Centocinquant’anni fa nasceva l’Italia liberata dalle sue dominazioni interne ed intestine; un tempo relativamente breve se si pensa che le altre grandi nazioni sorelle dell’Europa avevano mosso i primi passi verso l’unità nazionale già nel 1200 all’interno dei grandi movimenti culturali del tempo.
Così che il nostro paese è un regno nel senso di “sovranità popolare” assai giovane, ancora privo delle sue essenziali riforme di cui tanto si ventila la necessità e ci si augura la programmazione. Riforme della giustizia, riforma del sistema elettorale, del sistema tributario, del sistema partitico, delle grandi infrastrutture e naturalmente riforma della scuola, che per quanto se ne sia detto dicendo il falso, naviga in acque assai poco sicure ed assai poco promettenti.