Passata la Domenica delle palme, o degli ulivi che dir si voglia, ci avviciniamo al massimo evento liturgico del mondo cristiano, ossia alla passione, morte e resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo.
La nostra Chiesa ce lo ripete sempre, sempre ci ricorda che non è il santo Natale l’evento più importante della narrazione evangelica ma bensì la Pasqua, quando ormai la predicazione del Messia è arrivata al suo compimento pronta per consegnarsi nelle mani della giustizia temporale e della giustizia divina.
Cristo muore crocifisso come il peggiore dei malfattori; muore solo senza il conforto dei suoi dodici eletti, o meglio, solo Giovanni, il più giovane, intelligente, coraggioso e amabile dei suoi discepoli gli rimane vicino nel momento del massimo sconforto; accanto a lui stanno Maria e Maddalena, le sue donne piangenti.