8 marzo festa della mimosa

Non è più la festa della donna, è diventata solo la festa della mimosa

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Nel mondo arabo la donna è totalmente sottomessa alla legge islamica.
Nel mondo indiano/asiatico deve essere quella che non può andare in giro da sola.
Nel mondo africano, è quella che deve lavorare più dell’uomo ed avere tutto il carico della famiglia sulle sue spalle senza nessun diritto, rispetto e tutela.
Nel mondo occidentale è quella che viene uccisa dal compagno se decide di avere una vita personale.

Ma perchè festeggiamo una cosa che non viene per nulla rispettata?
Io ne propongo la sua abolizione.
Donne, rifiutiamoci d’essere ancora prese in giro.

#iononfesteggio/vivo deve diventare il nostro motto.

7 pensieri su “8 marzo festa della mimosa

  1. Ovvio, l’igiene e la salute sopra tutto, anche se non riesco a immaginare una donna che voglia consapevolmente sottoporsi ad una menomazione… avrei dei dubbi seri sulla reale consapevolezza…

  2. Alt…. Un appunto sull’infibulzione.
    E’ aberrante la pratica COSI’ COME VIENE EFFETTUATA a crudo su povere ragazze minorenni e incapaci di intendere e volere. Però. Tempo fa ho visto un servizio che trattava dell’argomento e, credimi, molte adolescenti non infibulate aspiravano alla pratica perchè credevano in quel valore. Ora. A prescindere da come la vedo io, ossia che il piacere della donna è un diritto e non un handicap da eliminare, se una donna maggiorenne, consapevole, è convinta dell’infibulazione e ne vuole seguire la pratica, è D’OBBLIGO GARANTIRE strutture e metodologie che riducono il dolore, le infezioni e le conseguenze negative che ne derivano a livello sanitario e igenico.
    Ci sono donne che vogliono il Burka, donne che seguono fedelmente il loro credo. Ciò che va garantito è la capacità di seguirlo quando abbiano la cognizione e l’autodeterminazione. Non secondo imposizione esterna.

  3. Ciao Aida, scusa se rispondo solo ora- perchè mi dici che dovrei essere contraria a quello che scrivi? tutt’altro. Quando scrivo frasi sintetiche e lapidarie, lo faccio solo per provocare, per lanciare un sasso nella speranza che qualcuno lo raccolga, come magari fai tu. Un argomento così complesso come quello della condizione femminile non può essere liquidato con tre righe misere come io ho fatto. Certo che i musulmani non sono tutti uguali, e per fortuna; ce ne sono di meravigliosi, ma a livello generale si percepisce purtroppo una realtà ancora ben diversa; certo che in India accadono fatti orribili, tanto orribili che persino vengono censurati dal sistema, e la pena di morte certamente non risolverà la disparità di genere; certo che in Africa la condizione femminile è talmente aggravata dalla povertà da far passare il problema sessuale in secondo piano, mentre invece l’ orribile pratica dell’infibulazione ci dovrebbe far tenere gli occhi bene aperti; certo che in occidente abbiamo la tendenza al superficialismo ed a banalizzare l’educazione rendendola a propria misura, ed è proprio quello che la Montessori non avrebbe voluto. Certo che il problema non sta nell’abolire una festa, per’altro che continua a farci ricordare ogni anno del problema, ma starebbe nel cambiare le mentalità, le culture, i luoghi comuni ed i pregiudizi…
    Sono in tutto d’accordo con te…

  4. So che mi troverai contraria, ma un appunto devo farlo. Non generalizziamo. E’ da ultimo la notizia di quel documentario su una ragazza indiana stuprata e sul suo aguzzino mai pentitosi, censurato dalla comunità indiana perchè ritenuto una mancanza di rispetto. Se non erro è stata introdotta la pena di morte. E’ una retrogressione, ma comunque una risposta della comunità contro i crimini sessuali.
    Molti islamici non applicano alla lettera il Corano. Molti islamici trattano la donna alla pari. Spesso si sentono alla radio notizie di donne che si emancipano attraverso la patente, il lavoro, ben sostenute dai mariti.
    Delle africane spesso non giunge alcuna notizia. Sarà che la povertà assoluta emerge più del degrado sessuale.
    In occidente abbiamo il brutto vizio di seguire e travisare gli insegnamenti della Montessori riguardo l’educazione dei bambini. Concediamo tutto senza far capire ciò che è sbagliato, ciò che è sacrificio, ciò che è rispetto. Ci si ritrova con una comunità viziata, priva di criterio, incapace di accettare un no, egoista ed esuberante.
    Più che festeggiare o abolire l’8 marzo, direi che dovremo domandarci cosa fare affinchè si superino i pregiudizi sessuali.

  5. Sono d’accordissimo con te….continuiamo ad indossare maschere di superficialità e di ipocrisia…spesso inconsapevolmente..posso pubblicare il tuo scritto e condividerlo con alcune amiche ad hoc? Grazie Monica

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