Gioconda luce
che trastulli col cielo
col tuo arrivo
strabordano i colori
dell’arcobaleno nella stanza;
il male sarà ed è il nostro perenne
pensiero
ma è la gioia gioiosa
la nostra ferma compagnia.
Il senso del perdono esce spontaneo
dalla contentezza d’essere vivo
ed io ho mani da stringere
ed occhi a cui sorridere;
le nostre gambe danzano
come stecche leggere
d’acciaio
incrociando i passi degli altri.
Gioconda luce
che hai portato l’irrorazione
dentro i muri,
dietro le finestre,
nei cortili e nelle piazze comuni,
io ti amo
e ti ringrazio.
Che tu sia benedetta,
amica nostra.
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