI A FARE QUELLO CHE…MA COSA FA LA SCUOLA, E LA FAMIGLIA??

La vita privata di Freud

                                       

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Diventare psicanalisti/psicologi di se stessi: omaggio a Freud

             Freud (1856-1939)    il padre della psicanalisi   

Credo  che la psicanalisi  sia stata una delle cinque maggiori scoperte/conquiste del secolo scorso; Continua a leggere