Noi bravi ragazzi, brava gente

   

Centocinquant’anni fa  nasceva l’Italia liberata dalle sue dominazioni interne ed intestine; un tempo relativamente breve   se si pensa che le altre grandi nazioni sorelle dell’Europa avevano mosso  i primi passi verso l’unità  nazionale già nel   1200 all’interno  dei grandi movimenti  culturali del tempo.

Così che il nostro paese è un regno nel senso di “sovranità popolare”  assai giovane, ancora privo delle sue essenziali riforme di cui tanto si ventila la necessità e ci si augura la programmazione. Riforme della giustizia,  riforma del sistema elettorale, del sistema tributario, del sistema   partitico, delle grandi  infrastrutture  e naturalmente   riforma della scuola,  che per quanto se ne sia detto dicendo il falso,  naviga in  acque assai poco sicure ed assai poco promettenti.

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Lettera aperta ai cittadini

                       

  Carissimi,  sono un’insegnante che come voi tra qualche giorno sarà chiamata ad  esprimere  il proprio voto alle urne.

In questo periodo   pre-elettorale  nelle nostre piazze e su i nostri canali di informazione  si sono sentite ogni genere  di  dichiarazioni e di slogan propagandistici (nonostante l’oscuramento  mediatico imposto dal governo  secondo un presumibile  rispetto della legge sulla par-condicio);  

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